Nero-Film
Società di produzione cinematografica tedesca, fondata a Berlino tra la fine del 1925 e l'inizio del 1926, come ditta affiliata alle case di produzione Heinrich Nebenzahl & Co. GmbH e Richard Oswald-Film GmbH, dirette la prima da Heinrich Nebenzahl (1870-1938) insieme al figlio Seymour (1897-1961) e la seconda da Richard Oswald. La sigla Nero riprende infatti le prime due lettere del cognome dei Nebenzahl e le iniziali del socio R. Oswald. In seguito alla liquidazione delle due imprese, avvenuta per la Nebenzahl non più tardi del 1927 e per la Richard Oswald già nel marzo del 1926, la N.-F., da società a responsabilità limitata, diventò nel giugno del 1927 una società per azioni (denominata Nero-Film AG).
Produttori ebrei, i due Nebenzahl e Oswald inizialmente idearono una programmazione orientata alla realizzazione di film commerciali, senza pretese artistiche, secondo un ritmo di produzione progressivamente più intenso. Nella stagione 1925-26 il nome N.-F. apparve nei titoli del lungometraggio Dürfen wir schweigen? (1926) di Oswald; fu poi la volta dei quattro film della prima vera stagione cinematografica (1926-27), Die Welt will belogen sein (1926) di Peter Paul Felner, Die Flucht in die Nacht (1926; Enrico IV) di Amleto Palermi, Was ist los im Zirkus Beely? (1927; Il fantasma del circo) e Sein grösster Bluff (1927; Il mio più grande bluff) entrambi di Harry Piel; a questi ne seguirono altri otto nel 1927-28, sempre a conferma di un listino di opere attente al grande pubblico. Furono successi commerciali, i cui introiti costituirono la base di una rinnovata strategia produttiva: la raggiunta solidità finanziaria spinse infatti la N.-F. a cimentarsi nella creazione di opere artistiche, pronte a saggiare le potenzialità espressive del cinema. L'annata 1928-29 vide così tra i suoi cinque titoli, insieme a opere come Das letzte Souper (1928) di Mario Bonnard o Das letzte Fort (1928) di Kurt Bernhardt, il film Die Büchse der Pandora (1929; Lulu) di Georg W. Pabst, primo esempio del sodalizio del regista con la N.-F. e del nuovo corso della casa di produzione. Per ogni ciclo annuale di lavorazione, i possibili rischi associati a un film d'arte venivano bilanciati dalle entrate sicure provenienti dal filone commerciale. Così, Westfront 1918 (Westfront), film pacifista di Pabst, uscì nel 1930 accompagnato da film di diverso peso, come Trust der Diebe di Erich Schönfelder o Der Detektiv des Kaisers di Carl Boese. L'esigenza di immettere nel mercato film tecnicamente e ideologicamente complessi portò alla fondazione, nel luglio 1929 (in associazione con la Henny Porten Film-Produktion GmbH), della società di distribuzione Vereinigte Star-Film GmbH, la cui strategia puntò su film artisticamente significativi. Dall'unione con la Henny Porten (conclusasi nel giugno 1931) uscirono inoltre Skandal um Eva (1930) di Pabst, Kohlhiesels Töchter (1930) di Hans Behrendt, 24 Stunden aus dem Leben einer Frau (1931) di Robert Land.
Tappe ulteriori si rivelarono, negli anni successivi, film come Die Dreigroschenoper (1931; L'opera da tre soldi) di Pabst, adattamento cinematografico dell'opera di B. Brecht e K. Weill vietato dal potere nazista nel 1933; M (1931; M, il mostro di Düsseldorf) di Fritz Lang, Die Herrin von Atlantis (1932; Atlantide) sempre di Pabst e Das Testament des Dr. Mabuse (1933; Il testamento del dottor Mabuse) ancora di Lang, l'ultimo dei 34 film prodotti dalla N.-F., uscito nello stesso anno in cui la distribuzione delle pellicole passò alla Deutsche Universal AG. Dopo il mancato visto della censura (marzo 1933), i Nebenzahl fecero arrivare alcune copie del film ad Amsterdam, Copenaghen, Vienna e Parigi dove ne arrivò fortunosamente una non montata. Il 31 marzo 1933 i nazisti irruppero nei locali della N.-F., confiscandone gli studi e avviando, di lì a poco, una richiesta di fallimento.
Emigrato negli Stati Uniti (dove anche Oswald avrebbe successivamente trovato rifugio), S. Nebenzahl continuò la sua attività, in particolare con la fondazione a Hollywood, insieme a Erwin Brettauer, della Nero Films Inc. (poi Nero Pictures) con la quale realizzò Siren of Atlantis (1949; Atlantide), diretto da Gregg G. Tallas, remake del film di Pabst Die Herrin von Atlantis. Sempre nel 1949 tornò a Berlino, suggellando il rientro con la nuova Nero-Film GmbH, della cui attività si ricorda in particolare il film Bis zum Ende aller Tage (1961) diretto da Franz Peter Wirth.
M wie Nebenzahl. Nero-Filmproduktion zwischen Europa und Hollywood, hrsg. E. Wottrich, München 2002.