facciale, nervo
Il 7° paio di nervi cranici.
Il nervo f. è costituito di due porzioni distinte: il nervo f. propriamente detto, che è soltanto motorio e si distribuisce ai muscoli mimici della faccia, al muscolo della staffa e ad alcuni muscoli del collo, e il nervo intermedio di Wrisberg, che ha parte attiva nella secrezione della saliva e delle lacrime e anche nella percezione dei sapori. Il nucleo d’origine del nervo f. propriamente detto è localizzato nel ponte di Varolio, ma per mezzo di fibre comprese nel tratto corticobulbare delle vie piramidali è sotto il controllo di centri corticali (centro del f. superiore e centro del f. inferiore), situati nella parte inferiore della circonvoluzione frontale ascendente del lato opposto. Il nervo intermedio di Wrisberg è in rapporto, con le sue fibre motorie ed eccito-secretrici, con il nervo salivatorio della sostanza reticolare, attraverso le fibre sensoriali con il nucleo del tratto solitario. I due tronchi riuniti decorrono nell’angolo pontocerebellare, si impegnano nel meato acustico interno e attraversano la rocca petrosa del temporale nell’acquedotto di Falloppia (o canale del nervo f.). Il nervo f., giunto all’esterno del cranio attraverso il foro stilomastoideo, decorre nello spessore della ghiandola parotide. Rami collaterali principali sono: il nervo grande petroso superficiale, che contiene fibre secretrici per la ghiandola lacrimale e per la mucosa nasale; il nervo della staffa; la corda del timpano, che è costituita da fibre del nervo intermedio, attraversa la cassa timpanica e si distribuisce alle ghiandole sottomascellare e sottolinguale e ai calici gustativi della mucosa che riveste i due terzi anteriori del dorso della lingua; rami muscolari (muscoli del padiglione dell’orecchio, muscolo occipitale, muscolo digastrico).
Le sindromi più caratteristiche sono quelle dovute a lesioni che colpiscono i suoi centri corticali, le fibre piramidali cortico-bulbari, il nucleo pontino (malattie vascolari, tumori in senso lato), o il tronco periferico nel suo decorso endocranico (tumori dell’angolo ponto-cerebellare, traumi della base del cranio, meningiti), intraosseo (otiti medie), intraparotideo (parotiti, traumi chirurgici). Si possono avere sindromi deficitarie (paralisi, paresi, diminuzione delle secrezioni lacrimale e salivare) o irritative (spasmi, clonie). Nella paralisi del f. il disturbo più saliente è dato dall’asimmetria del volto del paziente, che presenta deviazione della rima orale verso il lato sano e, nel lato colpito, abbassamento della commessura labiale, spianamento del solco naso-labiale e delle rughe frontali, lagoftalmo ed epifora, impossibilità di serrare le palpebre. La paralisi del nervo f. può presentarsi in forma periferica, cioè in assenza di lesioni sovranucleari (per es., tumori), prendendo il nome di paralisi di Bell (C. Bell, 1774-1842). L’eziologia è sconosciuta, essendo verosimilmente legata a infezioni virali o a fattori immunologici in grado di causare infiammazione e rigonfiamento del nervo, che rimane compresso all’interno del canale dell’osso temporale. La paralisi di Bell è unilaterale, è caratterizzata dall’interessamento di tutti i muscoli di un emivolto, e ha esordio improvviso. La risoluzione del quadro è generalmente completa nel giro di diversi mesi. La terapia si basa sull’uso di corticosteroidi e integratori vitaminici del complesso B.