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NESAZIO

di Piero Sticotti - Enciclopedia Italiana (1934)
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NESAZIO (Nesactium, Νέσακτον)

Piero Sticotti

Castelliere degl'Istri, poi municipio romano della decima regione d'Italia, situato presso l'odierno villaggio di Altura sopra il Canale di Badò al Carnaro (Sinus Flanaticus) sulla strada che da Pola conduce nella Liburnia.

Per l'epoca preromana gli scavi sinora eseguiti hanno rivelato, sotto una più recente necropoli venetica di tipo atestino, tracce di una civiltà illirica con architetture a decorazioni miceneggianti, che da una parte sembrano ricordare i prodotti di Butmir e dall'altra le stele di Novilara, e con sculture arcaiche di una dea madre e di un dio cavaliere, presumibilmente avanzi di un edificio sacro: fenomeno sinora sporadico nell'intimo seno dell'Adriatico, ove attendono di essere esplorati in questo senso, oltre la stessa Nesazio, principalmente l'antichissima città di Ossero e la regione alle foci del Timavo, a cui mettono capo le più antiche leggende.

Sotto le mura di Nesazio si svolse nel 177 a. C. l'ultima fase della guerra istriana (che era stata cantata nel XVI libro degli Annali di Ennio e nel Bellum histricum di Ostio e di cui rimane il racconto di Livio) finita con la morte volontaria del regolo Epulone e della sua corte e con la conquista del paese da parte dei Romani. La città risorta ebbe vita romana sino alla fine dell'impero, con mura, terme e una necropoli. Notevole la sopravvivenza di divinità preromane, come Eia, Trita, Melesoco, Sentona e Histria Terra.

Bibl.: Mommsen, in Corpus Inscr., Lat., V, p. 2; C. Marchesetti, I castellieri preist. di Trieste e della regione giulia, 1903, p. 189; P. Sticotti, in Atti e mem. Soc. istr., XIX (1903), p. 271; id., in Atti Congr. stor. internaz. Roma, V (1903), p. 135; A. Puschi, ibid., p. 147; id., e P. Sticotti, Atti e mem. Soc. istr., XXI (1905); M. Hoernes, in Jahrb. d. Zentralkommission, III, Vienna 1905, p. 339, A. Gnirs, Histria praeromana, 1922 (cfr. P. Sticotti, Archeogr. triest., XLII, p. 299); M. v. Duhn, in M. Ebert, Reallex. d. Vorgesch., VIII, p. 474; IX, p. 125 (Novilara); B. Tamaro, in Bull. paletn. ital., XLVII (1927), p. 116; cfr. M. v. Duhn, Vorgeschichtl. Jahrbuch, IV, 1930, p. 286. V. anche illirî e illiria; istria.

Vedi anche
Istria (serbocr. Istra) Penisola della costa nord-orientale dell’Adriatico (3895 km2 con 380.000 ab. ca.), tra i golfi di Trieste e di Fiume, compresa per la sezione settentrionale nella Slovenia e per quella meridionale nella Croazia. Una parte minima della penisola si trova in territorio italiano. Ha forma ... castelliere Tipo di abitato protostorico della Venezia Giulia e della Dalmazia, posto su altura e difeso da cinte fortificate. Cultura dei c. Facies culturale locale sviluppatasi tra la media età del Bronzo e l’età del Ferro in Istria e nel Carso. Le fasi cronologiche di questa cultura sono caratterizzate da forme ... Pola (croato Pula, già Pulj) Città della Croazia (58.594 ab. nel 2001), situata sulla costa sud-occidentale dell’Istria, nel fondo del golfo omonimo, a circa 60 km da Fiume. Pola è uno dei migliori porti dell’Adriatico, difeso all’imboccatura dal gruppo delle Isole Brioni, che il Canale di Fasana divide ... Mar Adriatico Bacino del Mare Mediterraneo, fra la penisola italiana a occidente e la Penisola Balcanica a oriente. Occupa la depressione tra l’Appennino e le Alpi Dinariche, è lungo circa 800 km e largo da 90 a 220 km; si estende tra 40° e 46° lat. N e tra 12° e 20° long. E, con una superficie di circa 132.000 km2 ...
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