NESTORE (Νέστωρ)
Re di Pilo e, come tale, discendente di mitiche case regnanti, è figlio di Neleo, il quale condusse le colonie degli Ionî in Asia Minore; anche il tiranno ateniese Pisistrato fa risalire a lui la sua genealogia. Più noto esso è dall'Iliade. N. ha conosciuto tre generazioni, è gioviale ai conviti e alle libagioni, ma prende anche parte alla lotta. In genere egli è, per la sua lunga esperienza, per la facondia e saggezza il consigliere dei re. Come esperto vegliardo egli diviene, in seguito, un concetto usuale nella poesia nella retorica e nella filosofia.
Nell'arte figurata non sono testimoniate le avventure che egli stesso racconta in parte nell'Iliade (battaglie nell'Elide) e neppure la partecipazione alla spedizione degli Argonauti e la caccia di Calidone. Come vecchio dignitoso dalla veste lunga, esso assiste alla partenza di Achille su rappresentazioni vascolari: così su una coppa di Oltos e sul kàntharos del ceramista Epigenes. Egli prende parte alle trattative con l'ambasceria per la pacificazione dell'irato Achille (testimoniato dall'iscrizione su un'idria ionica di Caere). Una volta N. viene rappresentato su una pyxis corinzia di Chares come guerriero a cavallo; tuttavia questa raffigurazione di N. a cavallo è fra quelle che, artisticamente, hanno meno valore. Solo dalla descrizione di Pausania noi conosciamo un N. col pìlos sulla testa accanto al cavallo che si agita sulla riva del mare, rappresentato nella Ilioupèrsis di Polignoto nella Lesche degli Cnidî a Delfi. Sporadico è un vaso àpulo che rappresenta la visita di Telemaco a Pilo: N. (con iscrizione) è raffigurato come un vecchio in posizione chinata con il capo coperto e lo scettro. Non hanno alcun valore per la storia dell'arte le piccolissime raffigurazioni delle Tabulae iliacae. Qui, nella maniera bozzettistica propria di questo rilievo, è rappresentato N. alla contesa dei re, alla punizione di Tersite e, in seguito, nella lotta con Ettore. Su un vaso dell'Apulia egli è rappresentato come un vecchio curvo sul bastone, nella scena al riscatto della salma di Ettore.
Celebre e molto discussa, anche se non del tutto spiegata, è l'artistica coppa di N. che Omero descrive nell'Iliade, a cui allude anche l'iscrizione di un vaso geometrico da Ischia (v.).
In Etruria la più accurata rappresentazione di N. è quella della Tomba François di Vulci: un vegeto vegliardo con chitone bianco e mantello purpureo con la mano destra appoggiata su un corto bastone, davanti a una palma.
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