NEVRALGIA (dal gr. νεῦρον "nervo" e ἄλγος "dolore")
Sotto il nome comune di nevralgie vanno tutti i dolori localizzati a un dato territorio sensitivo. Tuttavia tra queste è necessario distinguere le algie dei nervi periferici (nevralgia vera), le algie del funicolo (funicolalgie), le algie delle radici (radicolalgie) e infine le algie di origine centrale. Le nevralgie si distinguono in nevralgie essenziali, cioè quelle che non riconoscono alcuna eziologia precisa e che vanno di volta in volta sotto il nome di neuralgia reumatica, uricemica o gottosa, diatesica, neuroartrica, aggettivi che il più delle volte non servono che a mascherare l'ignoranza eziologica e la cui prognosi è favorevole; e le nevralgie secondarie per esempio a un trauma, a un ascesso, a un tumore, a un aneurisma, a una produzione tubercolare o sifilitica. La nevralgia si manifesta con dolore vivo che si esacerba tutte le volte che il nervo viene comunque irritato specie coi movimenti, con lo stiramento, con la palpazione. Questo dolore, al contrario del dolore delle nevriti, s'accompagna soltanto a lieve diminuzione della sensibilità, a nessuna atrofia né ad alterazione dell'esame elettrico dei muscoli. Si può associare qualche disturbo vasomotorio o secretorio ma non mai trofico. Le nevralgie più comuni sono quelle della faccia (nevralgia del trigemino), della nuca (nervus occipitalis maior e minor), del braccio (plesso brachiale o un suo ramo), dell'arto inferiore (nevralgia sciatica o nevralgia crurale) o nevralgia intercostale (nervi intercostali).