NICEFORO III Botaniate, imperatore d'Oriente
Fu sollevato al trono da una rivolta militare scoppiata nel 1077 contro Michele VII. Essendosi questi ritirato in un convento, N. entrò in Costantinopoli e vi fu consacrato imperatore dal patriarca Cosma il 3 aprile 1078. Per legalizzare in certo modo la sua usurpazione, nonostante che fosse in età avanzata e che il deposto monarca fosse ancora vivente, N. sposò in terze nozze la giovane moglie di questo, Maria, suscitando un grave scandalo e attirandosi l'ostilità del clero. Per quanto egli fosse l'esponente del partito militare, pure si trovò continuamente alle prese con nuovi pretendenti. Due di questi - Briennio e Basilace - che erano insorti nella Tracia contemporaneamente a lui, furono vinti e fatti prigionieri da Alessio Comneno, il migliore generale dell'impero. Ma la rivolta in Asia di Niceforo Melisseno non poté essere domata. A questa, nel 1081, si aggiunse quella dei Comneni i quali, malgrado i grandi servigi resi al sovrano, erano stati insidiati nella vita dai suoi ministri gelosi della loro popolarità. Nel marzo del 1081 Alessio Comneno, raccolti i suoi fautori a Ciorlu nella Tracia, fu proclamato imperatore. N. tentò di venire ad accordi con lui offrendogli di nominarlo cesare e designarlo suo successore. Ma le sue proposte furono respinte ed essendo Alessio penetrato in Costantinopoli, N. a ciò consigliato anche dal patriarca, abdicò al trono ritirandosi nel monastero del Peribleptos, dove morì poco dopo.