neurocognitivo
(neuro-cognitivo), agg. Relativo alle conoscenze sul cervello e sul sistema nervoso dell’uomo.
• dopo questa prima generazione di cognitivisti si è sviluppato un nuovo approccio neurocognitivo ossia della cognizione «incarnata», che valorizza in primo luogo il radicamento della mente nel cervello e riconosce alle emozioni un ruolo organizzante del comportamento. (Massimo Ammaniti, Repubblica, 1° agosto 2009, p. 36, Cultura) • il potenziamento neuro-cognitivo ‒ concludono [Gilberto] Corbellini e [Elisabetta] Sirgiovanni ‒ è uno dei problemi centrali della neuroetica con il quale dovremo sempre più fare i conti. (Marco Pivato, Stampa, 5 febbraio 2014, Tutto scienze e tecnologia, p. 27) • In realtà, lo studio ‒ è sempre bene andare alla fonte ‒ mostra solo che la somministrazione continua di basse dosi di Thc [tetraidrocannabinolo] su topi anziani produce, in questa specie, un certo effetto positivo sul comportamento neurocognitivo e sull’espressione dei geni, migliorando le capacità di apprendimento e i deficit di memoria legati all’età. (Maurizio Calipari, Avvenire, 18 maggio 2017, p. 16, èVita).
- Composto dal confisso neuro- aggiunto all’agg. cognitivo.