Niccoli, Niccolò
Umanista e bibliofilo fiorentino (1364-1437). È ipotesi probabile che alla fine del Trecento a lui facesse capo l'ala estrema dell'avanguardia umanistica fiorentina che, in contrasto con l'atteggiamento rispettoso e cauto della maggioranza, e in ispecie del Salutati, mirava a un rinnovamento radicale della letteratura, e voltando le spalle alla grande tradizione trecentesca ostentava compatimento per gli ormai superati Petrarca e Boccaccio e disprezzo per la preumanistica, volgare e popolare poesia di Dante. L'ipotesi trova appoggio nella parte che al N. assegnò il suo amico Bruni nei due dialoghi Ad Petrum Histrum e più tardi incidentalmente in un'invettiva contro il N. dello stesso Bruni e in altra del Filelfo. Mancano elementi per convertire la probabilità in certezza.
Cfr. anche Bruni, Leonardo.
Bibl. - G. Zippel, N. Niccoli, Firenze 1890. Per altri aspetti, il N. è stato largamente studiato e discusso: cfr. T. Foffano, in " Italia Medioev. e Uman. " XII (1969) 113-128.