NICCOLO Piffaro
NICCOLÒ Piffaro. – Di probabili origini veneziane, nacque nel secondo quarto del sec. XV da Clementi (o Chimento) Pifaro (Baroncini, 1997, p. 350; Quaranta, 1998, p. 322).
A lungo è stato confuso con Niccolò Patavino (Fétis, 1864; Eitner, 1877; Vogel, 1892) e con Niccolò Piffaro Senese. Lo scambio d’identità col Patavino ebbe origine da errate attribuzioni di alcune frottole pubblicate da Ottaviano Petrucci con sigla «N.P.». L’omonimia col musicista senese è stata chiarita da D’Accone (1995) e Prizer (2001) che, sulla base di dati storici e dell’analisi stilistica delle composizioni, hanno argomentato l’esistenza di due distinti musicisti.
Si dovette formare al seguito del padre, come avveniva di consueto nelle famiglie di strumentisti. Il 18 ottobre 1493 fu assunto come contralto nel complesso dei pifferi e tromboni del doge di Venezia. Il suo ingresso portò il gruppo musicale da cinque a sei elementi, ossia quattro pifferi e due tromboni (Baroncini, 1997, pp. 350 s., 361). Come attesta un elenco proveniente dalla Scuola di S. Rocco del 1494-95, lavorava al fianco di tre musicisti di spicco: Zorzi Trombetta da Modon, autore del memoriale musicale British Library, ms. Cotton Titus A. XXVI; il figlio di questi, Alvise di Zorzi, trombone, grandemente stimato da Francesco Gonzaga e da Alfonso I d’Este; e Bernardino Piffaro, padre di Bartolomeo Tromboncino (ibid., p. 351). Nel 1505 è menzionato come «Nicolo de Chimento pifaro» tra i confratelli della Scuola grande di S. Maria della Misericordia (chiesa di S. Maria dei Frari; cfr. Quaranta, 1998, p. 322), per la quale la banda del doge garantiva il servizio solenne delle feste e delle processioni.
Le bande di pifferi e tromboni ebbero un ruolo chiave nella rielaborazione dei generi vocali della musica d’arte per gruppi di strumenti a fiato e nella diffusione di tali musiche nelle classi popolari e nel pubblico di piazza. Esemplare la testimonianza che Alvise di Zorzi, collega di Niccolò, riporta in una lettera al marchese di Mantova nel 1494: la versione da lui composta del mottetto di Antoine Busnois Gabrielem (ossia Gabrielem archangelum), con una quinta voce al contrabbasso, aveva mietuto un tale successo «che in verità tuta Venezia non vol audir altro» (Davari, 1885, p. 53; Prizer, 1977, p. 274; Baroncini, 1997, pp. 348 s.).
La prossimità di questi musicisti con la polifonia vocale influì sulla loro creatività musicale non solo nell’ambito strumentale, ma anche in quello prettamente vocale. «Nicolo Pifaro» è infatti autore di dieci frottole pubblicate da Ottaviano Petrucci a Venezia, nei libri di frottole sesto, settimo e ottavo, stampati nel 1505 e nel 1507. In queste edizioni il suo nome compare anche abbreviato come «NI. PI.».
A conferma della considerazione di cui godette, lo si trova citato da Filippo Oriolo da Bassano ne Il Monte Parnaso (1520 circa), in compagnia d’altri eccellenti musici come Bernardino Piffaro e Giovanni Mantovano: «Tra questi [dei tromboni] Nicolò pifar si mise/ con Bernardin e Giovan mantoano, / toccando que’ suo pifari a più guise» (Slim, 1965, p. 144).
Un figlio, «Ser Piero di Nicolò pifaro», seguì la stessa carriera (Baroncini, 1997, p. 363). Allo stato attuale delle ricerche, non si conoscono documenti che attestino la data di morte del musicista.
Sono note le frottole, tutte a quattro voci: Aqua aqua al focho al focho, Fora son d’ogni speranza, Se ’l t’è chara la mia vita, in Frottole Libro sexto, Venezia, O. Petrucci, 1505 (ed. in Lovato, 2006); D’altro hormai voglio haver cura, in Frottole Libro settimo, Venezia, O. Petrucci, 1507 (ed. in Boscolo, 2006); A la bruma al giatio al vento, Dapoi che cusi pate, La colpa non è mia, O sola mia salute, Per amor fata solinga, Per memoria di quel giorno, in Frottole Libro ottavo, Venezia, O. Petrucci, 1507 (ed. in Boscolo, 1999). In Canzone sonetti strambotti et frottole Libro primo, Siena, P. Sambonetto, 1515 compare Con dolor vivo, contrafactum di Se ’l t’è chara.
Fonti e Bibl.: F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, VI, Paris 1864, p. 317; R. Eitner, Bibliographie der Musik-Sammelwerke des XVI. und XVII. Jahrhunderts, Berlin 1877, pp. 353 s.; S. Davari, La musica a Mantova, in Rivista storica mantovana, I (1885), pp. 53-72; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens aus den Jahren 1500-1700, II, Berlin 1892, p. 363; Le frottole nell’edizione principe di Ottaviano Petrucci, a cura di G. Cesari, Cremona 1954; C. Gallico, Un libro di poesie per musica dell’epoca d’Isabella d’Este, Mantova 1961, pp. 54 s., 90, 93, 101 s., 106; L. Pannella, Ulteriori vicende della Ramancina e suo definitivo tramonto, in Lares, XXVIII (1962), pp. 58-76, 152-167; H.C. Slim, Musicians on Parnassus, in Studies in the Renaissance, XII (1965), pp. 134-163; K. Jeppesen, La Frottola, 3 voll., Århus 1968-70, passim; F. Luisi, La musica vocale nel Rinascimento, Torino 1977, pp. 257-259; W.F. Prizer, La cappella di Francesco II Gonzaga e la musica sacra a Mantova nel primo ventennio del Cinquecento, in Mantova e i Gonzaga nella civiltà del Rinascimento, Verona 1977, pp. 267-276; H.B. Lincoln, The Italian madrigal and rlated repertories. Indexes to printed collections 1500-1600, New Haven-London 1988, pp. 481-483; W.F. Prizer, Games of Venus: Secular vocal music in the late Quattrocento and early Cinquecento, in The Journal of Musicology, IX (1991), pp. 3-56; F.A. D’Accone, Instrumental resonances in a Sienese vocal print of 1515, in Le Concert des voix et des instruments à la Renaissance, a cura di J.-M. Vaccaro, Tours 1995, pp. 333-359; C. Gallico, Rimeria musicale popolare italiana nel Rinascimento, Lucca 1996, pp. 36, 95, 116 s., 165 s.; R. Baroncini, «Se canta dalli cantori overo se sona dalli sonadori»: voci e strumenti tra Quattro e Cinquecento, in Rivista italiana di musicologia, XXXII (1997), pp. 347-365; E. Quaranta, Oltre S. Marco. Organizzazione e prassi della musica nelle chiese di Venezia nel Rinascimento, Firenze 1998, p. 322; Frottole Libro octavo. Ottaviano Petrucci, Venezia, 1507, a cura di L. Boscolo, Padova 1999, pp. 52 s., 55 s., 76-80, 100 s., 160-167, 171-175; W.F. Prizer, N. P., in The new Grove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XVII, pp. 862 s.; S. Boorman, Ottaviano Petrucci. A catalogue raisoned, Oxford-New York 2006, pp. 107, 299, 955, 958, 968 s., 977, 985, 999, 1004, 1019; Frottole Libro sexto. Ottaviano Petrucci, Venezia, 1505 [more veneto = 1506], a cura di A. Lovato, Padova 2006, pp. 67-69, 150-155; Frottole Libro septimo. Ottaviano Petrucci Venezia 1507, a cura di L. Boscolo, Padova 2006, pp. 73 s., 160 s.