NEUSTRIA
. Le frequenti spartizioni del regno franco tra i discendenti di Clodoveo e le continue guerre civili che le accompagnarono, produssero già fin dal sec. VI una scissione tra le regioni orientali della Gallia e quelle occidentali. Le prime, su cui l'invasione germanica aveva impresso un'orma più profonda, furono comprese sotto la denominazione Austria o Austrasia (v.), cioè regno dell'est. In antinomia all'Austrasia si designò più tardi col nome Neuster o Neustria la vasta regione che s'estende tra la Loira e la Somme, con Parigi e il bacino della Senna. In essa la civiltà gallo-romana era sempre la predominante. Nel sec. VII la Neustria ha una fisionomia a sé, a somiglianza delle altre principali regioni galliche, come la Bretagna, l'Aquitania, la Borgogna, ecc., che la diversità di razza o di lingua o di istituzioni politiche avevano reso ben distinte le une dalle altre. La dinastia merovingia che, sempre più esautorata dai suoi maestri di palazzo, regnò sulla Neustria, ebbe fine nel 752, anno in cui il suo ultimo rappresentante, Childerico III, fu deposto da Pipino. Nei tempi seguenti il nome Neustria perdette gradatamente il valore e il significato primitivo, fino a diventare un puro sinonimo di "Normandia" presso gli eruditi del Rinascimento. In Italia, nell'alto Medioevo, sotto il termine Neustria s'indicò quella parte del regno longobardo che s'estendeva a occidente dell'Adda.
Bibl.: F. Bourquelot, Sens des mots France et Neutrie sous le régime mérovingien, in Bibl. de l'Éc. des Chartes, XXVI (1865), p. 567 segg.; A. Longnon, Atlas historique de la France, Parigi 1907; Ph. Lauer, De la signification du mot "France" aux époques mérovingienne et carolingienne, estr. d. Mém. de la Soc. de l'hist. de Paris et de l'Île-de-France, XLII (1915); L. Mirot, Manuel de géographie historique de la France, Parigi 1929.