ZENO, Niccolò
Navigatore e viaggiatore di notissima famiglia veneziana, il quale, in compagnia del fratello Antonio, avrebbe compiuto dal 1380 in poi un lungo viaggio nei mari nordici, scoprendo molte isole e terre e sbarcando poi in un'isola detta Frislanda, governata da un principe Zichmi, dove sarebbe morto dopo quattro anni di soggiorno, mentre il fratello sarebbe tornato in patria dopo ben 14 anni. Il racconto di tali viaggi si ha unicamente da una relazione stampata solo assai tardi, nel 1558, da un pronipote di nome pure Niccolò, in calce ai Commentarii del viaggio in Persia di Caterino Zeno (Dello scoprimento dell'isole Frislanda, Eslanda, Engrouelanda, Estotilanda e Icaria fatto sotto il Polo artico da' due fratelli Zeni, M. Nicolò il K. e M. Antonio, Venezia 1558). Ma l'autenticità di tale relazione fu da tempo messa in dubbio, anzi lo straordinario viaggio era dai più relegato fra le invenzioni; anche la carta annessa alla relazione è un falso.
Ricerche recenti dimostrano che Niccolò Zeno, nato intorno al 1326, rivestì sempre uffici pubblici fino al 1396 e che se per tali uffici compì notevoli viaggi, non dovette uscire mai, o quasi, dal Mediterraneo: nel 1373 comandò come sopracomito una squadra diretta a Trebisonda; nel 1379, durante la guerra con Genova, armò una galea che corse a lungo il Levante; nel 1380 fu eletto Savio per la guerra; altri viaggi compì nel 1383 e nel 1385; nel 1387 fu castellano a Modone e a Corone; nel 1389 comandò una squadra di galee nel Golfo, ecc. Accusato di malversazioni commesse durante il governo di Modone e Corone, subì un lungo processo, e nel 1396 fu condannato all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e a una multa. Dopo quest'epoca per quattro anni non si ha più alcuna notizia di lui; può darsi che compisse allora viaggi in paesi lontani, ma in ogni caso questi dovettero essere di breve durata. Il 10 agosto 1400 lo Zeno faceva testamento a Venezia; morì al più tardi alla fine del 1402.
Del fratello Antonio si hanno pochissime notizie sicure; egli non dovette avere parte notevole negli affari della repubblica e probabilmente esercitò il commercio fuori di Venezia; nel 1403 era già morto.
Niccolò Zeno il Giovane, al quale si deve la pubblicazione della relazione del supposto viaggio, che egli dice di avere tratto da lettere dei suoi due antenati, ha invece probabilmente lavorato in gran parte di fantasia, valendosi delle sue larghe cognizioni letterarie, storiche e geografiche.
Bibl.: R. H. Major, The Voyages of the Venetian brothers Nicolò and Antonio Zeno to the Northern Seas in the XIV Century, Londra 1873; G. Storm, Om Zeniernes rejse, Cristiania 1891; F. W. Lucas, The Annals of the voyages of the brothers Nicolò and Antonio Z., Londra 1898; A. Da Mosto, I navigatori Nicolò e Antonio Z., in Miscellanea Luzio, Firenze 1935.