NEUROTTERI (dal gr. νεῦρον "nervo, nervatura" e πτέρον "ala"; lat. scient. Neuroptera)
Ordine d'Insetti a metamorfosi complete, di varia statura, con tegumenti poco consistenti, lunghe antenne, apparato boccale del tipo masticatore, due paia di ali membranose di solito molto simili tra loro e posate, nel riposo, sull'addome; questo è sprovvisto di cerci. Le loro larve sono carnivore, di tipo campodeiforme modificato, talora acquatiche e fornite di appendici addominali respiratorie. Le specie alquanto eterogenee (più di 1700), che vi appartengono vengono comunemente distribuite nei sottordini dei Megalotteri e dei Planipenni.
I Megalotteri (Megaloptera), distinti per le ali a venature non molto biforcate vicino al margine, e per le larve ad apparato boccale masticatore, si suddividono in Sialioidei e Rafidioidei. I primi (Sialioidea) sono i meno specializzati fra i Neurotteri; sprovvisti di stigma alare e di ovopositore esterno, hanno il torace quadrangolare; grandi (fino a 150 mm. d'apertura alare) e forniti talora nei maschi di lunghissime mandibole falciformi (Corydalis) i Coridalidi, piccoli e sprovvisti di ocelli i Sialidi, possiedono tutti larve acquatiche e predatrici d'insetti, vermi, ecc., che esse cacciano: sul fondo di stagni, canali o altre acque lente le Sialis, sotto le pietre in corsi di acqua rapidi le Corydalis. Le Sialis (la più comune in Europa è la S. lutaria) depongono le uova in masse compatte di 2-500, su foglie, pietre, ecc., vicino alle acque, che vengono raggiunte poi dalle larve neonate; queste posseggono 7 paia di branchie addominali segmentate, nonché un processo impari terminale; si impupano in una cella terrosa, fuori dall'acqua. Le Corydalis (nordamericane e asiatiche) depongono 2 o 3 mila uova, e le loro larve hanno 2 appendici all'estremità caudale.
I Raphidioidea (in Europa i generi Inocellia e Raphidia) si distinguono per il lungo protorace degli adulti, che forma una specie di "collo", e per un lungo ovopositore setiforme. Le loro larve, nate dalle uova conficcate dalla madre nelle screpolature delle cortecce, sono sempre terrestri e predano, sotto alle cortecce stesse, ogni sorta di piccoli insetti o loro uova. Le pupe, le più primitive fra gli Endopterigoti, si formano in una sorta di cella; ma poi, divenute attive, ne escono e strisciando qua e là cambiano di posto.
La maggior parte dei Neurotteri è compresa fra i Planipenni (Planipennia), i quali si distinguono dai precedenti per le venature alari molto biforcate presso al margine dell'ala, e per avere le larve ad apparato boccale perforante e succhiatore. Quasi tutti i Planipenni sono terrestri nei loro stadî di sviluppo. Le larve, attivissime predatrici di molti insetti piccoli o molli, acquistano talvolta un'importanza come utili ausiliarî contro le forme dannose all'agricoltura; hanno mandibole lunghe e falcate, solcate longitudinalmente sul lato ventrale; le mascelle, simili di forma, si adattano a tali solchi dando luogo così a due tubi di suzione che l'insetto conficca nelle vittime. Dopo tre stati larvali (5 solo negl'Itonidi) i Planipenni si formano un bozzolo, sferico od ovale, di seta o di materiali varî riuniti da questa; tale seta è secreta da una parte (sei) dei tubi malpighiani, trasformati, e viene emessa dall'ano. La pupa ha robuste mandibole, delle tluali si serve per tagliare il bozzolo e aprir la strada all'adulto sfarfallante. Il sottordine dei Planipenni è diviso in una ventina di famiglie.
Gli Itonidi (Ithonidae), australiani, sono i più affini ai Megalotteri. Grandetti, assomiglianti superficialmente (ad ali chiuse) a blatte o a farfalle, depongono le uova nella sabbia, incollandovele; le larve (es. Ithone fusca), di aspetto melolontoide, anoftalme e con forcipe boccale molto breve, vivono nel terreno predando larve di Scarabeidi e di altri insetti ipogei. I Dilaridi (Dilaridae), giapponesi e nordamericani, si riconoscono per i maschi ad antenne pettinate e per le femmine a ovopositore lungo e sporgente; la loro biologia è ignota. Gli Emerobiidi (Hemerobiidae) sono insetti piccoli e delicati, con arìtenne moniliformi, senza ocelli; comuni anche da noi, depongono uova, non peduncolate, sulle piante che ospiteranno le larve; queste, chiare con segni bruni, lisce e nude, con setole semplici, predano attivamente Afidi e altri Omotteri, riuscendo utili all'agricoltura (es. Hemerobius stigma, humuli, micans, ecc.); s'impupano in un bozzolo. Le ali degli Emerobiidi posseggono un apparato di uncinamento del tipo iugo-frenato; la Drepanopterox phalaenoides, che assomiglia molto a una farfalla, ha quelle anteriori conformate in maniera insolita; la piccola Psectra diptyra, rarissima, ha i maschi con ali posteriori ridotte e squamiformi. Gli Osmilidi (Osmelidae) depongono in serie le uova (ovali e non peduncolate) vicino alle acque; le loro larve, allungate e con forcipe boccale lungo e subdiritto, frequentano le sponde di ruscelli o altre acque chiare, trattenendosi sotto a pietre o nell'acqua stessa e cacciando specialmente larve di Ditteri; respirano però sempre attraverso gli spiracoli tracheali. In Europa è diffuso l'Osmylus chrysops. Gli australiani Myiodactylidae (es. Osmylops), affini agli Osmilidi, hanno larve molto larghe e appiattite, di color verde, fornite lateralmente di processi complessi; esse si tengono in agguato, con le lunghe e arcuate mandibole spalancate a 180°, sulla pagina inferiore delle foglie di eucalipto. I pochi rappresentanti, piccoli e di color bruno affumicato, della famiglia Sisyridae si distinguono per la venatura alare relativamente semplice e per i costumi aberranti delle larve, acquatiche. Queste (es. Sisyra e Climacia), nate da uova piccolissime deposte a mucchietti su foglie o altri oggetti in acqua o fuori (mucchietti che la madre ricopre con un tessuto sericeo) sono allungate, provviste di 7 paia di branchie addominali e di mandibole e mascelle diritte e setiformi: vivono pungendo i tessuti di spugne d'acqua dolce (specialmente Spongilla e Ephydatia) e aspirandone i succhi. S'impupano, fuori dall'acqua, in un bozzolo doppio, consistente di un involucro interno spesso e di uno esterno molto rado. La famiglia Berothidae comprende pochi generi, esotici. La Spermophorella disseminata depone uova peduncolate (come quelle di Chrysopa), da cui nascono larve con capo lungo e mandibole brevi. Le ali di questo genere portano sulle nervature caratteristiche squame; quelle di Stenobiella sono strette e lunghe, quelle anteriori di Berotha falcate. Pure esotici sono i belli Psychopsidae, riconoscibili per la grande estensione della regione costale nelle ali anteriori. Rappresentanti di questa famiglia antichissima si trovano già nel Triassico d'Australia. Le uova (es. nella Psychopsis elegans, australiana), ovali e con una sporgenza micropilare, vengono deposte (gli adulti volano di notte) sui tronchi dedi alberi, specialmente di eucalipti; le larve vivono sotto alla corteccia e il loro ciclo di sviluppo si compie in circa un anno; s'impupano in un bozzolo sericeo sferico.
Gli adulti dei Crisopidi (Chrysopidae) sono ben noti insetti crepuscolari e notturni (accorrono, d'estate, frequenti ai lumi), delicati, di color verde pallido o verde giallastro, con le ali iridate, con i grandi occhi purpureo-dorati luminosi nel buio; alcune specie emettono, da un paio di ghiandole toracali, un odore sgradevole. Le Notochrysa (da noi è comune la N. italica) hanno statura maggiore e antenne più lunghe delle numerose specie del genere Chrysopa. Queste depongono le uova a gruppi, sulle piante; in ciascun atto di ovideposizione la femmina appoggia l'estremità dell'addome al supporto, in modo che il liquido vischioso circondante l'uovo che sta uscendo dal corpo vi prenda contatto: quindi rialza rapidamente l'addome e il secreto (prodotto dalle ghiandole colleteriali) "fila" e indurisce, formando così un peduncolo esile e perpendicolare alla foglia, il quale porta l'uovo. Le larve, fusiformi, con lunghe antenne, molto variabili di colore, si trovano sui vegetali a caccia di ogni sorta di piccoli insetti, come Afidi, Psille, Cocciniglie; attaccano anche giovani bruchi e uova di molte specie; alcune si gettano sul dorso le spoglie svuotate delle loro vittime e restano così coperte da un manto che è tenuto in sito dai peli uncinati nascenti dai tubercoli laterali del corpo. Si tessono, con la seta secreta dai tubi malpighiani, un bozzolo sferico di tessuto compatto.
Neurotteri d'aspetto insolito sono i Nemopteridi (Nemopteridae). Gli adulti hanno la testa prolungata in una specie di muso e le ali posteriori trasformate in appendici nastriformi lunghissime ed esili, talora filiformi e piumate all'apice, tal'altra allargate una o più volte prima dell'apice stesso. Sono insetti crepuscolari; depongono le uova sul suolo e le larve, predatrici, hanno anch'esse un aspetto stranissimo: il capo (quadrangolare e armato di lungo e arcuato forcipe boccale) è portato da una sorta di collo lungo o lunghissimo. La pupa tiene le teche delle ali posteriori arrotolate a spirale sul dorso. I Myrmeleonidae o Formicaleoni (abbondanti specialmente nelle regioni tropicali) assomigliano a Libellule. Sui costumi larvali dei Myrmeleon si è detto altrove (v. formicaleone); le larve dei Formicaleo e Acanthaclisis non si scavano imbuti nella sabbia. Gli Ascalafidi (Ascalaphidae) sono predatori anche allo stato adulto; grandi, pelosi, con antenne lunghe e clavate all'apice, odoranti di muschio, volano alcuni di giorno, altri di notte, cacciando al modo delle libellule. Depongono le uova in serie doppie sulle piante; le larve vi stanno dapprima gregarie, cooperando alla cattura delle vittime; esse assomigliano a quelle dei Mirmeleonidi, ma posseggono sui lati del corpo processi frangiati. In Italia è comune l'Ascalaphus macaronius. I Mantispidi (Mantispidae) hanno il capo, le antenne, il lungo protorace e le zampe anteriori raptatorie simili alle Mantidi. Sono anch'essi predatori; depongono uova peduncolate (come le Crisope); la larva neonata, di tipo campodeiforme ma priva di cerci, penetra in un sacco ovigero di ragni del genere Lycosa (o affini), dove succhia uova e giovani nati, distruggendoli tutti (mentre intanto il ragno-madre continua a custodire la covata), e finisce, dopo una sorta d'ipermetamorfosi e dopo essersi, nell'ovisacco del ragno, costruito un bozzolo proprio, per impuparsi entro all'ultima esuvia larvale. I Coniopterigidi (Coniopterygidae) sono i più piccoli Neurotteri; delicati, ricoperti (ali e corpo) di un secreto polverulento bianco (come gli Aleurodidi), hanno le ali con venatura molto semplice, e quelle posteriori talora ridotte. Le loro larve predano Afidi, Psillidi e altri insettucci e si formano, per impuparsi, un bozzolo con la seta uscente dall'ano.
I più antichi Megalotteri fossili si trovano nel Triassico di Europa; il primo Planipenne noto (Permithone belmontensis) è del Permico inferiore della Nuova Galles meridionale.