• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

ACCIAIUOLI, Niccolò

di Nino Cortese - Enciclopedia Italiana (1929)
  • Condividi

ACCIAIUOLI, Niccolò

Nino Cortese

Della celebre famiglia fiorentina, che aveva già acquistato ricchezza e potenza nel regno di Napoli, nacque a Monte Gufoni in val di Pesa, il 12 settembre 1310, da Acciaiuolo A. - al quale Roberto d'Angiò aveva dato, in compenso di aiuti finanziarî, onori e cariche, tra cui il vicariato regio a Prato di Toscana - e da Guglielmina de' Pazzi. Diciottenne, Niccolò sposò Margherita degli Spini; e nel 1331 fu inviato a Napoli, per dirigervi l'azienda paterna. Qui Roberto, nel 1335, lo creò cavaliere e consigliere del quindicenne Luigi, nipote del re e figlio di Filippo principe di Taranto. L'ottima prova fatta con questo in Calabria gli fruttò cariche, feudi e l'incarico di curare gl'interessi del principato di Taranto, tenuto dalla vedova di Filippo, Caterina di Valois. Niccolò, in base ai diritti vantati dagli Angioini di Napoli sul principato d'Acaia, ne ottenne il titolo per Roberto primogenito di Filippo, vi si recò, e, dopo tre anni (1338-41) d'intensa lotta, riuscì ad assicurarne il dominio al suo protetto. Ne ricavò, oltre a notevoli benefici economici e a numerosi feudi, anche grande fama: il Boccaccio giunse a paragonarlo ad Ulisse e ad Enea. Appunto al momento di partire per la spedizione, egli ordinò, in caso di sua morte, la costruzione "in Firenze o vero nel contado... di uno munistero dell'ordine di Certosa, il quale si chiami santo Lorenzo": certosa che poi fece edificare in vita, e che resta solenne documento della sua munificenza. Nella tragica uccisione di Andrea, marito della regina Giovanna (18 settembre 1345), sembra egli non abbia avuto parte; ma fu specialmente opera sua il matrimonio concluso, nel 1347, tra la vedova e Luigi di Taranto. Da allora Niccolò cominciò ad aver parte notevolissima nel governo del regno. Fu tra i pochissimi che accompagnarono il re nell'esilio, mentre tutto lo stato, ad eccezione di Melfi, difesa validamente da suo figlio Lorenzo, cadeva nelle mani di Luigi d'Ungheria. Allontanatosi l'invasore, l'A. ritornò nel regno, prese a soldo la "Grande Compagnia" del duca Guarnieri, facilitò l'ingresso del re in Napoli (31 agosto 1348), e contribuì alla risoluzione del conflitto che si chiuse con l'incoronazione di Luigi di Taranto, il 27 maggio 1352. Nel frattempo, aveva avuto in ricompensa altri feudi, sebbene perdesse ogni diritto su Prato, ceduta dagli Angioini a Firenze per denaro; ed era stato nominato Gran Siniscalco del regno. I letterati suoi amici, il Petrarca, il Boccaccio, Giovanni Barrile, Niccolò d'Alife, Marco Barbato di Sulmona, diffondevano la fama delle sue gesta.

Nuovo campo di azione per Niccolò fu poi la Sicilia, aspirazione viva degli Angioini dopo il 1282. Ed egli seppe conquistarne più parti e occupare Palermo e Siracusa: ma fu richiamato in Napoli dai sovrani, preoccupati della spedizione in Italia di Carlo IV. Recatosi presso l'imperatore, egli riuscì ad accattivarsene le simpatie sì che quegli lo avrebbe voluto tenere presso di sé. Dipoi, soffocate nel regno nuove insurrezioni di mercenarî e di baroni, ritornò in Sicilia, conquistò Messina (1356), ricevendone in compenso le contee di Malta e di Gozo, e rese possibile l'ingresso trionfale di Luigi e Giovanna in quella città. Ma, per quanti sforzi egli compisse, le armi angioine non fecero progressi. L'A. allora rivolse la sua attenzione al principato di Acaia, minacciato dai Turchi e dai Catalani; e fece centro della difesa Corinto, concessagli in signoria dal principe Roberto (1358). Due anni dopo era ad Avignone, ed Innocenzo VI lo inviò presso l'Albornoz, che aveva domandato il suo aiuto per la guerra contro il Visconti. L'A. fu allora a Milano, dove conobbe personalmente il Petrarca, e iniziò trattative di pace con Bernabò Visconti. Conchiusa la quale, egli ebbe la nomina a governatore di Bologna e della Romagna. Ma nuove incursioni di truppe di ventura nel Mezzogiorno e la ribellione del duca di Durazzo lo richiamarono nel regno. Vi ricondusse la calma, respingendo gli incursori e chiudendo in carcere il duca. Ritornò poi a Messina nel 1362, per riprendervi la guerra; ma la morte di re Luigi e la rivolta dei baroni contro Giovanna la interruppero. L'A. dovette ritornare a Napoli per soffocarvi i disordini (1364). Allora, per rispondere alle accuse mossegli innanzi al papa, egli scrisse un'ormai famosa lettera ad Angelo di Jacopo Acciaiuoli, vera e propria autobiografia e documento politico di notevole importanza per la storia del Trecento. L'anno dopo, l'8 novembre 1365, moriva in Napoli; e, com'era sua volontà, fu sepolto nella Certosa di Firenze.

Fedele consigliere dei sovrani che si era scelti, Niccolò Acciaiuoli aveva retto con energia ed onestà le sorti del "nobilissimo, amenoso e misero reame - com'egli lo chiama - la cui salute eo con tanta fede e costanza abracciai... reame circondato di tante comulate potenze di predoni e d'altre intestine passioni minanti turbidi", e sconvolto dall'"incostanza degli sudditi, cortesemente parlando", e dalle "reliquie delle guerre più dannificanti li popoli che le guerre". Specialmente per opera sua, Luigi e Giovanna poterono continuare a regnare; e, se furono larghi di concessioni al loro siniscalco, ebbero dalla sua persona e dal suo scrigno molto più che non dessero. Tanta era infatti l'indigenza in cui si trovavano, che, l'anno prima della morte di Niccolò, i loro tesori erano "pleni d'invidia e vacui di pecunie". Della sua patria, poi, Niccolò facilitò gli stretti rapporti economici e commerciali con il Mezzogiorno, sebbene essa si mostrasse, a volte, tutt'altro che grata verso il figlio lontano.

Bibl.: Per la famiglia Acciaiuoli, vedi bibl. alla voce acciaiuoli. Per Niccolò, ltre alle biografie di Filippo Villani e di Matteo Palmerio, quest'ultima tradotta e rifatta da Donato Acciaiuoli e poi da Benedetto Varchi, cfr. J. A. Buchon, Recherches historiques sur la principauté française de Morée, Parigi 1845; L. Tanfani-Centofanti, N. Acciaiuoli, Firenze 1863; A. Sapori, Lettera di N. Acciaiuoli a N. Soderini, in Arch. stor. napoletano, LII (1927), pp. 346-65.

Vedi anche
Iacopo Passavanti Predicatore e scrittore (Firenze 1300 circa - ivi 1357). Scrittore ascetico, compose lo Specchio di vera penitenza, ragionamenti semplici, umani, persuasivi, che spesso, secondo l'uso della predicazione medievale, s'infiorano di «esempi», che il frate deriva da Elinando, da Cesario o da altre fonti. ... Donato Acciaiuòli Umanista (Firenze 1429 - Milano 1478), scolaro di G. Argiropulo, tradusse in latino e commentò storici e filosofi greci, specialmente Plutarco e Aristotele. Tradusse in volgare, per incarico della Signoria, le Historiae di Leonardo Bruni (1473); compose in latino una Vita di Carlo Magno presentata nel ... Angiò, Carlo d', detto l'Illustre Duca di Calabria (Napoli 1298 - forse ivi 1328). Figlio di Roberto re di Napoli, nel 1316 sposò Caterina vedova di Arrigo VII (m. 1323). Nel 1324, sposò, dopo aver ottenuta una dispensa papale, la cugina Maria di Valois. Eletto (1325) signore dai Fiorentini per dieci anni, cercò di stabilire in Toscana ... Franco Sacchétti Poeta e novelliere (n. Ragusa, Dalmazia, 1330 circa - m. 1400 circa). Di famiglia fiorentina, da giovane si dedicò al commercio, viaggiando molto. Stabilitosi a Firenze, vi ebbe molti onorevoli incarichi e coprì importanti cariche fino a quella di priore per il quartiere di San Giovanni (1384). Negli ...
Tag
  • CATERINA DI VALOIS
  • NICCOLÒ ACCIAIUOLI
  • DONATO ACCIAIUOLI
  • BERNABÒ VISCONTI
  • LUIGI DI TARANTO
Altri risultati per ACCIAIUOLI, Niccolò
  • Acciaiuoli, Niccolò
    Dizionario di Storia (2010)
    Acciaiuoli, Niccolo Acciaiuoli, Niccolò Gran siniscalco del regno di Sicilia (Monte Gufoni 1310-Napoli 1365). Membro di una famiglia mercantile fiorentina, divenne gran siniscalco sotto la regina Giovanna. Guidò la riconquista angioina del regno dopo l’invasione di Luigi d’Ungheria e protesse la ...
  • Acciaiuòli, Niccolò
    Enciclopedia on line
    Gran siniscalco del Regno di Sicilia (Montegufoni, Val di Pesa, 1310 - Napoli 1365). Consigliere di Roberto, re di Sicilia, e dei suoi successori, raggiunse un'enorme potenza politica ed economica. Vita e attività Da Firenze recatosi a Napoli, nel 1331, per dirigervi la succursale della compagnia bancaria ...
  • ACCIAIUOLI, Niccolò
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)
    ACCIAIUOLI, Niccolò Emile G. Léonard Nato il 12 sett. 1310, a Monte Gufoni in Val di Pesa, da Acciaiuolo e da Guglielmina de' Pazzi, era di un ramo bastardo, essendo suo padre, come dice Filippo Villani, "nato naturalmente e un poco meno che legittimo" (Vite di illustri fiorentini,in Croniche di ...
Vocabolario
nìccolo
niccolo nìccolo s. m. [alteraz. del lat. onychĭnus agg. «di onice»]. – Termine presente in vecchi cataloghi di collezioni di gemme: non ha sign. univoco, e spesso è stato usato come sinon. pop. di onice.
niccolite
niccolite s. f. [der. di Niccolum, nome lat. scient. del nichel (di cui ha lo stesso etimo)]. – Minerale esagonale, arseniuro di nichel, importante per l’estrazione di questo metallo: si trova di solito in masse compatte di colore roseo...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali