BEREGAN, Nicolò (Berengani, Bergani)
Nacque a Vicenza il 21 (o forse più esattamente l'11) febbr. 1627, da Alessandro e dalla gentildonna, pure vicentina, Faustina Chiericati. Nel 1647 sposò Orsetta Garzadori, altra nobile vicentina di casato comitale.
Fu avvocato tra i più reputati del foro di Venezia, trattando con successo cause criminali e civili anche assai rilevanti, specialmente dopo il suo ritorno in Venezia ad estinzione del bando subitovi. Venne, infatti, il B. bandito da Venezia il 18 febbr. 1656 (1655 secondo l'uso veneto), per aver fatto passare a mano armata nella propria gondola, trascinandolo verso Murano senza che più se ne avesse notizia, un mercante fiammingo oriundo d'Amburgo, Giov. Antonio Vamese (Vamer), col quale aveva rancori per cagione di liti civili. Ad ogni modo, con procedure o per interventi non bene accertati, il B. rimase dopo un lustro (1660) totalmente liberato dagli effetti della sentenza, riprendendo in Venezia la sua duplice attività di avvocato e di letterato.
Fu membro di varie accademie: quella dei Dodonei di Venezia, dei Concordi di Ravenna e dei Gelati di Bologna (dal 1671).
A Venezia morì, rinomato e compianto, il 17 dic. 1713.
Il B. fu traduttore di classici latini, storico della guerra turca in Europa ai tempi della Sacra Lega, poeta e scrittore di melodrammi (per rappresentazioni ai teatri veneziani Grimani e Vendramin) tra i più segnalati del tempo.
Viene anche ricordato come volgarizzatore di Eutropio, ma ne mancano tracce bibliografiche positive, pur in sede di cataloghi di manoscritti. Stimatissima presso i reperori (dal Maffei al Paitoni, all'Argelati e al Federici) è la bella edizione postuma delle Opere di Claudio Claudiano, tradotte e arricchite di erudite annotazioni dal B., in due volumi (Venezia 1716), poi ristampata a Milano, nel 1736, nei tomi XI-XIII della Raccolta di tutti gli antichi poeti latini... con la loro versione nell'italiana favella.
Non inefficace l'opera storiografica del B., per i due volumi editi sulla Istoria delle guerre d'Europa, dalla comparsa delle armi ottomane nell'Ungheria l'anno 1683 (Venezia 1698), di cui rimangono peraltro inedite due parti ulteriori.
Si attribuiscono piuttosto genericamente al B. "molti epigrammi greci e latini" ed un'orazione latina per le esequie di Lorenzo Marcello "pro Venetis contra Turcos", nell'ora dei maggiori lutti e affanni della guerra di Candia. Anche ad una poetica Pace, "per li regi imenei della Maestà di Luigi re di Francia", dette il nome il B.; ma assai più ampiamente effusi risuonano i suoi secenteschi Sospiri di Candia: un'ode indirizzata "a' Principi Cristiani" in susseguenti edizioni di Milano e Venezia (1671, 1678), e quindi inclusa, con altre sue Composizioni poetiche dedicate al cardinale Piero Ottoboni, in una silloge di Rime sacre, eroiche, morali e amorose apparsa in Venezia nel 1702.
Della fortuna dei suoi melodramnii già parla il Cinelli-Calvoli, ed il loro registro emerge acquisito, sulla prima scia dell'Allacci, presso i noti bibliografi dei libretti d'opera. Indicheremo nell'ordine il quartetto di quelli rappresentati nel teatro Grimani di Venezia, a San Zanipolo, nel decennio tra il 1661 e il 1671 (dopo il ritorno del B. dal bando): L'Annibale in Capua (in Venetia, appresso Giacomo Batti, 1661;quindi ristampato nel '68 a Bologna e a Parma, in occasione di altre rappresentazioni in quella città); Il Tito, musicato da M. A. Cesti (in Venetia, appresso Stefano, Curti, 1666); Il Genserico, pure musicato dal Cesti e da G. D. Partenio (in Venetia, appresso Francesco Niccolini, 1669);e L'Heraclio, musicato dal veneziano P. A. Ziani, canonico làteranense (pure per il Niccolini, 1671, e replicato a Bologna).
Dopo una dozzina d'anni di silenzio si avrà di nuovo rappresentato e impresso un melodramma del B., musicato dal Legrenzi, per il Teatro ducale di Mantova: l'Ottaviano Cesare Augusto, Venezia, F. Niccolini, 1682, come l'anno appresso il Giustino, pure con musiche del Legrenzi, per uno spettacolo al famoso teatro veneziano Vendramin di S. Salvador (Venezia, F. Niccolini, 1683; più volte replicato, con nuove edizioni del libretto a Genova, Brescia, Bologna e Verona).
Bibl.: P. A. Zeno, Scrittori veneti patritii, Venezia 1662, p. 22; V. Coronelli, Biblioteca univ., V, Venezia 1704, col. 1139; S. Maffei, Traduttori ital..., Venezia 1720, p. 44; G. Cinelli-Calvoli, Biblioteca volante..., continuata da D. A. Sancassani, I, Venezia 1734, p. 137; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, pp. 915-917; I. M. Paitoni, Biblioteca degli autori antichi, gr. e lat., volgarizzati…,I, Venezia 1766, pp. 264-265; F. Argelati, Biblioteca dei volgarizzatori..., I, Milano 1767, p. 269; Angiolgabriello di S. Maria [P. Calvi], Biblioteca e storia di... scrittori... di Vicenza, VI, Vicenza 1782, p. 208; S. Ciampi, Bibliogr. critica delle ant. reciproche corrispondenze... dell'Italia colla Russia, colla Polonia ed altre parti settentr., I, Firenze 1834, p. 21, n. 29 (sub voce Berengani); F. Federici, Degli scrittori lat. e delle ital. versioni delle loro opere…, Padova 1840, p. 176; E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane, V, Venezia 1842, p. 473; G. Sorgato, Mem. funebri ant. e rec..., V, Padova 1875, p. 114.