Generale (Sarrelouis 1769 - Parigi 1815). Di modeste origini, si arruolò diciottenne in un reggimento di ussari regi; scoppiata la rivoluzione, conquistò il grado d'ufficiale nelle guerre del 1792; due anni dopo era già colonnello, nel 1797 fu nominato generale; per la parte decisiva avuta specialmente nelle battaglie di Mannheim (1799) e di Hohenlinden (1800), nel 1804 fu da Napoleone compreso nella prima lista dei marescialli dell'Impero. Durante le campagne della terza e quarta coalizione (1805-07) si segnalò vincendo sugli Austriaci la battaglia di Elchingen (14 ott. 1805), che rese possibile ai Francesi la conquista di Ulma, e contribuì molto alle vittorie di Jena (1806) e di Friedland (1807). Batté i Russi alla Moscova durante la ritirata (1812) e si prodigò in azioni di retroguardia che evitarono lo sfacelo totale dell'esercito. Nel 1814 Luigi XVIII lo nominò pari di Francia; ma nei Cento giorni si schierò di nuovo dalla parte di Napoleone, che gli affidò il comando del 1º e 2º corpo, con cui si batté eroicamente a Quatre-Bras e infine a Waterloo. Alla seconda restaurazione fu condannato a morte per tradimento e fucilato.