nevrastenia
Termine con il quale in passato, quando prevalevano le dottrine di medicina costituzionalistica, si indicava una delle caratteristiche tipologiche del paziente a costituzione longilinea (del tipo leptosoma di Kretschmer) con ipofunzione delle ghiandole surrenaliche e ipereccitabilità vagale; Jules Déjerine ne descrisse i connotati neuropsichici: eccessiva sensibilità alle emozioni e risposta esagerata a livello di vari apparati (cardiocircolatorio, gastrointestinale, endocrino). Per Pierre Janet la n. aveva una base psichica di incompletezza, con perdita del senso del reale, sfiducia nelle proprie capacità, pessimismo. Sintomi costanti della n. erano considerati l’astenia muscolare e mentale, l’ipocondria (detta anche nevrosi viscerale), l’angoscia. Frequenti i disturbi sessuali: diminuzione della libido, impotenza e frigidità, dolori spontanei ai genitali. Attualmente la n. non è considerata una patologia a sé stante, perché in qualche modo ‘scissa’ nelle sue componenti psichiche (ansia, depressione, ipocondria, ecc.).