CARBONICA, NEVE
. Anidride carbonica (CO2) solida (v. carbonio). Si ottiene industrialmente facendo effluire da un ugello l'anidride carbonica liquida, sotto la pressione di 50 atmosfere. Parte del liquido evapora, assorbendo calore dal rimanente, che si solidifica assumendo aspetto di neve, donde il nome.
Mentre in laboratorio si trasforma in neve solo il 10-15% dell'anidride carbonica liquida, l'industria ne ottiene il 30% e più con apparecchi nei quali l'anidride carbonica liquida è portata molto al disotto della temperatura critica, utilizzando per il raffreddamento l'evaporazione dell'anidride stessa; il gas viene ricuperato e torna in lavorazione. La neve carbonica, uscita dall'apparecchio, viene pressata sotto 200 atmosfere, in forme di ferro; si ottengono dei blocchi che possono essere spediti in semplici cassette di legno e dai quali si tagliano pezzi piccoli secondo i bisogni del consumo, analogamente a quanto si fa col ghiaccio. La perdita, dall'uscita degli apparecchi evaporatori all'immagazzinamento, è del 10%. L'ulteriore perdita dei blocchi compressi, lasciati nelle cassette di legno a temperatura ordinaria, è di circa il 5% al giorno: a parità di peso, la neve carbonica assorbe una quantità molto maggiore di calore per evaporare che non il ghiaccio per liquefarsi. Inoltre, essa presenta il vantaggio di sviluppare un gas, mentre il ghiaccio dà acqua che nuoce alla conservazione delle derrate alimentari e richiede imballaggi stagni. Per qileste ragioni la neve carbonica è, da qualche anno, largamente usata per la conservazione di derrate alimentari, vendute al consumatore in piccoli pezzi incartati (v. carne; freddo, industria del). Si produce anche neve carbonica contenente una piccola quantità (8%) d'acqua.