GERINI, Niccolò di Pietro
Pittore fiorentino (prima notizia 1368; morto a Firenze nel 1415), forse educato da Taddeo Gaddi, fu poi con Iacopo di Cione dal quale prese caratteri orcagneschi assai spiccati. Nel 1386 con Ambrogio di Baldese cominciò a frescare l'Oratorio del Bigallo; nel 1387 eseguì il trittico del Battesimo a Londra; nel 1391-92 lavorò con Agnolo Gaddi a Prato; quindi affrescò nella sala capitolare di S. Francesco a Pisa (1392); tornò poi ancora alternatamente a Prato e a Firenze (1401, trittico per S. Felicita, ora all'Accademia, eseguito col figlio Lorenzo e con Spinello Aretino); 1408-9, affreschi sui pilastri di Orsanmichele. La decorazione della sagrestia di S. Croce, supposta la sua opera più antica, mostra una plastica derivatagli da Giotto attraverso Taddeo Gaddi; ma le si sovrappongono ricordi senesi. Agnolo Gaddi è ricordato negli affreschi del Bigallo; e cosi in quelli di San Francesco a Pisa, ove, come nelle altre opere, G. ha alcune discrete qualità di compositore e una volontà di esprimersi grandiosamente, come nella Deposizione in S. Carlo a Firenze (già Accademia), anche se tipi e atteggiamenti siano ripetuti quasi a stampo. Abbondantissima la sua produzione. Temperamento minore ebbe il figlio di lui, Lorenzo (ignote le date di nascita e di morte), suo aiuto a Prato (1392) e, nel 1401, alla pala per S. Felicita. Nella prima opera indipendente, la tavola di S. Bartolommeo nel palazzo Comunale di S. Gimignano (firmata e datata 1401), ricorda ancora il padre e Agnolo Gaddi, specialmente nelle piccole scene. Le influenze di Lorenzo Monaco furono puramente superficiali, su di lui predominando, più che altro, invece, quelle degli Orcagna e dei loro seguaci. Molte opere lo dimostrano, a Firenze e dintorni.
Bibl.: O. Sirén, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920 (con la bibl. precedente); id., L. di N., in The Burlington Magazine, XXV (1920), 72 segg.; R. van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, III, L'Aia 1924, p. 611 segg.; R. Offner, Studies in Florentine painting, New-York 1927, p. 83 segg.; id., Italian primitives at Yale University, New Haven 1927, pp. 3, 18, 20; V. Lasareff, in Art in America, XVI (1928), p. 35 segg.; P. Toesca, La pittura fiorentina del Trecento, Verona 1929, p. 51; M. Pittaluga, Il tabernacolo di Figline, in L'Arte, n. s., II (1931), p. 105 segg.; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932, p. 394 segg.