PALLAVICINO (Pallavicini), Niccolo Maria
PALLAVICINO (Pallavicini), Niccolò Maria. – Nacque a Genova il 21 novembre 1621 da Antonio e da Bianca Serra. Ebbe tre fratelli: Geronimo, Ludovico (anche lui gesuita), Giovan Francesco.
Entrò nella Compagnia di Gesù il 10 febbraio 1638 e l’8 settembre 1655 professò i quattro voti a Roma, dove trascorse il resto della sua vita, all'interno del Collegio romano, insegnando ethica (165-55), physica (1656-57), metaphysica (1657-58), theologia scholastica (1658-67) e Sacra scriptura (1667-72). Nello stesso collegio fu prefetto agli studi (1672-88). Il 24 luglio 1674 fu tra i fondatori dell’Accademia reale di Cristina di Svezia.
La vicinanza alla regina è attestata dal volume Alla sacra real maestà di Cristina regina di Svezia libro primo dell'opera intitolata Difesa della divina providenza, contro i nemici d'ogni religione... (Roma 1679). Il libro è diviso in 5 capitoli per un totale di 42 pagine. Nell’avviso ai lettori, si dice che la dedicatoria, o sia il primo libro, è stata tradotta in latino e staccata dal resto dell’opera per renderla diffondibile dove non si conosce la lingua materna (italiano), ma il testo è in realtà in italiano. Secondo Paolo Antonio Appiani (in Crescimbeni, 1710, II , pp 87-108) il libro fu accusato di contenere 54 errori dal maestro del Sacro palazzo Raimondo Capizucchi, ma infine fu accettato per intervento del cardinale Decio Azzolini. La documentazione del maestro del Sacro palazzo informa sull’iter della questione: il libro di Pallavicino fu presentato nel novembre 1678, inviato dalla regina stessa, tramite un suo addetto. Capizucchi ne fu perplesso e lo sottopose al cardinale Azzolini, amico della regina, che difese tutte le affermazioni che Capizucchi riteneva discutibili. In particolare, quest'ultimo era infastidito dall’adulazione dimostrata nei confronti della sovrana e dal fatto che Pallavicino si servisse, per elogiare Cristina, di categorie teologiche, paragonandola a Dio stesso. Capizucchi convocò dunque Pallavicino, il quale si mostrò disponibile a rivedere il testo che fu infine approvato anche dal generale dei gesuiti Giovanni Paolo Oliva il 10 gennaio 1679. Alla fine dell'accidentato percorso lo stesso Capizucchi elogiò Pallavicino per i suoi meriti e questi gli dedicò Le Grandezze della madre di Dio... In cui si rifiutano le antiche, e moderne eresie contro la divina maternità, e le altre doti della Vergine (Roma 1690).
Nel Fondo Curia dell'Archivio della Pontificia Università Gregoriana si conservano alcuni volumi di una vasta opera sul tema della provvidenza. Inoltre nello stesso archivio (Fondo Curia 1946) è conservato un manoscritto dal titolo La provvidenza difesa... ove la Filosofia e la Fede s'uniscono à far palese. Quanto Dio sia provido ed amoroso verso l'uomo... Parte Prima. Si può dunque ipotizzare che Pallavicino avesse in programma una vasta opera sull’argomento e che avesse approntato per la stampa in onore della regina la prima parte che, sottoposta alla censura di Capizucchi, fu corretta e poi pubblicata. Il manoscritto non la conserva, forse perché inviata prima al Maestro del sacro palazzo, poi al tipografo. Il grosso dell’opera rimase invece manoscritto.
L’8 maggio 1689 Innocenzo XI nominò Pallavicino teologo della Penitenzieria, carica nella quale successe al gesuita Martino Esparsa. Fu quindi esaminatore dei vescovi e il 25 maggio 1689 qualificatore del S. Uffizio (Arch. della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sanctum Officium, Decreta 1689, cc. 167v-168r; ibid., Privilegia 1669-1699, c. 574). L’effettiva assunzione dell’incarico con giuramento avvenne il 7 agosto 1689 (ibid., Externorum 1680-1690 [-1707], Stanza Storica, Q 1 -p, c. 168rv), ma nel dicembre il vescovo di Ragusa in Dalmazia Giovanni Vincenzo Lucchesini chiese al papa di affidarlo a suo fratello Giovanni Lorenzo, gesuita. I cardinali del’Inquisizione, con decreto del 19 dicembre 1689, raccomandarono al papa di accettare la richiesta, qualora Pallavicino avesse deposto l’incarico (Arch. della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sanctum Officium, Privilegia 1669-1699, c. 585v), ma questi decise di mantenerlo.
Come qualificatore dell’Inquisizione, nel 1690 emise un suo parere circa la questione del peccato filosofico affermando che se la proposizione era solo ipotetica e riconosceva che il tipo di ignoranza ipotizzata non si dava di fatto, non era condannabile (Arch. della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sanctum Officium, Stanza Storica, G 3 -h, n. 4, c. 337rv: Acta in Condemnatione duarum propositionum quorum una est de Peccato Philosophico, altera contra Amorem Dei). Potrebbe aver redatto anche un voto su una proposizione anonima dettata a Genova («Deus donat nobis suam Omnipotentiam actu donationis simili illis actibus, quibus formaliter donamus Librum, Villam) della quale una nota in calce al testo affermava che fosse stata sottoposta all’Inquisitore di Genova. La notizia sembra però smentita da una nota finale che riporta «Per il P. Pallavicino Giesuita di Genova letore» (Arch. della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sanctum Officium, Stanza Storica, I 3 -g, cc. 13r-16v).
Oltre che all’insegnamento e alla citata partecipazione alla fondazione dell'Accademia reale, l'impegno culturale di Pallavicino si esercitò anche in altri ambiti. Fu arcade dal 3 gennaio 1692 col nome di Salicio Boreo. Non risulta invece che sia stato membro della Crusca. Compose due epigrammi: uno sul tema Vivo ego, iam non ego, l’altro Ad Pontificatum invitus ascendit, editi nel volume Musarum plausus Alexandro Septimo Pontifice Maximo renunciato (Roma 1656, pp. 148 s.).
Morì a Roma il 15 dicembre 1692.
Opere: Gregorio Taumaturgo …all’Illustriss. e Reuerendiss. Monsign. Giuseppe Della Cornia Vescovo di Squillace, Roma 1649 (altra ed., dedicata a Giacomo Sartonio priore degli agostiniani di S. Giacomo, Bologna 1649); Difesa del pontificato romano e della chiesa cattolica…, ibid. 1687; Le moderne prosperità della Chiesa cattolica contro il Maccomettismo…, ibid. 1688 (altra ed., Venezia 1688); L’evidente merito della fede cattolica ad essere creduta per vera, ibid. 1689 (altra ed., ibid. 1699); Considerazioni sopra l’eccellenze di Dio opera … tessuta di varij affetti, specialmente di amore verso la Divina Bontà..., ibid. 1693 (altra ed., ibid. 1699); Dell’eterna felicità de’ giusti …, ibid. 1694 (altra ed., ibid. 1699). Opere manoscritte: Roma, Arch. della Pontificia Università Gregoriana, Fondo Curia 1087 (Apologia della divina Providenza..., cc. 272); 1090 (De immortalitate humanorum animorum... Libri Quatuor, cc. 132); 1094 (Summa Evangelicae Sapientiae opus conscriptum à Pre N.M. P. …., cc. 290); 1182 (Armeria Sacra... Parte Prima Sopra gli esercizij di S. Ignazio, cc. 205); 1088 (Disputatio duplex de Providentia Divina, cc. 327: è un testo di dubbia attribuzione, non è chiaro se sia di Pallavicino o del cardinale Sforza Pallavicini Un foglio allegato, Nota delle opere composte dal P. N.M. P. trovate dopo la sua morte alcune latine, alcune italiane, presenta un elenco delle opere attribuite a Pallavicino, alcune identificabili con testi stampati, alcune con manoscritti conservati, altre di difficile identificazione). Al di fuori del Fondo Curia, nel manoscritto 733 Di Diversi Autori, alle cc. 23r-29r è conservata un’omelia di Pallavicino – Quae est ista, quae ascendit de Deserto deliciis affluens Cant. VIII. Di Pallavicino è forse anche Martha sollicita es, tu turbaris erga plurima. Porro unum est necessarium, cc. 31r-34v, attribuitagli dall’inventario on line Manus dell'Archivio della Pontificia Università Gregoriana.
Fonti e Bibl.: Città del Vaticano, Arch. segreto Vaticano, Arch. Concistoriale Acta Camerarii 22, 23, 24, passim; Roma, Archivum Romanum Societatis Jesu, Rom. 173, c. 35v (per l’ingresso nella Compagnia di Gesù); Ital. 13, cc. 131r (per il IV voto), 134r; Historia Societatis 49, c. 200r (notizie sulla data di morte); Arch. della Penitenzieria apostolica, Acta Cardinalium Poenitentiariorum Maiorum seu Acta Sacrae Poenitentiariae Tomus II a mense septembre 1641 usque ad mensem augustum 1725, cc. 82rv, 84r; Arch. generale dell’Ordine dei Predicatori, Magistri Sacri Palatii, VIII 60/2 Sieguono i Giornali de i successi ... del Magistero de Sacro Palacio di me F. Raimondo Capizucchi... Parte Seconda, cc.7r-8r; Città del Vaticano, Bibl. apostolica Vaticana, Registro di iscrizione all’Accademia Reale. Nomi degli accademici reali (Ottobon. lat. 2140), p. 1; P.A. Appiani, N. P., in G.A. Crescimbeni, Le vite degli arcadi illustri scritte da diversi autori, e pubblicate d'ordine delle generale adunanza, II, Roma 1710, pp. 87-108; D. Maseteo, N. P., in Notizie istoriche degli arcadi morti all’Illustrissimo, e Reverendissimo Signore Monsignor Girolamo Crispi, II, Roma 1720, pp. 325-328; A.M. Buonarroti, Alberi genealogici di diverse famiglie nobili compilate et accresciuti con loro prove, Genova 1750, III, 1, c. 22; N. Battilana, Pallavicini, in Genealogie delle famiglie nobili di Genova, Genova 1833, p. 20; G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, IV, Milano 1833, pp. 412 s.; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, VI, Bruxelles-Paris 1895, coll. 117-120; R.G. Villoslada, Storia del Collegio Romano, Roma 1954, pp. 225, 278, 323-325, 327, 330, 334; Gli arcadi dal 1690 al 1800. Onomasticon, a cura di A.M. Giorgetti Vichi, Roma 1977, p. 226; J. Fejer, Defuncti secundi saeculi Societatis Jesu 1641-1740, IV, Roma 1989, p. 69; S. Rotta, L’accademia fisico-matematica Ciampiniana: un’iniziativa di Cristina?, in Cristina di Svezia. Scienza ed alchimia nella Roma barocca, Bari 1990, p. 108; E. Graziosi, La prearcadia 1680-1700, in La letteratura ligure. La Repubblica aristocratica (1528-1797), II, Genova 1992, p. 223; A. Beniscelli, Il Settecento letterario, ibid., p. 227; S. Fogelberg Rota, Organizzazione e attività poetica dell’Accademia Reale di Cristina di Svezia, in Letteratura, arte e musica alla corte romana di Cristina di Svezia, Atti del Convegno di studi LUMSA… 2003, a cura di R.M. Caira - S. Fogelberg Rota, Roma 2005, p. 139; J.P. Gay, Jesuit Civil Wars. Theology, Politics and Government under Tirso González (1687-1705), Burlington 2012, pp. 32, 224; http://manus.iccu.sbn.it//index.php (descrizione codicologica dei manoscritti conservati nell’Archivio della Pontificia Università Gregoriana); http://www.archiviopug.org/2010/09/nicola-maria-pallavicino-teologo-di.html.