BRANCACCIO, Nicola
Principe di Ruffano, nacque a Napoli l'8 dic. 1864 da Gerardo e da Antonietta de Fayères. Sottotenente di fanteria nel 1883, poi capitano nel Corpo di Stato Maggiore, fu addetto dal 1906 al 1910 al comando di detto corpo in Roma e particolarmente all'Ufficio storico dell'esercito; in questo periodo cominciò ad occuparsi di ricerche sulla storia dell'esercito piemontese, con vari contributi apparsi sulla rassegna Memorie storiche militari. Maggiore nel 1910, poi insegnante titolare della Scuola di guerra di Torino nel 1912, il B. trascorse quasi tutta la guerra in Francia (a partire dall'autunno 1915), come colonnello capo del Servizio informazioni militari italiano distaccato presso l'Ufficio informazioni interalleato di Parigi.
Il Servizio informazioni italiano, suddiviso in vari settori (missione militare e disciplina, controspionaggio, blocco economico, propaganda, censura, disertori, ecc.), a differenza delle sezioni francese e inglese, strettamente controllate dai propri ministeri della Guerra, godeva di notevole autonomia. Ciò che spesso si risolveva in una carenza di iniziative coordinate con il governo centrale e portò il B. ad assumere un ruolo importante nello stabilire i collegamenti con i governi alleati; egli si adoperò a ovviare, attraverso personali iniziative, alla insufficienza dei servizi di propaganda italiani. Su questo periodo il B. ha lasciato un volume, In Francia durante la guerra (Milano 1926), in cui sono raccolti, invero promiscuamente, appunti e notizie sulla propria attività.
Nel 1919 il B. assunse il comando della Missione militare italiana in Francia, sovraintendendo al suo scioglimento; l'anno seguente lasciava il servizio attivo, conseguendo poi nel 1924 la promozione a generale di brigata nella riserva. Visse a Torino, direttore del Medagliere e della Biblioteca Reale e assiduo frequentatore dell'Archivio di Stato della città; ivi morì il 20 giugno 1930.
La fama di studioso del B. è legata alla sua opera di raccoglitore e ordinatore delle istituzioni militari dell'antico esercito piemontese. Nel 1907-10 l'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'esercito, sotto la direzione del colonnello A. Cavaciocchi e con la collaborazione, fra gli altri, del B., allora capitano, dava mano al riesame critico dei sunti storici delle vicende dei corpi dell'esercito (brevi documenti a carattere ufficiale, destinati a tramandare le tradizioni e le gesta dei reggimenti, non privi però di inesattezze e forzature) e delle iscrizioni apposte sulla base delle frecce delle bandiere dei corpi stessi, desunte dai sunti predetti. Questo riesame fu condotto con criteri storiografici moderni, sulla base di ampie ricerche sulle opere storiche, la legislazione e regolamentazione militare piemontese e la documentazione racchiusa nell'Archivio di Stato di Torino. Spettò al B. riordinarne e completarne i risultati in un quadro organico, con le sue opere più note: Le bandiere del regno di Sardegna dal 1814 al 1860 (Roma 1910); L'esercito del vecchio Piemonte. Sunti storici dei principali corpi (1560-1859) (Roma 1922, a cura dell'Ufficio storico dell'esercito); L'esercito del vecchio Piemonte. Gli ordinamenti, I, Dal 1560 al 1814 (ibid. 1923); II, Dal 1814 al 1859 (ibid. 1925).
Questi volumi costituiscono la base di partenza per qualsiasi indagine sull'esercito piemontese; presentano infatti un ordinato riassunto dei provvedimenti in materia organica, evitando in genere di entrare in giudizi di merito o di selezionare le notizie, dato il carattere ufficioso e volutamente documentario della pubblicazione. Anche la parte più valida della restante produzione storiografica del B. non si discosta da questi criteri: ricordiamo particolarmente lo studio L'esercito piemontese durante i regni di Vittorio Emanuele I e di Carlo Felice, in La rivoluzione piemontese del 1821, a cura di T. Rossi e C. P. Demagistris, II, Torino 1927, pp. 1-190. Altre opere hanno carattere più propriamente militare, approfondendo l'analisi di singole campagne e di concezioni strategiche: Caratteristiche generali della guerra napoleonica (Torino 1926)e Vecchi eventi di guerra nelle Alpi occidentali (Torino 1927). Altre invece hanno natura celebrativa: ricordiamo la Storia della brigata Acqui 1703-1925 (Trento 1925)e la collaborazione al volume Le medaglie d'oro (1833-1925) (Torino 1925). Accanto a questi scritti il B. non disdegnò opere più divulgative: citiamo per tutte quella scritta in collaborazione con M. A. Prolo, Dal nido savoiardo al trono d'Italia. Vita,ritratti e politica dei Savoia dall'anno1000 al 1870, pubbl. a Milano nel 1930.
Bibl.: Una bibliografia delle opere del B. in L'Opera cinquantenaria della R. Deputaz. di storia patria di Torino (1883-1933), Torino 1935, pp. 141 s. Sul B. vedi le prefazioni alle sue opere: In Francia durante la guerra,L'esercito del vecchio Piemonte. Sunti storici; Le medaglie d'oro;e inoltre P. Pieri, Storia militare del Risorgimento, Torino 1962, p. 828; Enc. milit.,ad vocem.