GIUVO (Giovio, Giovo, Juvo), Niccolò
Estremamente esigue sono le notizie riguardanti la biografia di questo letterato napoletano. Nato a Napoli intorno al 1680 da una famiglia umile, prese gli ordini minori prima del 1704. Si dedicò alla carriera letteraria sotto la protezione di Nicola Gaetani d'Aragona, duca di Laurenzano e di sua moglie Aurora Sanseverino. Accolto nell'Arcadia, assunse l'appellativo pastorale di Eupidio Siriano (fu membro della colonia Sebezia e di quella Aletina).
Soggiornò, oltre che alla corte del Gaetani, presso le nobili dimore dei Carafa di Colobrano e di Ferdinando Vincenzo Spinelli principe di Tarsia, di cui fu bibliotecario (come si ricava dall'opera Componimenti diversi per la sacra real maestà di Carlo, re delle due Sicilie, nella solenne apertura della Biblioteca Spinelli del principe di Tarsia, raccolte da Niccolò Giuvo, bibliotecario della medesima, Napoli 1747). Frequentò il circolo culturale riunito intorno a G. Vico, intrattenendo con quest'ultimo anche rapporti epistolari. Dopo l'ascesa al trono del Borbone (1734), ottenne la carica di poeta di corte.
Il G. morì dopo il 1748.
Fu autore di numerosi libretti che, commissionatigli per solennizzare importanti eventi politici o circostanze particolari riguardanti esponenti dell'alta società (nozze, nascite ecc.), furono musicati da illustri compositori dell'epoca, per lo più partenopei (N. Fago, detto il Tarantino, F. Mancini, D. Perez, N. Porpora, D. Sarro, A. Scarlatti). Si tratta di prodotti destinati a soddisfare la copiosa richiesta della moda dell'epoca, ma privi di una grande dignità letteraria autonoma. Tra questi ricordiamo: Il Radamisto stampato a Venezia nel 1707, L'Agrippina (Napoli 1708), La Semele (Piedimonte 1711), La Cassandra indovina (ibid. 1711), il rifacimento del libretto dell'abate F. Silvani Il comando non inteso et ubbidito (Napoli 1713). Tra i testi composti dal G. per feste teatrali e serenate (composizioni drammatico-musicali eseguite all'aperto nelle ore serali o notturne) meritano attenzione: è più caro il piacer doppo le pene (s.n.t.), Il giorno eterno (Napoli 1708), La gloria di Primavera (ibid. 1716), Le nozze di Teti e Peleo (ibid. 1739), L'Amor pittore (ibid. 1740). Ospitarono le messinscene dei libretti giuviani i teatri del palazzo ducale di Piedimonte, i giardini del palazzo reale, il teatro di S. Bartolomeo e il teatro dei Fiorentini.
Il G. scrisse anche testi di carattere sacro, rappresentati alla Reale Congregazione di Nostra Signora de' sette dolori, nel convento di S. Luigi di Palazzo, come la Partenope liberata per il patrocinio della Vergine addolorata (ibid. 1704) e il Rifuggio de' peccatori nel patrocinio della Vergine addolorata (ibid. 1710).
Fonti e Bibl.: F. Florimo, La scuola musicale di Napoli, IV, Napoli 1881, p. 36; Catalogue of opera librettos printed before 1800, a cura di O.G. Sonneck, II, Washington 1914, p. 1273; B. Croce, I teatri di Napoli dal Rinascimento alla fine del sec. XVIII, Bari 1916, p. 153; M. Maylender, Storia delle accademie d'Italia, I, Bologna 1926, p. 133; V, ibid. 1930, p. 144; G. Natali, Il Settecento, Milano 1929, p. 67; B. Croce, Bibliografia vichiana, accresciuta e rielaborata da F. Nicolini, Napoli 1947-48, pp. 71, 73, 159, 224, 250; U. Prota Giurleo, Breve storia del teatro di corte e della musica a Napoli nei secc. XVII-XVIII, in Il teatro di corte del palazzo reale di Napoli, Napoli 1952, pp. 77, 84 s., 119; G. Tintori, L'opera napoletana, Milano 1958, pp. 202, 234, 248; P. Giannantonio, L'Arcadia napoletana, Napoli 1962, pp. 207, 300, 302; Feste ed apparati civili e religiosi in Napoli dal Vicereame alla capitale, a cura di F. Mancini, Napoli 1968, p. 258; A. Caselli, Catalogo delle opere liriche pubblicate in Italia, Firenze 1969, pp. 152, 264, 354, 382, 434; R. Strohm, Italienische Opernarien des frühen Settecento (1720-1730), II, Köln 1976, pp. 149, 201, 217, 221, 223, 288, 290, 294, 296; F. Stieger, Opernlexikon. Librettisten, II, Tutzing 1980, p. 364; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, Supplemento, p. 359; Catalogo dei libretti d'opera in musica dei sec. XVII-XVIII, a cura di F. Melisi, Napoli 1985, pp. 19, 57, 66; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, I, pp. 50, 151; II, pp. 81, 161 s.; III, pp. 1, 362; IV, pp. 256, 362; V, pp. 3, 40; VI (Indice, Librettisti), p. 272; The New Grove Dictionary of opera, II, p. 441.