NICARAGUA (XXIV, p. 749; App. I, p. 898; II, 11, p. 405)
Divisione. - Attualmente il N. è diviso amministrativamente in 16 dipartimenti e una comarca; infatti nel 1951 è stato creato il nuovo dipartimento di Río San Juan, formato dalla sezione meridionale del Chontales e del dipartimento di Zelaya e dalla comarca di S. Juan del Norte.
Popolazione. - Il censimento del 1950 ha dato un risultato di 1.057.023 ab., che secondo una valutazione del 31 dicembre 1959 sarebbero saliti ad 1.450.349 (9 per km2).
Condizioni economiche. - L'economia del paese rimane sempre basata in gran parte sulla coltivazione del caffè e del cotone.
Quest'ultimo, soprattutto, ha avuto un fortissimo incremento; infatti da 28.000 ha coltivati nel 1954 (con una produzione di circa 100.000 q), si passa a 42.000 ha nel 1956 (190.000 q) e a ben 110.000 ha nel 1958; si nota però una flessione per il 1959, in cui si coltivarono a cotone solo 72.000 ha. La produzione del caffè, coltivato su un'area che si è sempre mantenuta sui 75.000 ha, ha avuto costante aumento e nel 1957 è stata di 255.000 q. La produzione del cacao, invece, subisce delle notevoli oscillazioni; comunque si può dire che essa si aggiri sui 6000 q annui. La produzione delle banane offre tuttora un grande margine all'esportazione, sebbene questa sia andata diminuendo negli ultimi anni (120.000 q nel 1955; 100.000 q nel 1956 e solo 20.000 q nel 1957). Notevole è stato anche l'incremento della coltura del mais, che nel 1959 era coltivato su 162.000 ha, con una produzione di 1.500.000 q, e di quella del riso che, coltivato su 15.000 ha nel 1955, si estende ora (1959) su 25.000 ha (produzione 340.000 q).
Anche il patrimonio zootecnico registra un buon incremento; la sua consistenza nel 1952 era di 1.182.000 bovini, 234.000 suini, 114.000 cavalli, 5000 asini e 25.000 muli.
Le ricchezze minerarie sono tuttora limitate al solo oro, che nel 1957 è stato esportato in ragione di 6171 kg.
Ancora di modesta entità l'industria; nel 1957 lo zuccherificio ha prodotto 570.000 q di zucchero; l'industria della birra ha dato una produzione di 40.000 hl ed il cementificio di 43.000 q.
L'energia installata nel 1960 risulta di 42.100 kW di cui 8900 idrici, con una produzione di 124 milioni di kWh. Di recente sono stati portati a termine nuovi impianti che permetteranno una produzione doppia.
Commercio estero. - Il commercio con l'estero è ancora passivo: nel quinquennio 1953-57 il valore delle importazioni è stato in media di 64,3 milioni di dollari e quello delle esportazioni di 49 milioni di dollari; il 44% del valore delle esportazioni è dato dal caffè, il 33% dal cotone; seguono l'oro, il legname, il bestiame, ecc. Paesi esportatori del Nicaragua sono soprattutto gli Stati Uniti: seguono la Repubblica Federale di Germania, il Regno Unito, le Antille olandesi, il Giappone.
Vie di comunicazione. - La rete ferroviaria si estende (1960) per 432 km; la rete stradale è di 2610 km, di cui 380 km della Pan American Higway.
Finanze. - Il prodotto nazionale lordo della Repubblica, secondo una stima effettuata nel 1950, è stato valutato in 1.027 milioni di córdobas. Il sistema monetario comprende essenzialmente la Banca nazionale, che agisce come istituto centrale e come banca commerciale e che è filiale di una banca inglese, e quattro istituti di credito locali, di cui due istituiti di recente. Al 31 dicembre 1960, la consistenza dei mezzi di pagamento era di 267 milioni di córdobas, di cui 134,9 rappresentati dalla circolazione netta di biglietti e monete. A partire dal 25 settembre 1958, il cambio ufficiale è fissato in 7,00-7,05 córdobas per dollaro S. U. A. e quello libero in 7,45 córdobas per dollaro S. U. A.; per alcune esportazioni, peraltro, il cambio risulta di 6,60 córdobas per dollaro S. U. A., mentre per transazioni non commerciali esiste una serie di cambî fluttuanti. La moneta viene emessa dalla Banca nazionale del Nicaragua: attualmente è allo studio la creazione di una nuova banca centrale.
Storia. - La lunga dittatura del generale Anastasio Somoza, durata vent'anni, ebbe una sola breve interruzione, dal 1947 al 1950, durante la quale la presidenza della Repubblica venne affidata ad un suo parente, l'ex ministro degli affari esteri Victor Román y Reyes. Morto questi nel 1950, Somoza fu rieletto (21 maggio) per altri sei anni. Il 14 ottobre 1951 il N. entrò a far parte dell'Organizzazione degli stati dell'America Centrale. Tuttavia i rapporti con le vicine repubbliche della Costa Rica e del Guatemala furono sempre tesi e richiesero l'intervento della OAS per evitare un conflitto armato (11 gennaio 1955). In particolare, Somoza ed il presidente della Costa Rica furono sempre divisi da contrasti dovuti a concezioni politiche inconciliabili. Il N. fu il primo stato dell'America Centrale a firmare un patto militare con gli S. U. A., i quali spesso dimostrarono la loro simpatia al regime di Somoza che costituiva, con Batista a Cuba e Trujillo nella Repubblica Dominicana, un fronte anticomunista. Tuttavia, la dittatura di Somoza non poté impedire all'opposizione, rappresentata dai conservatori e dai liberali dissidenti, di manifestare il suo malcontento e, a partire dal 1954, ebbe inizio una violenta campagna per rovesciare il dittatore. Il 21 settembre 1956 Somoza fu vittima di un attentato e morì otto giorni dopo in un ospedale del Panamá. Terminava così un periodo in cui le condizioni del popolo non conobbero la via di un effettivo progresso nonostante un certo sviluppo economico e alcuni miglioramenti nel campo sanitario, dell'istruzione e dei trasporti. La dittatura di Somoza non ammise alcuna delle libertà democratiche. Inoltre lo si accusò di aver accumulato, durante i vent'anni di governo, una delle maggiori fortune personali di tutto il continente, fatto rilevante se si considerano i limiti economici e demografici del paese.
Il Congresso del N. affidava la carica di presidente (29 settembre) al figlio del generale assassinato, Luis Somoza, che veniva poi eletto (3 febbraio 1957) con voto popolare per altri sei anni. Il nuovo presidente si fece promotore di una riforma costituzionale (15 aprile 1958) che mirava a rendere ineleggibile il presidente uscente ed i membri della sua famiglia ma, in seguito all'intensificarsi dell'opposizione, ha decretato la sospensione delle garanzie costituzionali e la legge marziale.
Il N. assieme ad altri quattro stati dell'America Centrale, Guatemala, El Salvador, Honduras e Costa Rica, ha costituito, il 24 febbraio 1957, una zona di libero scambio, ossia un mercato regionale di 9 milioni di persone.
Bibl.: International Bank for Reconstruction and Development, The economic development of Nicaragua, Baltimora 1953; M. Fazio, Il Nicaragua, in Le vie del mondo, 1956, pp. 189-204; J. J. Parsons, Gold mining in the Nicaragua rain forest, in Yearbook assoc. Pacific coast, Washington 1955; D. Martz, Central America. The crisis and the challenge, Chapel Hill 1959.