NEUROPATOLOGIA (dal gr. νεῦρον "nervo", πάϑος "affezione" e il suffisso logia delle scienze)
Con questo termine s'indica la disciplina che studia quelle malattie del sistema nervoso, nelle quali i sintomi neurologici o predominano nettamente su quelli psichici, o addirittura sono gli unici a comparire nel quadro clinico. Data la fisiologia del sistema nervoso, i sintomi neurologici sono essenzialmente quelli che si verificano a carico delle funzioni di senso e di moto e dell'innervazione degli organi della vita vegetativa.
Fino a tutto il sec. XVIII lo studio metodico delle malattie del sistema nervoso si può dire non esistesse: terminologia scientifica e terminologia volgare si equivalevano e i medici parlavano perciò soltanto di paralisi, di convulsioni, ecc. Del resto anche nei primi decennî del secolo XIX esistevano su alcune malattie nervose concezioni che poco tempo dopo dovevano essere distrutte. Precisamente cento anni fa J.-A. Rochoux, nelle sue Recherches sur l'Apoplexie (1834) dichiarava ancora che il rammollimento cerebrale poteva essere considerato come la causa principale dell'emorragia cerebrale e attribuiva l'afasia a paralisi della lingua. Come disciplina a sé perciò la neuropatologia è di origine più recente che la psichiatria; soltanto nel secolo XIX, e con grandissima prevalenza nella seconda metà di esso, hanno avuto principio lo studio dei sintomi neurologici, il loro ragionato raggruppamento in sindromi morbose e la conseguente costruzione di entità nosologiche ben definite. I medici, e soprattutto gli alienisti, cominciarono a raggruppare i casi patologici e a stabilire qualche entità clinica fra le principali e le più comuni: la tabe, la paralisi infantile, l'atetosi, l'emiplegia infantile, la sclerosi a placche, ecc. Poi cercarono di approfondirsi sull'anatomia patologica delle malattie stesse. A mano a mano che queste malattie venivano conosciute, alcuni sintomi di esse attiravano l'attenzione per la loro frequenza, e i neuropatologi impararono prima a ricercare questi sintomi, poi a provocarli, edificando così, grado a grado, l'esame clinico neurologico. Più tardi si cercò (e per alcune malattie si cerca tuttora) di approfondire la questione dell'etiologia e della patogenesi. Le dottrine dell'infezione e dell'intossicazione, le conoscenze dei microbi e di alcuni protozoi furono a questo scopo di aiuto grandissimo. Le forme morbose studiate sono state ricavate in primo luogo dalla psichiatria e poi dalla medicina interna: tanto è vero che i più dei grandi neurologi del secolo scorso, cioè quelli che si possono considerare come i fondatori della disciplina, furono psichiatri (J.-M. Charcot, T. Meynert, A. Tamburini, ecc.) o clinici medici (W. R. Gowers, A. v. Strümpell, A. Murri, ecc.). In minor numero vennero dai laboratorî di anatomia (G. Mingazzini) o di fisiologia (S. Weir Mitchell). Nel 1817 J. Parkinson descrive per primo la malattia che prenderà il suo nome, nel 1840 J. Heine fissa i limiti nosografici della poliomielite anteriore acuta. Ma nella seconda metà del secolo escono dalla scuola parigina di J.-M. Charcot gli studî sull'isteria, sulla sclerosi laterale amiotrofica (1865), sull'acromegalia (1886); per merito di L. Rolando, di P. Broca, di E. Hitzig e G. Fritsch (1870), la dottrina delle localizzazioni cerebrali getta le sue basi che saranno di fondamentale importanza per l'esatta diagnosi topografica dei processi morbosi (meningitici, arteriosi, neoplastici); per opera di C. Golgi, di S. e P. Ramón y Cajal, di F. Nissl, di W. Spielmeyer s'indaga la fine struttura del tessuto nervoso; W. H. Erb descrive nel 1875 la paralisi spinale spastica e studia le relazioni tra sifilide e sistema nervoso; egli stesso ed E. H. Du Bois-Reymond fissano i fondamenti dell'elettrodiagnosi e dell'elettroterapia; C. Wernicke descrive nel 1880 la polioencefalite acuta emorragica e con G. Mingazzini, S. E. Henschen e P. Marie discrimina le forme principali della patologia del linguaggio; G. Mingazzini stesso, T. Meynert, B. v. Gudden, J. Dejerine pubblicano le loro fondamentali ricerche di anatomia clinica. Da ogni scuola intanto provengono nuovi contributi alla ricerca di segni semeiologici morbosi e alla loro interpretazione. Al principio del sec. XX E. Marchiafava e la sua scuola descrivono la degenerazione primitiva delle fibre del corpo calloso negli alcoolizzati (malattia di Marchiafava); S. A. K. Wilson (1912) la malattia che da lui prenderà il nome; C. Economo (1917) completa e definisce esattamente il quadro dell'encefalite epidemica. La neurologia di guerra ha portato, fra il 1914 e il 1918, notevolissimo contributo di nuove nozioni. Nel dopoguerra, finalmente, la fisiopatologia e la clinica del sistema extrapiramidale vengono decisamente approfondite e fanno progressi anche le conoscenze sul sistema vegetativo. Soprattutto nell'ultimo quarantennio, l'anatomia patologica, la sintomatologia e la terapia dei tumori cerebrali e midollari, sono studiate da grandissimo numero di ricercatori.
Come del resto tutte le branche della medicina, la neuropatologia ha rapporti più o meno stretti con le varie sezioni della patologia. Intanto con la psichiatria, e sono questi i legami più saldi. Infatti le stesse cause e spesso anche gli stessi quadri anatomopatologici si trovano all'origine delle malattie sia nervose sia mentali: alcune sindromi neurologiche (aprassia, afasia) non si possono comprendere se non si tenga bene presente il quadro psichico del malato; esistono molte malattie che hanno uno stadio neurologico e un secondo psichiatrico (per es., la paralisi progressiva) e non si può considerare buon psichiatra chi non abbia solide basi culturali e pratiche di neuropatologia. Altri rapporti la neuropatologia ha con la medicina interna, della quale qualcuno vorrebbe considerarla una branca. In ogni modo, numerose sono le alterazioni neurologiche che possono essere causate da processi infettivi; importanti sono le sindromi collegate con le malattie del sangue (per es., le sindromi neuro-anemiche) e con le malattie del ricambio. Quanto all'endocrinologia, i legami funzionali fra alcune ghiandole, soprattutto la tiroide, l'ipofisi e le surrenali, col sistema nervoso vegetativo sono di un'importanza di prim'ordine. L'oculistica dà ai neuropatologi il sussidio prezioso dell'oftalmoscopia per la diagnosi di numerose affezioni (ipertensioni endocraniche, sclerosi multipla, tabe, ecc.) e ne riceve nozioni fondamentali circa la sede e le funzioni dei centri e dei nervi oculomotori e sensoriali. Lo stesso si dica per l'otorinolaringoiatria per ciò che riguarda i nervi acustico e vestibolare, per le gravi conseguenze neurologiche che possono avere le malattie dell'orecchio medio e interno, e per tutta la patologia della laringe e della faringe. La sifilografia anch'essa è in rapporto con la neurologia: un terzo dei malati nervosi organici è luetico. Quanto alla pediatria esiste ormai, e ha quasi dignità di disciplina a sé, la neuropsichiatria infantile. Finalmente, per la cura dei tumori dell'encefalo e del midollo, la nuova neuropatologia si affida alla neurochirurgia e alla neuroradiologia; di quest'ultima si vale anche, con risultati importantissimi, a scopo diagnostico (ventricolografia, encefalografia, mielografia, arteriografia).
Il metodo d'indagine principale è, naturalmente, l'esame clinico che richiede tecnica e procedimenti particolari (v. nervoso, sistema). Il laboratorio soccorre per le indagini sierologiche, chimiche e fisiche sul sangue e sul liquido cerebrospinale. Altre specialità forniscono, come s'è detto, i risultati di ricerche supplementari. L'anatomia patologica sia macro- sia microscopica ha assunto in neuropatologia un'importanza enorme. Esiste una grande quantità di metodi d'indagine istologica, esclusivi per il sistema nervoso dai più semplici ai più complessi e delicati, in rapporto all'altissimo grado di differenziazione che il tessuto nervoso ha raggiunto in paragone agli altri tessuti e organi. Pur avendo perciò rapporti con tutte le altre specialità della medicina, la neuropatologia ha ormai assunto, sempre tenendo presenti i suoi stretti legami con la psichiatria, dignità di disciplina a sé, e possiede cultori, cliniche, laboratorî specializzati.
Bibl.: Ricordiamo i trattati di neuropatologia più importanti: W.R. Gowers, The diagnosis of diseases of spinal cord, ecc., Londra 1880; C. Wernicke, Lehrbuch der Gehirnkrankheiten, Kassel 1881; J.-M. Charcot, Oeuvres complètes, voll. 13, Parigi 1892; F. Raymond, Leçons sur les maladies du système nerveux, Parigi 1896; M. Lewandowsky, Handbuch der Neurologie, Berlino 1910-29; P. Marie, La pratique neurologique, Parigi 1911; G. Mingazzini, Anatomia clinica dei centri nervosi, Torino 1913; C. v. Monakow, Lokalisation im Grosshirn, Wiesbaden 1914; H. Head, Studies in neurology, Londra 1920; G. Fumarola, Diagnostica delle malattie del sistema nervoso, Roma 1922-28; L. Ferrio, La diagnosi clinica delle malattie interne, IV, Torino 1923; H. Oppenheim, Lehrbuch der Nervenkrankheiten, Berlino 1923; R. Bing, Lehrbuch der Nervenkrankheiten, Berlino 1924; J. Purves Stewart, The diagnosis of nervous diseases, Londra 1924; J. Dejerine, Sémiologie des affections du système nerveux, Parigi 1926; A. Van Gehuchten, Les maladies nerveuses, Lovanio 1926; A. Strümpell, Lehrbuch der inneren Krankheiten, Lipsia 1927; G. Mattirolo, Diagnostica delle malattie nervose, Torino 1927; S. E. Jelliffe e W. A. White, Diseases of the nervous system, Filadelfia 1929.