Marselli, Nicola
Militare e uomo politico (Napoli 1832 - Roma 1899). Allievo di Francesco De Sanctis al collegio militare della Nunziatella a Napoli, terminò gli studi nel 1850 con il grado di alfiere del genio. Caduti i Borbone, fu nominato da Garibaldi capitano di prima classe dell’arma del genio. Partecipò alla campagna militare del 1866 e l’anno successivo fu incaricato dell’insegnamento di Storia generale e Storia militare alla Scuola superiore di guerra di Torino. Studioso di Hegel, nel periodo torinese si aprì al positivismo del cui evoluzionismo naturalistico è permeata la sua opera maggiore (La guerra e la sua storia, più volte ristampata tra il 1873 e il 1880 e successivamente ulteriormente ampliata). Nel dicembre 1870 scrisse a caldo una riflessione sulla guerra franco-prussiana, che ebbe larga eco in Europa (Gli avvenimenti del 1870), dove trovavano espressione sentimenti antifrancesi e filogermanici largamente presenti nell’opinione pubblica liberale e moderata. Eletto alla Camera nel 1874 nel collegio abruzzese di Pescina, fu riconfermato in più legislature collocandosi al centro dello schieramento politico, favorevole a un’unione delle forze moderate della Destra e della Sinistra che escludesse gli estremisti e i clericali, considerati, questi ultimi, una minaccia, per la costruzione di una nazione moderna. I suoi studi militari, molto apprezzati all’estero, esortavano a stabilire un legame più stretto tra esercito e paese attraverso una «educazione militare nazionale». Dal 1884 al 1887 Marselli fu segretario generale del ministro della Guerra, il generale Ricotti, e in quella veste si occupò prevalentemente di scuole militari, ma seguì anche i primi passi dell’espansione coloniale italiana. Contrario all’avventurismo e favorevole a una politica di sviluppo commerciale, vide nelle sconfitte di Dogali e Adua una prova dell’impreparazione militare, organizzativa e culturale delle forze armate italiane. Nel 1892 divenne senatore. Raggiunto il grado di colonnello nel 1878, la sua carriera militare era culminata nel 1892 con la nomina a comandante in seconda del corpo di stato maggiore e nel 1895 a comandante del VI corpo d’armata di Bologna.