LIBURNIO, Niccolò
Nato a Venezia nel 1474, e quivi morto, canonico della basilica di San Marco, nel 1557. Appartiene alla schiera di quei mestieranti della letteratura che pullularono nel Cinquecento. Scrisse piccole opere originali di scarso valore; pretese di avere aperto la strada ai teorici della grammatica con le sue Vulgari elegantie (Venezia 1520); combatté la riforma ortografica del Trissino; tradusse il De montibus, ecc., del Boccaccio, e nella sua opera Le tre fontane dischiuse ai cultori della toscana eloquenza mescolò osservazioni grammaticali, lessicografiche e retoriche sulle opere dei tre sommi trecentisti.
Bibl.: A. Luzio e R. Renier, in Giorn. stor. d. lett. ital., XXXVII (1901), pp. 221-225; C. Trabalza, St. della gramm. it., Milano 1908, pp. 82-84.