NICEFORO patriarca di Costantinopoli
Segretario imperiale al tempo del secondo concilio Niceno (787), da semplice laico succedette a Tarasio nel patriarcato di Costantinopoli, che tenne dall'806 all'815. Morì nell'829.
Dapprima in conflitto con gli Studiti, combatté con essi la rinnovata politica iconoclasta di Leone V l'Armeno (815). Deposto e cacciato in esilio, continuò tuttavia a scrivere contro gl'iconoclasti sino alla morte.
Dei suoi trattati polemici sono da ricordare un Antirretico in tre libri, un Apologetico maggiore e uno minore. Compose anche due opere storiche: la ‛Ιστορία σύντομος (Breviarium Nicephori), che narra gli avvenimenti del palazzo imperiale e della capitale da Maurizio (602) fino al 769: scritto in forma chiara e popolare, è importante per la storia dell'epoca, specialmente per i primordî dello stato bulgaro. Scarne tabelle di regnanti, papi e patriarchi, contiene il Χρονογαϕικὸν σύντομον (Chronographia brevis), che va da Adamo all'829: largamente diffuso, fu continuato con ritocchi e tradotto in latino da Anastasio bibliotecario, nell'870, e fu in seguito incorporato nella Chronographia tripartha.
Ediz.: Gli opuscoli teologici presso Migne, Patrol. Gr., coll. 205-850 e Pitra, Spicilegium Solesmense, I, pp. 302-503; IV, pp. 265-380. Gli Opuscula historica, a cura di C. De Boor, Lipsia 1880, con la Vita Nicephori scritta da Ignazio diacono.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur, 2ª ed., Monaco 1897, pp. 71-73 e 349-352; R. Janin, in Dictionn. de théol. cathol., XI, Parigi 1931, coll. 452-455. Per l'Ονειροκριτικόν (interpretazione dei sogni) in giambi, F. Drexl, Festgabe A. Ehrhard, Bonn 1922, pp. 94-110.