ROCCO, Nereo
Italia. Trieste, 20 maggio 1912-20 febbraio 1979 • Ruolo: interno sinistro • Esordio in divisione nazionale: 16 giugno 1929 (Triestina-Livorno, 4-2) • Squadre di appartenenza: 1926-36: Triestina; 1937-40: Napoli; 1940-42: Padova • In nazionale: 1 presenza (25 marzo 1934, Italia-Grecia, 4-0) • Carriera di allenatore: Libertas Trieste (1946), Triestina (1947-49), Treviso (1951-53), Triestina (1953-54), Padova (1954-61), nazionale olimpica (1960), Milan (1961-63), Torino (1963-67), Milan (1967-74), Fiorentina (1974-75), Milan (1976-77) • Vittorie: 2 Campionati italiani (1961-62, 1967-68), 3 Coppe Italia (1971-72, 1972-73, 1976-77), 2 Coppe dei Campioni (1962-63, 1968-69), 1 Coppa Intercontinentale (1969), 2 Coppe delle Coppe (1967-68, 1972-73)
"Ebbene signor Rocco, vinca il migliore". "Ciò, spérémo de no". C'è quasi tutto Nereo Rocco in questa risposta, giustamente spesso ricordata: intanto la battuta fulminante, poi l'ironia, anzi l'autoironia, e poi ancora la sua filosofia da 'poareti', perché l'augurio gli era stato rivolto alla vigilia di un incontro Padova-Juventus ed è evidente che se avesse vinto il migliore non sarebbe stato certo il Padova del Paròn. Dalla Triestina del 1947 all'ultimo Milan del 1977, la carriera di Rocco fu un'ininterrotta commedia dell'arte, una pièce dai contenuti solo apparentemente grossolani, in realtà una ricerca costante dell'aggregazione, della motivazione collettiva. Su queste basi, e su un bagaglio tecnico-tattico di prim'ordine, il Paròn ha costruito due miracoli di provincia, la Triestina prima e il Padova, più duraturo, poi, e due Milan capaci di vincere, a distanza di 5 anni, in Italia e in Europa (il secondo anche nel mondo). L'etichetta di difensivista a oltranza di sicuro non gli rende merito. È vero che Rocco cominciava a costruire una squadra dal reparto arretrato, ed è vero anche che tra un giocatore di normale struttura e uno più robusto faceva giocare di preferenza il secondo, ma è altrettanto vero che sapeva riconoscere, e valorizzare, il talento a dispetto del fisico: non a caso, prima pretese e poi protesse Hamrin e Meroni. A Milano, a Torino e anche a Padova le punte schierate erano almeno due, e spesso tre, più di quante ne impieghino i profeti del calcio moderno. A Rocco è dedicato lo stadio di Trieste.