BRUNACCI, Nicola (Nicholaus Brunatii o Bramazzi)
Nacque a Perugia intorno al1240 ed entrò nell'Ordine domenicano nel 1255. Dopo aver studiato nel convento di Perugia, ove ebbe occasione di dimostrare buone qualità intellettuali, accompagnò s. Tommaso nel suo viaggio a Parigi nel novembre del 1268. Studiò teologia presso l'università di Parigi sino al 1272, anno in cui si trasferì allo Studium di Colonia per continuare i suoi studi sotto la guida di Alberto Magno. Quando dopo diversi anni il B. decise di ritornare in Italia, Alberto scrisse una lettera commendatizia al capitolo provinciále romano in cui tesseva le lodi del suo antico studente, mostrando di ritenerlo un secondo Tommaso d'Aquino.
Il B. svolse un ruolo attivo nel programma di insegnamentodegli studia domenicani nell'Italia centrale. Occupò il posto di "lector sacrae paginae" nei conventi di Perugia (1286 e di nuovo 1293), Città di Castello, Orvieto (1287), Viterbo (1291), Roma, Arezzo, e Firenze (1299): in complesso insegnò teologia per circa ventidue anni.
Il Mandonnet sostiene che il B. fu incaricato dello Studium di S. Maria Novella a Firenze nel 1294 e di conseguenza ritiene che da lui Dante ricevette la sua istruzione teologica. Non ci sono, tuttavia, prove che sostengano questa asserzione; anzi, tutte le documentazioni a nostra disposizione starebbero ad indicare una diversa conclusione. Secondo gli Acta del capitolo provinciale romano, il B. ebbe l'incarico di lettore in teologia presso lo Studium di Perugia nel 1293 e molto probabilmente occupò quel posto per una parte dell'anno 1294. Al capitolo provinciale della nuova provincia di Napoli, celebrato all'Aquila il 14 sett. 1294, il B. venne eletto provinciale, carica che dovette conservare, sembra, fino al 1297-99, quando divenne lettore di teologia in S. Maria Novella. Sembra, pertanto, che si possa dar ragione alla maggior parte degli studiosi moderni i quali attribuiscono l'influenza del pensiero aristotelico-tomistico sugli scritti di Dante alle lezioni, ai sermoni e agli scritti del brillante Remigio de' Girolami, lettore di teologia in S. Maria Novella per oltre quarantadue anni e uno dei maggiori pensatori in Firenze alla fine del XIII e all'inizio del XIV secolo.
Il B. servì il suo Ordine anche in qualità di predicatore e, nel 1281, fu nominato predicatore generale. Oltre a ciò ricoprì incarichi amministrativi: ebbe, per esempio, il compito di priore nel convento di Perugia nel 1304 e nel 1310, dove, sotto la sua guida, venne costruita una nuova chiesa. Fu priore anche dei conventi diPistoia, Orvieto e Firenze ma non abbiamo testimonianze attendibili circa gli anni in cui ricoprì queste cariche. In varie occasioni fu scelto come definitore nei capitoli provinciali (1300, 1307 e 1310). Si trovò così a contatto con i grandi uomini e i grandi eventi del suo Ordine. Nel 1286 lavorò con fra' Remigio Girolami alla definizione di una disputa sorta tra i conventi di Lucca e di Pisa; nel 1303, su richiesta del capitolo generale, intraprese una missione con fra' Tolomeo da Lucca; nel 1303-04 lavorò diligentemente alla canonizzazione di Tommaso d'Aquino.
Dopo una lunga, fruttuosa carriera, il B. morì nel Natale del 1322.
Fonti e Bibl.: Il più importante studio sulla carriera del B. è quello di I. Taurisano, Discepoli e biografi di s. Tommaso, in S. Tommaso d'Aquino. Miscell. stor. art., Roma 1924, pp. 134-39, 176, Vedi anche Acta capitolorum generalium, I, in Mon. Ordinis Fratrum Praedic. histor., III (1898), p. 322; Acta capitolorum provincialium provinciae romanae, a cura di T. Kaeppeli e A. Dondaine, ibid., XX (1944), pp. 57, 78, 99, 112, 135-36, 168, 179; G. Salvadori, Sulla vita giovanile di Dante, Roma 1901, pp. 109 ss.; S. Orlandi, Necrologio diS. Maria Novella, Firenze 1955, I, pp. 278, 283, 376; II, p. 601; P. Mandonnet, Dante le théologien, Paris 1935, pp. 129-131; Ch.Davis, Education in Dante's Florence, in Speculum, XI, (1965), pp. 429, 433.