BOLDRINI, Niccolò
Incisore in legno. Di lui, vicentino, non si conoscono le date di nascita e di morte, si sa soltanto con certezza che nel 1566 era a Venezia dove ebbe, con Cornelio Cort, il privilegio di riprodurre composizioni da disegni del Tiziano. Tecnico abilissimo dal taglio netto e sicuro, dotato di tutte le migliori qualità stilistiche, interpretò con spirito personale i soggetti ricavati da altri artisti. Gli sono state attribuite incisioni sulle quali possono esservi dubbî o contestazioni, ed è stato anche confuso con Niccolò Vicentino e Giuseppe Scolari. Tra le opere sue più significative e firmate sono: Venere con Amore, dal Tiziano, del 1566 (ne esistono due edizioni, l'una a un legno, l'altra più rara a due tavole), il saggio più bello della sua arte; seguono in ordine di merito: Un cavaliere, dal Pordenone, chiaroscuro a due tavole; una Predica di S. Giovanni Battista con paesaggio, da Domenico Campagnola, e infine: Gesù addolorato, copia in senso inverso della Piccola Passione del Dürer.
Bibl.: Cfr., oltre P. Kristeller, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910 (con la bibliografia precedente); P. Kristeller, Kupferstich und Holzschnitt in vier Jahrhunderten, Berlino 1922, p. 299; A. Reichel, Die Clairobscurschnitte des XVI, XVII., und XVIII., Jahrh., Vienna 1926, p. 35; M. Pittaluga, L'incisione italiana nel Cinquecento, Milano 1930, pp. 261, 262, 330.