RADIALE, NERVO
. È una delle branche più importanti del plesso brachiale (v. nervoso, sistema, XXIV, p. 636, fig. 25); nasce con un tronco comune al nervo circonflesso, esce dall'angolo postero-esterno dell'ascella, percorre la doccia di torsione dell'omero, circonda dall'indietro in avanti il bordo interno di quest'osso, perfora l'aponeurosi intermuscolare esterna e giunge alla piega del gomito biforcandosi in due branche terminali. Ma fornisce prima otto branche collaterali: un ramo cutaneo interno che si distribuisce alla pelle della regione posteriore del braccio, un ramo per la lunga porzione del muscolo tricipite, un ramo per il vasto interno del tricipite, un ramo per il vasto esterno del tricipite e per il muscolo anconeo, un ramo cutaneo esterno che si distribuisce alla pelle della regione posteriore dell'avambraccio, un ramo (non costante) per i fasci interni del muscolo brachiale anteriore, un ramo per il muscolo lungo supinatore, un ramo per il muscolo primo radiale esterno. Delle due branche terminali l'una è posteriore o muscolare, l'altra anteriore o cutanea. La branca posteriore, dopo aver fornito rami al muscolo secondo radiale esterno, al m. corto supinatore, con decorso spirale sul collo del radio giunge alla regione posteriore dell'avambraccio, tra i muscoli dello strato superficiale (estensore comune delle dita, estensore proprio del mignolo, cubitale posteriore, anconeo) e quelli dello strato profondo (lungo abduttore del pollice, corto estensore del pollice, lungo estensore del pollice, estensore proprio dell'indice) innervando tutti questi muscoli, eccetto l'anconeo. La branca anteriore percorre la faccia anteriore dell'avambraccio, all'indentro del muscolo lungo supinatore e dei muscoli radiali; al terzo inferiore dell'avambraccio circonda dall'avanti all'indietro il radio e si esaurisce in tre rami superficiali, che innervano la pelle della metà esterna del dorso della mano e forniscono i primi cinque collaterali dorsali delle dita.
Paralisi del nervo radiale. - È la più frequente fra quelle dei nervi dell'arto superiore. Può essere causata da compressione applicata sul nervo nel cavo ascellare (paralisi da grucce): di solito, però, in questo caso partecipano alla paralisi altri nervi del plesso. Può verificarsi (e allora è isolata) quando il nervo sia compresso alla sua uscita dalla doccia di torsione dell'omero: ciò può avvenire durante il sonno, sia fisiologico sia artificiale, per una falsa posizione del soggetto. Altre cause di paralisi sono fratture e lussazioni dell'omero, fasciature troppo strette, fratture del radio, ferite, certi movimenti bruschi e violenti dell'arto superiore. Tutte le malattie infettive e tutte le intossicazioni possono provocare la paralisi del radiale. Una speciale menzione merita la paralisi saturnina del radiale (la si osserva per lo più nei tipografi), che è quasi sempre bilaterale. Quando il nervo radiale è leso all'ascella, sono impediti i seguenti movimenti: estensione dell'avambraccio sul braccio, supinazione dell'avambraccio, estensione della mano sull'avambraccio (si osserva la caratteristica mano cadente), estensione delle prime falangi sui metacarpi, abduzione del pollice. Si ha inoltre anestesia sulla regione posteriore del braccio e dell'avambraccio, sulla metà esterna del dorso della mano, sul dorso del 1°, del 2° e del 3° dito (in quest'ultimo, solo la metà esterna). I disturbi della sensibilità sono però rari e non ingenti. Quando il radiale è leso all'uscita della doccia di torsione dell'omero, sono conservati i movimenti di estensione dell'avambraccio sul braccio e di supinazione dell'avambraccio. Quando il radiale è leso al disotto dell'interlinea articolare del gomito, sono impedite soltanto l'abduzione del pollice e l'estensione delle prime falangi sui metacarpi.