nicchia ecologica
Ruolo che una specie svolge nella comunità ecologica di appartenenza. Il termine nicchia (niche) venne introdotto la prima volta nel 1910 dall’americano Roswell H. Johnson, in un lavoro dedicato alla colorazione delle coccinelle. La parola venne nuovamente impiegata (nel 1914) dallo zoologo Joseph Grinnell in uno studio su Mammiferi e Uccelli della valle del fiume Colorado. A questo scienziato viene erroneamente assegnata la paternità del termine. L’espressione, che non ha ancora connotazioni tecniche, indica il generico riferimento spaziale al luogo dove si può trovare un dato animale. Il processo di tecnicizzazione prosegue in successivi lavori di Grinnell (come quello del 1917 sull’uccello mimide della California, Toxostoma redivivum) dove è chiaro che i referenti della nicchia diventano le relazioni di ordine funzionale (quello che la specie fa nella comunità in rapporto alla sua storia naturale) piuttosto che le variabili di tipo spaziale (dove la si può trovare, il posto fisico occupato). Il riferimento alla componente biocenotica (l’insieme delle relazioni con le altre specie, per es., il ruolo nella rete trofica) è esplicita nei lavori dell’inglese Charles Elton che ne dà una definizione operativa. Con la teoria elaborata a più riprese da George E. Hutchinson, un ecologo di origine britannica ma radicato a Yale, si precisa finalmente l’idea che la nicchia ecologica, (in quanto spazio occupato da una specie) rimanda allo spazio astratto delle rappresentazioni matematiche della nicchia e non a una porzione dell’ordinario spazio fisico-empirico dell’habitat. Nel 1957, Hutchinson formalizzerà la nozione di nicchia servendosi del principio di esclusione competitiva: essa definisce la risposta di una popolazione, in un iperspazio a n-dimensioni, descritto dall’insieme di tutte le Xn variabili fisiche e biologiche. La nicchia pluridimensionale è descritta dai parametri ecologici che concorrono a formare l’ambiente di vita di una specie.
→ Evoluzione. Adattamento genetico; Parassiti