Kidman, Nicole (propr. Nicole Mary)
Attrice cinematografica australiana, naturalizzata statunitense, nata a Honolulu (Hawaii) il 20 giugno 1967. Conturbante, dotata di spiccata personalità, forte ma anche fragile, in ogni caso estremamente seducente, ha saputo adattare la sua avvenenza alle esigenze di ruoli sempre diversi, talvolta antitetici, rivelandosi una delle attrici di maggior talento degli anni Novanta. Nel 1999 l'incontro con Stanley Kubrick e la possibilità di interpretare la parte della protagonista, accanto al marito Tom Cruise, nell'ultimo capolavoro del regista, Eyes wide shut, le hanno dato l'opportunità di esprimere al meglio la propria sensibilità interpretativa, inaugurando così un periodo ricco di significative affermazioni. Tra i riconoscimenti da lei ricevuti, il Golden Globe nel 1996 per To die for (1995; Da morire) di Gus Van Sant e quello nel 2002 per Moulin rouge (2001) di Baz Luhrmann, film per il quale ha ottenuto anche una nomination all'Oscar. Nel 2003 ha ricevuto l'Oscar come miglior attrice protagonista per The hours di Stephen Daldry.
Durante l'infanzia si spostò più volte con la famiglia tra l'Australia e gli Stati Uniti, prima di stabilirsi a Longueville, un piccolo borgo nei pressi di Sydney, dove presto iniziò a studiare danza e mimo. Debuttò sul palcoscenico a soli sei anni, in uno spettacolo scolastico; dopo aver frequentato la scuola di arte drammatica Australian Theatre for Young People, approfondì il lavoro sulla voce e lo studio della produzione e della storia del teatro al Philip Street Theatre, a Sydney. A partire dalla partecipazione al televisivo Bush Christmas (1983) di Henry Safran, le sue apparizioni sul piccolo schermo si intensificarono. L'anno successivo accettò di entrare nel programma Five mile creek, prodotto dalla Disney, raggiungendo poi una più ampia notorietà con il ruolo della protagonista nel telefilm Vietnam (1986) di John Duigan e Chris Noonan.
L'occasione di acquisire visibilità oltre i confini nazionali è arrivata nel 1989 con il thriller australiano di Phillip Noyce Dead calm (Ore 10: calma piatta); l'anno seguente, grazie a questo primo successo, è stata scelta per affiancare Tom Cruise in Days of thunder (Giorni di tuono) di Tony Scott. I due attori, innamoratisi sul set, si sarebbero presto sposati. La K., che ha sempre continuato ad affinare il proprio talento studiando diligentemente recitazione, nel 1991 ha seguito i corsi dell'Actors Studio di New York. In quello stesso anno è stata scritturata per recitare accanto a Dustin Hoffman in Billy Bathgate (Billy Bathgate ‒ A scuola di gangster) diretto da Robert Benton. Nuovamente in coppia con Cruise, ha lavorato in Far and away (1992; Cuori ribelli) di Ron Howard, nella parte di un'emigrante irlandese in cerca di fortuna negli Stati Uniti della fine dell'Ottocento. Nel 1993 è stata coprotagonista sia del lacrimevole My life (My life ‒ Questa mia vita) di Bruce Joel Rubin, sia dell'ambiguo Malice (Malice ‒ Il sospetto) di Harold Becker. È stato però il 1995 l'anno che l'ha vista uscire dall'ombra della notorietà del marito; oltre a Batman forever di Joel Schumacher, dove è un'aggressiva psicologa, la K. ha interpretato il ruolo di una donna senza scrupoli, una presentatrice televisiva ossessionata dal successo, in To die for, film che, sconvolgendo la società perbenista statunitense, l'ha messa in luce agli occhi della critica. Con il drammatico The portrait of a lady (1996; Ritratto di signora) di Jane Campion, intelligente adattamento del romanzo di H. James, ha quindi confermato le sue capacità, disegnando con notevole sensibilità il ruolo della protagonista. La sua intensa attività è continuata con la partecipazione a film di ogni genere: dopo il thriller d'azione The peacemaker (1997) di Mimi Leder, ha lavorato nella commedia Practical magic (1998; Amori e incantesimi) di Griffin Dunne, in cui è una simpatica ed esuberante strega.
Nonostante il buon successo già ottenuto, ha dovuto attendere fino al 1999 per affermarsi come una delle attrici più interessanti della nuova generazione, grazie alla prova offerta in Eyes wide shut di Kubrick. Nel film, tratto dal racconto Traumnovelle di A. Schnitzler e ambientato nella New York contemporanea, la K. interpreta con intensità, alternando fragilità e padronanza di sé, il ruolo di Alice Hartford, una donna dell'alta borghesia newyorkese spinta dall'insoddisfazione ad affrontare, insieme al marito, un lacerante percorso verso l'autocoscienza e un tormentato processo di svelamento delle ipocrisie del proprio mondo. Durante le riprese del film la K. aveva recitato senza veli nella pièce The blue room, monologo dalle forti tinte erotiche, replicato per mesi sulle scene del teatro londinese Donmar Warehouse. Continuando ad alternare film molto diversi tra loro, nel 2001 è stata protagonista dell'inquietante thriller soprannaturale The others di Alejandro Amenábar e della curiosa commedia dai tratti noir Birthday girl di Jez Butterworth, ma, soprattutto, ha ricoperto il ruolo di Satine nel musical di grande successo Moulin rouge, interpretazione che le ha permesso di imporsi come artista davvero completa e che le ha fatto ottenere il Golden Globe come migliore attrice protagonista di musical. Nel film, infatti, non soltanto ricopre con rigore e passione un ruolo complesso, ma balla e canta, sorprendendo il pubblico con le sue doti espressive e canore. L'anno successivo ha offerto un'ulteriore convincente interpretazione, diretta da Daldry, nell'intenso The hours, dove, resa irriconoscibile da una parrucca scura e da un irregolare naso finto, ha disegnato un fedele e acuto ritratto della scrittrice Virginia Woolf.
J.L. Dickerson, Nicole Kidman, New York 2003.