SOULT, Nicolas-Jean-de-Dieu
Duca di Dalmazia, maresciallo di Francia, nato a Saint-Amans-la-Bastide il 29 marzo 1769, morto nel suo castello di Saint-Amans il 26 novembre 1851. Arruolatosi sedicenne, raggiunse il più alto grado della carriera militare partecipando a tutte le principali campagne napoleoniche, meritando la fama di capo valente e di coraggioso soldato. Capitano nel 1793 all'armata di Hoche, fu, poco dopo, nominato capo di stato maggiore di una divisione d'avanguardia. Alla battaglia di Fleuren ebbe il grado di generale di brigata (1794). Si distinse nei fatti d'arme di Altenkirchen, Wildendorf e di Friedberg. Nel 1797, a Steinberg, batté il generale Elnitz. Due anni dopo, inviato all'armata del Danubio a sostituire il Lefebvre, venne promosso generale di divisione. Nella sanguinosa battaglia di Stokak, il S. contrastò la vittoriosa avanzata delle truppe dell'arciduca Carlo; passato in Svizzera contribuì alla vittoria del Massena contro gli Austro-Russi. Nel 1802 ebbe il comando della guardia consolare. Prese parte col Murat alla spedizione in Romagna. Dopo la pace di Amiens venne richiamato in Francia, e fu compreso nella prima lista dei marescialli di Francia creati da Napoleone (1804). Nella campagna del 1805 contro l'Austria, il nuovo maresciallo, alla testa del IV corpo sconfisse il nemico a Landsberg, a Memmingen e a Hollabrunn. Fu governatore di Vienna occupata. L'anno successivo fu uno dei protagonisti della vittoria di Jena. Dopo la pace di Tilsit (1807) ebbe il titolo di duca della Dalmazia.
Nel 1808-09 fu nella Penisola Iberica; ma dopo una prima serie di vittorie dovette abbandonare il Portogallo, contro le soverchianti forze del Wellington. Alla fine del 1809, il S. sostituì il Jourdan nel comando dell'armata di Spagna, dove rimase, salvo una breve parentesi, fino alla caduta di re Giuseppe. Dopo la restaurazione venne nominato (1814) governatore della 13ª divisione militare. Fu un fervente sostenitore della guerra civile in Vandea: risale a quell'epoca la sua prima nomina a ministro della Guerra.
Dopo lo sbarco di Napoleone a Cannes, il S. tornò all'imperatore. Perciò, alla seconda restaurazione, fu bandito dalla Francia; ma più tardi fu richiamato in patria e nel 1827 poté entrare nella camera dei pari. Nominato, da Luigi Filippo, ministro della Guerra per la seconda volta e presidente del consiglio, lasciò il suo ufficio per dissensi col Thiers. Nuovamente chiamato alla carica di ministro della Guerra, dovette abbandonare il dicastero per motivi di salute. Ebbe il titolo di maresciallo generale di Francia. Il S. scrisse alcuni Mémoires, solo in parte pubblicati dal figlio.