NICCOLÒ DI BARTOLOMEO DA FOGGIA
Scultore attivo in Italia meridionale nel sec. XIII, autore del pulpito della cattedrale di Ravello, firmato e datato 1272. L'opera ‒ a tutt'oggi l'unica superstite tra le poche a lui riferibili ‒ è considerata il punto di arrivo di una lunga carriera artistica, segnata profondamente dalle sperimentazioni in senso gotico patrocinate dalle cerchie sveve. Per quanto nello stile di N., contraddistinto da uno spiccato naturalismo espressivo, sia rintracciabile una forte convergenza con le opere di scultura della matura età sveva ‒ Castel del Monte, castello di Lagopesole, capitelli di Troia (New York, Metropolitan Museum of Art, The Cloisters; Troia, cattedrale), busto di Federico II (Barletta, Museo Civico) ‒, risulta assai problematico individuare con sicurezza il suo contributo all'interno dei cantieri federiciani. È invece certo che lo scultore fu attivo in almeno due cantieri angioini, entrambi ridotti attualmente allo stato di ruderi: il castello di Lucera e il monastero di S. Maria di Realvalle, presso Scafati, per il quale N. fu richiesto nel 1274 dallo stesso Carlo d'Angiò. L'attività di N. può essere considerata espressione della continuità di orientamenti artistici che caratterizzò il passaggio, per altri versi traumatico, dal dominio svevo a quello angioino nel Regno di Sicilia.