CONSONI, Nicola
Nacque a Ceprano (Frosinone) nel 1814; si ignorano giorno e mese di nascita, come pure altre notizie sulla sua vita privata, circa la quale i suoi pochi biografi sono singolarmente parchi di informazioni. Frequentò l'Accademia di belle arti di Perugia, dove fu allievo dei mantovano G. Sanguinetti che nel 1822 aveva sostituito Minardi. Si trasferi poi a Roma (nel 1834 abitava in via dei Pontefici, 51: G. Brancadoro, Notizie riguardanti le Accad. ... esistenti in Roma, Roma 1834, p. 46), frequentò lo studio dei Minardi, il cui insegnamento risultò determinante per la sua scelta purista, cui rimase fedele lungo tutto l'arco della sua attività. Abitava in via del Vantaggio, negli studi Wicar; appena venticinquenne, nel 1839, prese parte con i più noti artisti del tempo alla decorazione di palazzo Torlonia a piazza Venezia (fu poi distrutto per far posto al monumento a Vittorio Emanuele II).
Qui affrescò, lungo lo scalone d'onore, due finti bassorilievi a monocromo con allegorie della Poesia e della Musica;nella camera detta "dei quattro poeti", al centro della volta Apollo in atto di suonare la lira, circondato da putti con emblemi della Poesia; nei pennacchi, in quattro tondi, Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso;nelle lunette, quattro episodi relativi a ciascuno dei poeti effigiati: Dante mostrato a Omero da Virgilio; Melissa indica a Bradamante i suoi discendenti; Laura appare in sogno al Petrarca; Erminia tra i pastori. Nell'appartamento dei giovani principi, affrescò cinque lunette con allegorie della Poesia, della Storia, dell'Astronomia, dell'Eloquenza, della Filosofia.
Da una relazione di poco posteriore alla demolizione del palazzo, risulterebbe che circa novecento affreschi - tra i quali i QuattroPoeti del C. - furono staccati e trasportati su tela, ma a tutt'oggi si ignora la sorte di quelli dei C. (F. Tancredi, Le palais Torlonia. Recueil des oeuvres d'artsauvées..., Roma 1903, pp. 4, 9).
Ancora per i Torlonia, e precisamente per il palazzo di don Marino in via dei Condotti, eseguì nel 1851 tre tele per una sala dell'appartamento della nuora dei principe, la duchessa di Poli. I dipinti, inseriti in un soffitto, raffigurano Filosofie poeti dell'antichità (la tela centrale); la Filosofia e la Poesia (le due tele ottagonali ai lati della centrale). Nel 1854, "mentre per diporto veniva in Rieti" (F. C. R., 1854, pp. 289-290), dipinse per la famiglia Colarieti la Madonna con il Bambino, s. Antonio da Padova e il committente (l'avvocato Antonio Colarieti) "per la cappella rurale che di recente fece questi costruire presso il suo casino de' Trivii"; e due bozzetti per il sipario dei teatro Comunale, eseguito poi dagli allievi, con IlVelino invita Apollo e le Muso a scendere nella valle reatina (Verani, 1971).
È probabile che siano di quegli stessi anni le piccole tempere con Episodidella vita di Cristo nella Biblioteca Vaticana. Per una delle due nuove sale della biblioteca Corsini a Roma, costruite dal principe Tommaso (m. 1856) agli inizi degli anni '40, eseguì un dipinto a tempera raffigurante Minerva e le Muse, il cui bozzetto fu sottoposto dal C. al principe nel 1849, data da assumere quindi come post quem per quest'opera (lettera di Tommaso Corsini al C., 6 giugno 1849, in T. Minardi, disegni, taccuini..., p. 137).
Ebbe un ruolo di rilievo nella decorazione della ricostruita basilica di S. Paolo fuori le Mura, dove affrescò nella navata centrale, i due riquadri con Paoloe Barnaba al concilio di Gerusalemme e La guarigione del padre di Publio a Malta. Sono, inoltre, suoi i cartoni per i mosaici della facciata (in collaborazione con L. Agricola), dove sono raffigurati i profeti Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele e, nel registro superiore, IlSalvatore tra i ss. Pietro e Paolo.
Nel 1866-1867 c. venne ultimata una delle sue imprese più ambiziose, la decorazione della loggia di Pio IX in Vaticano, a completamento delle logge di Raffaello.
Il C. vi esegui ventiquattro piccoli riquadri con Scene della passione di Cristo;collaborarono con lui Alessandro Mantovani, che eseguì le grottesche, e Pietro Galli al quale sono dovuti i bassorilievi in stucco, con il deliberato programma di riprendere e di prolungare l'attività della bottega di Raffaello, in linea con i principi puristi professati dal Consoni.
Svolse anche attività di "restauratore" di importanti complessi antichi: in questo campo una tappa dì grande rilievo fu l'intervento sull'affresco, a quel tempo già gravemente danneggiato, di Raffaello e dei Perugino in S. Severo a Perugia. Il C. portò a termine l'opera nel 1872; presso l'Accademia di belle arti di Perugia si trovano alcuni suoi disegni preparatori per le integrazioni alle parti più lacunose dell'affresco, ossia tre studi per un Angelo e due per la figura dell'Eterno Padre.
Per la Pontificia Scuola di mosaico il C. prese parte al rifacimento (1880) del mosaico del catino absidale di S. Giovanni in Laterano, distrutto nei nefasti interventi di ampliamento dell'abside ad opera di Francesco e Virginio Vespignani.
Fu per due volte, nel 1878 e nel 1883, presidente dell'Accademia di S. Luca; ricevette l'onorificenza dell'Ordine della Corona d'Italia e di quello di S. Stefano. La sua fama presso i contemporanei fu legata, prevalentemente, alle imprese ad affresco e alla attività di rifacitore di complessi antichi; fu relativamente limitata, invece, la sua produzione da cavalletto.
Tra i suoi dipinti meritano ancora di essere segnalati Esopoe i pastori e il Ritratto di G. dell'Acqua, oggialla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Fuori d'Italia, decorò con Storie della vita di Cristo e i QuattroEvangelisti ilmausoleo del principe Alberto, consorte della regina Vittoria, a Froginore; e, su commissione del vescovo Strossmayer, dipinse Cristo e l'Immacolata e altre tele per la cattedrale di Djakovo, in Croazia.
Fu anche delicato ritrattista e disegnatore, come attestano alcune sue opere grafiche in collezioni pubbliche e private, due ritratti a lapis nel Gabinetto nazionale delle stampe a Roma, ed alcuni studi preparatori per affreschi (uno di questi, datato 1840, è al Museo di Roma in palazzo Braschi). Morì a Roma il 21 dic. 1884.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Perugia, Arch. stor. del comune, 1871-1939, ad a. 1871, busta 4, VIII, 2-3;Roma, Arch. dell'Accad. di S. Luca, vol. 148, busta 37 (necrologio), anno 1884; G. Checchetelli, Una giornata di osservazione nel palazzo e nella villa di S. E. il signor Principe don Alessandro Torlonia, Roma 1842, pp. 15, 48 s., 59 s.; Tre dipinti di N. C., in L'Album, 1° febbraio 1851, pp. 388 s.; F. C. R., Sant'Antonio da Padova. Dipinto dei Prof. N. C., ibid., 4 nov. 1854, pp. 289 s.; A. Rossi, Lett. del dottore Ernesto Förster sul restauro dell'affresco di Raffaello in S. Severo di Perugia, Perugia 1872; A. Monti, L'ultima loggia del Vaticano, in Il Buonarroti, XI (1876), pp. 163-165; Affreschi e decor. fatti per munificenza dei Sommo Pontefice Pio IX dai professori N. C. e A. Mantovani alle celebri Logge di Raffaele, Roma 1877; J. Arnaud, L'Académie de Saint-Luc à Rome, Rome 1886, pp. 178-183; A. Nibby-L. Porena, Guida di Roma, Roma 1890, pp. 402 s.; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti viventi..., Firenze 1889, p. 135; G. De Sanctis, T. Minardi e il suo tempo, Roma 1900, pp. 156-163, 183; E. Ovidi, T. Minardi e la sua scuola, Roma 1903, pp. 105 s.; Catalogo... dell'Esposizione internazionaleMariana... nelPalazzo del Laterano, Roma 1905, pp. 89 s.; L. Callari, Storia dell'arte contemporanea italiana, Roma 1909, pp. 185, 192, 193, 195; Mostra delle opere lasciate al Comune di Roma dal pittore Guglielmo de Sanctis, Roma 1949, p. 18; E. Lavagnino, L'arte moderna, I, Torino 1956, pp. 328, 746; J. B. Hartmann, La vicenda di una dimora principesca romana. Thorvaldsen, Pietro Galli e il demolito Palazzo Torlonia a Roma, Roma 1967, pp. 15, 23, 27, 71, 76, 77, 104; E. Beltrame Quattrocchi-S. Lazzaro Morrica, Disegni dell'Ortoc. dal Canova al Signorini (catal.), Roma 1969, pp. 48 s.; C. Verani, Pitt. sabini dal sec. XV al sec. XX, Rieti 1971, ad vocem;R. J. M. Olson, Italian 19th CenturyDrawings - Watercolors... (catal.), New York 1976, n. 16; N. Dacos, Le logge di Raffaello, Roma 1977, pp. 4, 15, 124; F. Santi, Il restauro dell'affresco di Raffaello e del Perugino in S. Severo di Perugia, in Boll. d'arte, s. 6, LXIV (1979), 1, pp. 57, 61, 64 n. 7; R. J. M. Olson, Italian Drawings 1780-1980, New York 1980, pp. 138 s. n. 52; Tommaso Minardi, disegni, taccuini, lettere nelle collez. pubbliche di Forli e Faenza (catat.), Bologna 1981, pp. 23, 134, 137, 144 ss.; Galleria Carlo Virgilio, Schede 1982, Roma 1982 (scheda n. 20: disegno per Erminia tra i Pastori);U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 319.