NEVATO (fr. névé; sp. nevado; ted. Firn; ingl. névé, firn)
La neve che cade al disopra del limite delle nevi persistenti (alle nostre latitudini, in alta montagna) si accumula per spessori considerevoli, se la conformazione del suolo non è sfavorevole alla raccolta, e si trasforma lentamente in ghiaccio, dando così origine generalmente ai ghiacciai. La neve da poco caduta è bianca splendente, farinosa e leggiera, essendo un aggregato di minuti cristalli di ghiaccio che comprendono fra di loro aria in abbondanza. In seguito a parziale disgelo e successivo congelamento dell'acqua intorno ai cristalli, questi aumentano di dimensione, mentre diminuisce la quantità d'aria interposta; negli strati non superficiali l'aria viene poi in parte scacciata anche dalla pressione degli strati sovrastanti. Si forma così il nevato (gramolata, vedretta), insieme di piccoli granuli di ghiaccio, a densità o,35-0,55; proseguendo la trasformazione si giunge al ghiaccio a grossi granuli del ghiacciaio. Pertanto s'indica con lo stesso nome di nevato anche la parte più alta del ghiacciaio (regione di alimento). Il nevato è stratificato, e ogni strato rappresenta l'accumulo di un'annata o anche di un periodo più breve.