neurotrofina
Fattore di crescita che agisce sulle cellule nervose o sulle cellule gliali. La scoperta dell’NGF (Nerve growth factor) ha portato alla luce l’esistenza di una nuova classe di proteine, collettivamente denominate fattori di crescita, che agiscono su determinate popolazioni cellulari sia nel corso dello sviluppo, sia nell’adulto. Fra queste proteine, le neurotrofine – che appartengono alla famiglia dell’NGF in quanto condividono con esso una parte variabile della loro sequenza amminoacidica e il meccanismo mediante il quale agiscono i corrispettivi recettori – sono state oggetto degli studi più approfonditi. Le neurotrofine della famiglia dell’NGF sono il BDNF (Brain derived neurotrophic factor), NT3 (Neurotrophin 3) e NT4/5 (Neurotrophin 4/5). Esse svolgono un ruolo determinante nello sviluppo delle loro cellule bersaglio e anche nel cervello adulto. Nel corso dello sviluppo, le neurotrofine presiedono alla crescita delle fibre nervose, alla sintesi del mediatore chimico e alla formazione dei collegamenti sinaptici. Nell’adulto, il loro ruolo principale consiste nell’esercitare un’azione trofica generalizzata. Ricerche degli anni Novanta del secolo scorso suggeriscono che, in numerosi casi, la loro funzione consiste nel tenere sotto controllo il programma di apoptosi presente in tutte le cellule. Si pensa che numerose malattie neurologiche su base degenerativa, come il morbo di Parkinson, la corea di Huntington, la sclerosi laterale amiotrofica nonché le demenze senili, siano dovute all’attivazione dell’apoptosi a causa della carenza di una o più neurotrofine. Ciascuna neurotrofina agisce tramite recettori specifici, di solito presenti sulla parte esterna della membrana plasmatica. Tutti i recettori della famiglia dell’NGF sono dotati di attività del tipo tirosinachinasi e per questo motivo sono anche noti come TRK (Tyrosine kinase). In seguito al legame con la neurotrofina, il recettore va incontro a cambiamenti nella sua struttura terziaria e quaternaria e il sito catalitico responsabile di tale attività viene attivato. Questo evento, a sua volta, inizia un processo di amplificazione a cascata che si riflette in modificazioni postraduzionali di proteine citoplasmatiche e nucleari. Queste proteine provocano l’attivazione di geni che presiedono alla crescita delle fibre nervose e ad altre funzioni cellulari o alla repressione di geni quali quelli che, se attivi, inizierebbero il fenomeno che porta al suicidio della cellula tramite il meccanismo apoptotico. (*)
→ Droghe e tossicodipendenza; Nerve growth factor