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CANNICCI, Niccolò

di Sandra Vasco - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 18 (1975)
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CANNICCI, Niccolò

Sandra Vasco

Nacque a Firenze il 29 ott. 1846.

Il padre, il pittore Gaetano nato nel 1811 a San Gimignano e morto a Firenze nel 1878, fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Firenze e si dedicò particolarmente a copiare le opere di pittura delle gallerie fiorentine. A San Gimignano restano una Cena in Emmaus del 1838 nella cappella destra del transetto destro della collegiata e una Vergine con s. Gioacchino e s. Anna nella chiesa dell'ex convento dei cappuccini (villa Mainoni) nei dintorni di San Gimignano. Nel 1846 si era stabilito a Firenze avendo vinto con un Diluvio universale il premio triennale dell'Accademia di Belle Arti.

Dopo aver ricevuto dal padre i primi insegnamenti pittorici, il C. frequentò (1862-1865) l'Accademia di Belle Arti a Firenze sotto la guida di E. Pollastrini. In seguito studiò saltuariamente presso la Scuola libera del nudo di A. Ciseri (Somaré, 1928, p. 136), che frequentava ancora nel luglio 1868 benché la salute malferma non gli permettesse di esercitarsi troppo a lungo (Rosadi, p. 16). Nel 1868 il pittore si ritirò nella casa paterna del Poggetto, vicino San Gimignano, dove si dedicò allo studio della natura ed alla tutela del patrimonio artistico locale (Somaré, 1928, p. 136). I primi lavori del C. risentono dei canoni puristi senza rifiutare tuttavia la tematica realista; al 1870 risale la tela raffigurante La fidanzata (ubicazione ignota) ed al 1871 la Sosta in cima al paese (giàa Firenze, coll. Giustiniani, ora a New York, coll. V. Gewanter: cfr. A.-P. Quinsac, Ottocento Painting [catal.], Columbia, S.C., 1972, p. 61); l'Allegoria della musica, sulmercato antiquario nel 1973 (cfr. Burlington Magazine, CXV [1973], p. XLV).

Nel 1872 prese parte alla Mostra di belle arti a Firenze con quadri di genere: Una famiglia,Cenerentola,Filo elettrico.

Nel 1875 si recò per un mese circa a Parigi con G. Fattori, E. Ferroni e F. Gioli, e dai contatti avuti anche con gli impressionisti il C. fu sollecitato ad abbandonare la sua prima maniera che gli aveva valso l'appellativo di "Segantini toscano" per aderire ai modi dei macchiaioli.

Nel 1878 il pittore era presente all'Esposizione universale di Parigi con Vita tranquilla, ed al 1881 risale La raccolta delle ginestre (Colori e luci dell'800 [catalogo], Milano 1972). Nel 1883 esponeva alla Royal Academy di Londra con Il taglio dell'erba a San Gimignano e l'anno successivo all'Esposizione d'arte di Torino con la Semina del grano in Toscana, acquistato dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, che nel 1897 comperò anche Estate. Sempre a Torino espose nel 1884 (La capra nutrice), nel 1886 e negli anni 1897-1900 e 1902-1904. Il C. non mancò mai alle manifestazioni artistiche ufficiali e periodiche: lo troviamo infatti all'Esposizione internazionale di Venezia nel 1887 con le Rogazioni, nel 1899 con Triste inverno e nel 1905 con il trittico Maternità acquistato all'epoca dalla regina Margherita; alle Biennali del 1928 (nella Mostra della pitt. ital. dell'800) e del 1934 (Mostra internaz. del ritratto dell'800) sarà rappresentato dal Ritratto di tre sorelle. Fu premiato alla Promotrice di Firenze del 1888 per la Benedizione dei campi e l'anno dopo a Parigi per il Ritorno dalla festa;al 1890 circa è riferibile la Mungitura delle pecore (Firenze, coll. Checcucci) e al 1891 la Piccola etrusca (Gallarate, coll. Filiberti). Alla fine di tale anno il pittore venne ricoverato per parecchio tempo nel manicomio di Siena; a questa esperienza è dovuto l'Album con i ritratti di malati mentali, regalato al critico d'arte D. Martelli, suo amico ed ammiratore che aveva cercato di far conoscere l'artista anche sul piano internazionale (Rosadi, p. 50). L'artista morì a Firenze il 19 genn. 1906 lasciando incompiuti due quadri destinati all'Esposizione di Milano (L'Illustrazione italiana, 28 genn. 1906, p. 88).

Buona parte delle opere del C. furono acquistate direttamente dall'artista dal mercante d'arte e gallerista fiorentino L. Pisani; e se ne trovano oggi, oltre che in collezioni private italiane e straniere, nelle Gallerie nazionali d'arte moderna di Firenze e di Venezia ed al Museo di Capodimonte in Napoli. Suoi disegni sono conservati a Firenze, nel Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi (1961 P; 96383; 96802; 96756-96771; 99366) e nella Galleria d'arte moderna.

Sue personali si tennero all'Accademia di Belle Arti ed a palazzo Pitti di Firenze rispettivamente nel 1907 e nel 1927 (per tutte le altre esposizioni non altrimenti indicate, vedi i cataloghi Bolaffi).

Bibl.: A. De Gubernatis, Diz. degli artisti viventi..., Firenze 1889, p. 93; G. Rosadi, Di N. C. pittore..., Firenze 1906; P. Papini, Un'esposizione de' macchiaioli, in L'Arte, XIII (1910), p. 314; F. Sapori, N.C., Torino 1920; E. Somaré, Storia dei pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1928, II, pp. 136-39, 233; tav. VIII, figg. 112-119; R. Franchi, N. C., in Scena illustrata, giugno 1940, pp. 16 s.; E. Somaré, La pittura ital. dell'Ottocento, Novara 1944, p. XXXI; M. Borgiotti, I macchiaioli, Firenze 1946, pp. 21, 61; tavv. LXIV-LXVIII; P. D'Ancona, La pittura dell'Ottocento, Milano 1954, p. 364; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, II, pp. 817, 819, 868, 870, 976; Catalogo Bolaffi della pitt. ital. dell'Ottocento, n. 1, Torino 1964, pp. 67-69; n. 2, ibid. 1969, pp. 80-83; n. 3, ibid. 1970, pp. 85-88; n. 4, ibid. 1972, pp. 75-77; R. De Grada, I macchiaioli, Milano 1967, pp. 23, 91, tav. LI; A. Cannistraro, Pittura dell'Ottocento nelle collezioni private..., II, Firenze 1971, p. 67; A. Schettini-G. Scuderi, Aspetti dell'Ottocento pittorico italiano, Putignano 1972, ad Ind.;G. Matteucci, Colori e luci dell'800 (catal.), Milano 1972, ad vocem;P. Dini, Immagini dell'Ottocento (Gall. d'arte il Fiorino, catal.), Firenze 1973, nn. 9-11; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 507 (con ulter. bibliogr.).

Vedi anche
Francesco Giòli Giòli, Francesco. - Pittore e scultore italiano (Settimo di Cascina, Pisa, 1864 - Firenze 1922), scolaro di E. Pollastrini, esordì con la pittura storica (Carlo Emanuele I, 1869). S'accostò in seguito ai macchiaioli con Angelus, Incontro, Passa la processione (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna), ... Antonio Cìseri Cìseri ‹-ʃ-›, Antonio. - Pittore (Ronco, Canton Ticino, 1821 - Firenze 1891). Lavorò dapprima col padre Giuseppe, quadraturista; fu poi allievo del Bezzuoli a Firenze. Dipinse quadri storici e religiosi (Il martirio dei Maccabei, 1852-63, in S. Felicita a Firenze; Trasporto di Cristo al sepolcro, 1864-70, ... Silvestro Léga Léga, Silvestro. - Pittore (Modigliana 1826 - Firenze 1895), allievo prima di E. Pollastrini, poi di L. Mussini e di A. Ciseri, rimase per parecchi anni fedele alla maniera accademica dei suoi maestri, ma da Mussini apprese soprattutto l'amore per i primitivi e per un disegno e un colore limpidi e puri. ... Giovanni Fattóri Fattóri, Giovanni. - Pittore italiano (Livorno 1825 - Firenze 1908); uno dei maggiori pittori italiani del sec. 19º. Condusse una vita modesta, tenendosi in disparte anche dalle polemiche dei macchiaioli di cui è considerato il massimo esponente. Dopo aver studiato a Livorno con G. Baldini e a Firenze ...
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    Enciclopedia on line
    Pittore italiano (Firenze 1846 - ivi 1906). Allievo di E. Pollastrini e di A. Ciseri, noto dapprima per quadri di genere, dipinti minuziosamente, subì poi l'influsso dei macchiaioli, e si volse ad un fare più rapido e sintetico, prediligendo soggetti campestri e idilliaci. Sue opere nelle gallerie d'arte ...
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    Enciclopedia Italiana (1930)
    Pittore, nato a Firenze nell'ottobre 1846, morto ivi il 16 gennaio 1906. Lo misero a studiare dapprima col Marrubini e il Pollastrini; frequentò poi le scuole di nudo di Antonio Ciseri. Dello stile di questi la sua prima maniera risentì nella notazione minuziosa e un po' fredda dei particolari (Gioie ...
Vocabolario
cannicciata
cannicciata s. f. [der. di canniccio]. – Riparo o altro, fatto di cannicci.
cannìccio
canniccio cannìccio (o canìccio) s. m. [der. di canna; cfr. il lat. tardo cannicius agg. «fatto di canne»]. – Graticcio di canne tenute insieme con corda o sala, usato per riparo, o per stendervi ad asciugare frutta, uva, funghi o allevarvi...
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