RONDINELLI, Niccolò
Pittore, oriundo di Lugo, visse probabilmente fra il 1450 e il 1510. Il Vasari lo giudica eccellente e aggiunge che Giambellino, avendolo scolaro, se ne servì molto "in tutte le opere sue". L'elogio dev'esser ridotto dall'esame dei quadri rimasti, ma si può confermare al maestro romagnolo il merito d'essere stato un buon seguace del Bellini, e facile e vivace nel colorito. Nel S. Giovanni Evangelista che appare a Galla Placidia (Milano, Brera) il discepolo compone con elementi presi direttamente dal maestro, come la Madonna con il Bimbo che sta sopra l'altare. Nella stessa raccolta, un'altra pala con la Madonna e Santi mostra il fare scolastico del R., che talvolta cerca d'emanciparsi dall'imitazione con un'incertezza provinciale di modi che si riflette nelle Madonne e Santi dell'Accademia di Ravenna. I corpi sono spesso cilindrici, le espressioni vuote, come di assenti, e non mancano difetti di proporzione. La Madonna con due Santi della su ricordata Accademia è assai guasta, ma il S. Girolamo pensieroso supera l'allungata e non espressiva S. Caterina, che impoverisce la semplice nobiltà della scena. Il sentimento riflesso del romagnolo s'intravvede in una Madonnina della Galleria Barberini in Roma, nella quale il ripetitore belliniano, ad esempio della Vergine con il Figliuolo (Forlì, pinacoteca) arrischia qualche licenza per risentirsi poco dopo scolaro non privo d'ingegno nel Ritratto di giovane del Museo civico di Padova e nell'inerte S. Sebastiano del duomo di Forlì.
Bibl.: G. Ricci, Raccolte artistiche di Ravenna, Bergamo 1905; id., in Venezia, I (1920), p. 9 segg.; R. Buscaroli, La pittura romagnola del '400, Faenza 1931; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932; T. Borenius, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934 (con ampia bibliografia).