NICOLA di Clémanges
Umanista e teologo, nato a Clémanges (Champagne) verso il 1360, morto a Parigi poco dopo il 1434. Studiò al collegio di Navarra a Parigi e nel 1380 divenne licenziato e poi magister artium. Studiò quindi teologia ed ebbe come professori Gerson (v.) e Pietro d'Ailly. Insegnò a sua volta, e nel 1393 fu nominato rettore dell'università di Parigi. Si adoperò molto per la composizione dello scisma dell'Occidente, ma inutilmente. Chiamato ad Avignone da Benedetto XIII nel 1397 come suo segretario per la sua fama di latinista, nel 1408 abbandonò l'ufficio per ritirarsi tra i certosini prima a Valfonds e poi a Fontaine du-Bosc. Nel 1414 scrisse al concilio di Costanza, e nel 1421 intervenne a Chartres difendendovi le libertà della chiesa gallicana; nel 1425 era nuovamente al collegio di Navarra come professore.
Lasciò, oltre a scritti minori fra cui eleganti epistole e poesie, i trattati De fructu eremi; De fructu rerum adversarum; De novis festivitatibus non instituendis; De studio theologico (contro la scolastica contemporanea); De praesulibus simoniacis (contro la venalità del clero); Disputatio de concilio generali (indirizzata al Concilio di Costanza); il trattato De corrupto Ecclesiae stata, già comunemente attribuitogli, gli è stato recentemente negato. Il più degli scritti fu pubblicato da J.M. Lydius (voll. 2, Leida 16 I 3) e dal Bulaeus (Historia universitatis Paris., IV, Parigi 1668, p. 696 segg.; V, ivi 1670, pp. 154 segg., 908-9).
Bibl.: A. Müntz, N. de C., sa vie et ses écrits, Strasburgo 1846; G. Schuberth, N. von Cl. als Verfasser der Schrift: De corrupto Ecclesiae statu, Grossenhain 1888; L. Pastor, Storia dei papi, trad. it., I (ristampa), Roma 1925, pp. 130, 133, 136, 161; ulteriore bibliogr. in U. Chevalier, Répertoire des sources du Moyen-âge, Bio-bibliographie, II, Parigi 1907, col. 3327.