STĂNESCU, Nichita
Poeta romeno, nato a Ploiešti il 31 maggio 1933, morto a Bucarest il 5 dicembre 1983. Nelle sue liriche tocca i problemi dell'adolescenza investita dalla guerra e dai primi amori giovanili (Sensul iubirii, 1960, "Il senso dell'amore"; O viziune a sentimentelor, 1964, "Una visione dei sentimenti"); oppure affonda nella poesia concettuale, astratta, filosofica (11 Elegii, 1966; Oul ši sfera, 1967, "L'uovo e la sfera"). Soprattutto nella raccolta Necuvintele (1969, "Le non-parole") è interessante la sua concezione della parola poetica come parola-stato d'animo, come esistenza tramite il detto (trăie prin rostire) che richiama Rilke.
In L'uovo e la sfera, l'uovo è l'idea fecondata dal Verbo, il principio della creazione, la sfera è l'esistenza come ricerca dei sensi primordiali; nel volume Laus Ptolemaei si afferma il valore dell'idea nell'organizzazione del mondo visibile. Largamente platonico è il concetto del mondo quale non-realtà: tutto è ''segno'' mitico (Măreçtia frigului, 1972, "La grandezza del freddo"; Starea poeziei, 1975, "Lo stato della poesia"; Noduri ši semne, 1982, "Nodi e segni"): il Verbo (Parola) ha in sé segreti legami e valenza di forza magica. Se S. sperimentò soprattutto la lirica dei sentimenti, approfondendo anche l'indagine erotica (Clar de inimă, 1973, "Chiaro di cuore"), non rifiutò tuttavia escursioni nel patriottismo altisonante nello stile nazional-comunista del suo tempo (Rošu vertical, 1967, "Il rosso verticale"; Un pămînt numit România, 1969, "Una terra chiamata Romania"). Una menzione a parte merita In dulcele stil clasic (1970, "Nel dolce stile classico"): un ritorno riflessivo alla poesia retorica, come atto di vita, laico, mondano, in cui si possono riconoscere alcune riprese di modi e contenuti della poesia valacca del primo Ottocento.
Tradotto in molte lingue − ma non ancora in italiano − S. meritò numerosi riconoscimenti in Romania e all'estero, tra cui più volte il premio dell'Unione degli Scrittori (1964, 1969 e 1972).
Bibl.: A. Štefănescu, Introducere în opera lui Nichita Stănescu, Bucarest 1986. Si veda anche la disputa recente (G. Grigureu, Al. George) sul valore poetico di N. Stănescu, in România Literarā, 1994.