Ridolfi, Niccolò
Nato a Firenze il 16 luglio 1501 da Piero e da Contessina de’ Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico, Niccolò apparteneva ai Ridolfi di Piazza, così chiamati perché ebbero le loro case sulla piazza S. Felice (il nonno era fratello del gonfaloniere Giovanni Battista). In virtù dei suoi legami familiari (la madre era sorella di Leone X, zia di Caterina de’ Medici regina di Francia e di Alessandro, duca di Firenze dal 1525 al 1537, cugina di Clemente VII), R. nel 1517, all’età di sedici anni, venne creato cardinale diacono di S. Vito al Macello e Modesto; infatti, dopo la scoperta della congiura ordita dal cardinale Alfonso Petrucci, Leone X volle circondarsi di nuovi cardinali a lui favorevoli. Successivamente R. ottenne titoli e uffici lucrosi, come il vescovato di Orvieto (1520) e quelli di Vicenza, Viterbo, Imola e Forlì, nel 1524 l’arcivescovato di Firenze (anche se preferì rimanere a Orvieto e negli altri possedimenti nello Stato della Chiesa), nel 1533 l’arcivescovato di Salerno, e infine due diaconie a Roma, nel 1534 quella di S. Maria in Cosmedin e nel 1540 quella di S. Maria in Via Lata. Utilizzò ingenti somme per la costruzione di palazzi e ville e per il loro sfarzoso abbellimento; uomo di lettere, sul modello dei collezionisti del Quattrocento, adunò una grande collezione di codici latini e greci (Muratore 2009). Stando alla dedicatoria di Antonio Blado all’edizione romana dei Discorsi (1531), la celebre biblioteca di R. (cfr. Ridolfi 1929) conservava l’autografo di quest’opera:
Quanto a la scrittura io mi terrò sempre giustificato con l’originale di propria mano de l’autore, donde per benifizio di Monsignor reverendissimo de’ Ridolfi (padron mio) si sono fedelissimamente cavati.
Morì il 30 gennaio 1550 in circostanze misteriose, forse avvelenato, durante il conclave che lo vedeva tra i favoriti (era sostenuto dalla Francia e dai cardinali fedeli al defunto Paolo III).
Nel carteggio pubblico e privato di M. si trova qualche riferimento al fratello di R., Lorenzo. Nel 1526, R. si trovò a Roma presso Clemente VII nel delicato frangente della tregua firmata dal papa con i Colonna, suoi avversari, i quali ruppero gli accordi, saccheggiando Roma e il Vaticano (19-20 sett. 1526). Nel 1527 R. venne inviato dal pontefice a Firenze insieme al cardinale Innocenzo Cibo per sostenere il cardinale Silvio Passerini, che dal 1523 aveva assunto il governo della città in nome dei giovani Ippolito e Alessandro de’ Medici. Qui montava il malcontento del popolo e degli ottimati verso i Medici e verso l’operato di Passerini, che aveva concesso tardivamente al popolo le armi per la difesa di Firenze contro le truppe imperiali e i lanzichenecchi che lambivano la città; il tumulto portò all’occupazione del Palazzo della Signoria. R. avrebbe dovuto salvaguardare gli interessi dei Medici, sostenendo le truppe della lega di Cognac, intervenute per ripristinare l’ordine, ma spalleggiò la fazione degli ottimati a cui egli stesso apparteneva. Nella fase dell’assedio di Firenze da parte dell’esercito dell’imperatore Carlo V (1529-30), R. si estraniò dalla politica cittadina, perché contrario al governo popolare; nel 1532-33 organizzò un gruppo di opposizione al principato di Alessandro de’ Medici. Nel periodo 1534-37 condivise, insieme al cardinale Giovanni Salviati e a Filippo Strozzi, le rivendicazioni di una parte dell’oligarchia fiorentina per una politica indipendente; diede aiuto ai fuorusciti e prese parte alle loro imprese militari contro l’avversato Cosimo I de’ Medici, che si conclusero però con la sconfitta di Montemurlo (1537).
Bibliografia: Fonti: ASF, Fondo Ceramelli-Papiani, fasc. 3991, serie F; F. Guicciardini, Storia d’Italia, a cura di E. Mazzali, Milano 1988, xiii 7, xvii 13, xviii 7, 10; B. Cerretani, Ricordi, a cura di G. Berti, Firenze 1993, pp. 349, 411-12, 420, 437.
Per gli studi critici si vedano: G. Carocci, La famiglia dei Ridolfi di Piazza: notizie storiche e genealogiche, Firenze 1889, tav. IX nr. 3; R. Ridolfi, La biblioteca del cardinale Niccolò Ridolfi (1501-1550): nuovo contributo di notizie e di documenti, «La bibliofilia», 1929, 31, pp. 173-92; R. von Albertini, Das florentinische Staatsbewusstsein im Übergang von der Republik zum Prinzipat, Bern 1955 (trad. it. Firenze dalla Repubblica al Principato. Storia e coscienza politica, Torino 1970, pp. 104-05, 159, 162-64, 183, 203); D. Muratore, La biblioteca del cardinale Niccolò Ridolfi, 2 voll., Alessandria 2009.