WISEMAN, Nicholas Patrick
Nato da irlandesi a Siviglia il 2 agosto 1802, morto a Londra il 15 febbraio 1865. Alla morte del padre (1805) fu ricondotto in Irlanda e posto poco dopo in collegio. Nel 1818 fu tra i primi inviati a Roma, nel Collegio inglese allora riaperto; si addottorò nel luglio del 1824. Il 19 marzo 1825 fu ordinato prete. Si dedicò agli studî con grande fervore, prediligendo gli studî orientali: nel 1827 uscirono le sue Horae Syriacae, che gli acquistarono solida fama di orientalista, e l'onore di professore soprannumerario, alla Sapienza, di ebraico e siro-caldaico; e, infine, l'amicizia dei migliori dotti del tempo. Intanto, era vicerettore del Collegio inglese; e, nel 1828, rettore; in tale qualità, ricevette gli ospiti più eminenti che venivano dall'Inghilterra e anche da altri paesi ed entrò con loro in amicizia. Sono del 1833 le sue conferenze On the Connection between Science and Revealed Religion, che accrebbero la sua fama di scrittore e di pensatore. Era in corrispondenza con le più eminenti personalità del tempo. Dal 1835 in poi si consacrò in modo particolarissimo alla ripresa del cattolicismo in Inghilterra, con articoli, conferenze, soggiorni e lettere. Con Daniele O' Connell e Michele Quin fondò nel 1836 la Dublin Review. Dall'autunno del '35 all'autunno del '36 fu in Inghilterra. Tornò a Roma, sempre come rettore del Collegio inglese; visitò di nuovo l'Inghilterra nel 1839, esplicando attività di predicatore e di scrittore. Era divenuto il centro del cattolicismo inglese: un suo articolo su Sant'Agostino e i donatisti, nella Dublin Review, fu l'asse del movimento di Oxford. Nel 1840 Gregorio XVI lo creò vicario apostolico in Inghilterra. Ebbe la gioia di accogliere nel cattolicismo Newman. Fece quanto poté per conciliare gli antichi cattolici d'Inghilterra, sempre diffidenti, con i convertiti di Oxford. Nel 1847 tornò a Roma, per sostenere la risurrezione d'una gerarchia inglese, contro il parere degl'Inglesi cattolici di nascita, capeggiati dal card. Acton; nel 1848 era di nuovo in Inghilterra e, divenuto vicario apostolico di Condon, spiegò uno zelo straordinario e con prudenza e costanza non comuni disarmò tutti i suoi avversarî. Nel concistoro del 30 settembre 1850 fu creato cardinale, e fu restaurata la gerarchia cattolica in Inghilterra. Sorse una tempesta d'opinione pubblica a Londra; ma egli, coadiuvato anche dal Newman, seppe farla cadere. Anzi, cercò di suscitare simpatie per il cattolicismo, fra gli stessi protestanti. Nell'autunno del 1853 si recò di nuovo a Roma, per trattare con Pio IX non poche controversie sorte fra i cattolici: e lì incominciò a scrivere il romanzo Fabiola. Nel 1858 visitò l'Irlanda: scrisse in quel tempo Recollections of the Last Four Popes; e, data la sua debole salute, affidò al Manning la cura della sua diocesi. Tornò a Roma nel 1862. Come tutti i cattolici inglesi, avversò il Risorgimento italiano.
Bibl.: W. Ward, The Life and Times of Card. W., Londra 1898.