New York
geografia umana ed economica
di Pasquale Coppola
Città degli Stati Uniti, sulla costa nord-atlantica. Nel 2005 la popolazione nei confini della municipalità era stimata in 8.148.000 ab., con un incremento di quasi il 12% nell'arco di un quindicennio; nello stesso periodo l'area metropolitana, che abbraccia trenta contee degli Stati di New York, New Jersey, Connecticut e, marginalmente, Pennsylvania, ha invece perso oltre un milione di residenti ed è scesa a 18,7 milioni, anche se resta la più vasta del Paese. In effetti, dopo una fase di stasi negli anni Ottanta, l'ultimo decennio del 20° sec. e i primi anni del 21° hanno rappresentato per il nucleo urbano principale una ripresa di attrazione demografica, dovuta soprattutto ai successi delle severe campagne anticrimine, alla diminuzione degli scontri etnici e al miglioramento della qualità della vita. In particolare, la politica di 'tolleranza zero' si è tradotta nel più basso livello di reati tra le grandi aree urbane degli Stati Uniti. Al tempo stesso si è registrato un marcato ricambio di popolazione, in particolare nella sezione meridionale di Manhattan, dove l'impennata dei valori immobiliari derivante dalla forte domanda di uffici ha provocato una rarefazione della disponibilità di alloggi. La crescita dei costi d'insediamento, insieme con le possibilità di delocalizzazione legate ai progressi telematici, sta peraltro inducendo molte aziende a trasferire i loro uffici in spazi meno pregiati dell'area metropolitana, come quelli del New Jersey.
La comunità bianca di radici europee, pur restando dominante, è ora sovrastata dall'insieme delle minoranze nera e ispano-americana (27% ciascuna) e asiatica (10%). La natura cosmopolita della metropoli è accresciuta dalla mole (il 36%) della popolazione nata all'estero: meno che a Los Angeles o Miami, ma con un ben più vasto bacino di reclutamento, giacché a N. Y. il numero degli immigrati latino-americani è quasi eguagliato dal totale di quelli asiatici ed europei; i gruppi più cospicui sono ora dominicani, cinesi, giamaicani e russi. Nei confini della città si annovera anche la più grande concentrazione di ebrei (circa un milione) fuori d'Israele.
La vita cittadina ha subito un duro colpo dall'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, quando due aerei di linea dirottati da fondamentalisti islamici causarono l'abbattimento delle Twin Towers del World Trade Center, quasi un emblema del panorama di Manhattan, con un bilancio di circa 3000 morti. La decisa reazione della collettività ha consentito una rapida ripresa e ha trovato l'espressione più significativa in un ampio progetto di riuso dell'area della tragedia (v. architettura).
Insieme con Londra e Tokyo, N. Y. viene riconosciuta come uno dei 'centri di comando' dell'economia mondiale: vi mette capo un'estesissima rete di attività finanziarie, assicurative e immobiliari. La qualificazione in campo globale è in buona parte sostenuta dall'insediamento di un formidabile stuolo di filiali di grandi aziende straniere: si calcola che un decimo dei posti di lavoro privati sia offerto appunto da questi protagonisti della scena mondiale. Strategica è poi la concentrazione delle industrie delle comunicazioni e dell'informazione, degli apparati di formazione universitaria (con 400.000 studenti) e di quelli della ricerca (soprattutto nel campo della medicina e delle scienze della vita e in quello della tecnologia). La metropoli è pure uno dei fulcri mondiali della 'creatività': domina in comparti che vanno dalle attività artistiche e dall'universo dello spettacolo alla moda e alla produzione cinematografica. Ne risulta la presenza stabile o fluttuante di una nutrita comunità di uomini di affari, funzionari internazionali, studenti, docenti, artisti provenienti dai più disparati Paesi; senza contare la notevole schiera di turisti. La dimensione eccezionale dei contatti umani è sottolineata da una mole annua di 2,4 miliardi di spostamenti, assicurati per quasi il 60% da un'estesissima rete metropolitana. Assai impetuosa si presenta la crescita del movimento passeggeri degli aeroporti dell'area metropolitana che ha raggiunto 100 milioni circa nel 2005. Si inserisce nello stesso contesto il primato della città nella rete Internet, per la quale rappresenta, all'inizio degli anni Duemila, un nodo (gateway) della portata di quasi 500 Gigabit al secondo. Se le attività manifatturiere sono ormai decisamente sovrastate da una produzione immateriale declinata nella gamma più vasta, le aree più periferiche della metropoli concentrano ancora importanti persistenze industriali, soprattutto nei comparti chimico, meccanico, dell'alimentare, dell'abbigliamento e del mobile. Queste attività mantengono ancora cospicui i livelli di traffico sulla vasta rete di canali dell'area e quelli dell'articolato sistema portuale, sulle cui banchine transitano merci per 77 milioni di t l'anno.
La municipalità si è impegnata largamente in politiche per il risparmio energetico, conseguendo notevoli progressi nel campo della sostenibilità ambientale (per es., con largo impiego del metano sui mezzi pubblici di superficie e con un tentativo di produzione sperimentale di energia elettrica dalla forza delle maree). Secondo alcuni indici, la città vanterebbe attualmente il primato di sostenibilità tra i centri milionari degli Stati uniti. Ma gli eccessivi livelli di polveri sottili nell'atmosfera rappresentano ancora rischi molto accentuati per la salute dei cittadini.
bibliografia
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