BON, Nicolò
Nato a Candia nel 1635, da nobile famiglia di origini veneziane, si trasferì a Venezia all'età di sedici anni. Conseguita la laurea in utroque presso lo Studio di Padova, si dedicò ben presto agli studi di antichità classica e, soprattutto, di numismatica antica, in tempi che vedevano il fiorire a Venezia del collezionismo e del commercio antiquario ed il formarsi di notevoli medaglieri privati, quali le cospicue raccolte di Girolamo Correr e di Pietro Morosini, il cui riordinamento e la cui sistemazione si dovettero appunto all'attività del Bon.
La vasta preparazione storica e la grande perizia tecnica, che il B. veniva acquistando nello studio di monete e medaglie, gli procurarono solida fama presso studiosi italiani e stranieri. In continuo contatto con Gottfried Wilhelm Leibniz, che ricorreva a lui per informazioni e reperimento di materiale numismatico, stretti rapporti manteneva il B. con il cardinale Enrico Noris e con i numismatici francesi Charles Patin, Jacob Spon e Jean Foy Vaillant, cui si debbono fra l'altro i giudizi fra i più lusinghieri sulla sua opera e sulla sua competenza, e ancora, con Francesco Mezzabarba, André Morell e Jakob Gronov.
I pareri e le note di argomento numismatico contenuti nella sua corrispondenza sono l'unica testimonianza sicura degli studi e delle ricerche del Bon. Una lettera al Noris del 27 apr. 1685 conserva una lista d'imperiali greche sommariamente descritte con breve discussione delle rispettive leggende e puntuali correzioni alle letture fornite dal Patin, cui è riserbato il severo apprezzamento di "più pronto a scrivere che a leggere le medaglie".
Per quanto più d'una volta fosse stata nell'ambito degli eruditi, e soprattutto dei numismatici contemporanei, diffusa l'attesa di una sua pubblicazione (così il Patin nel 1681 ed il Vaillant nel 1695 a proposito di un trattato De Neocoris; così ancora Pietro Andrea Andreini in una lettera al Leibniz del 15 apr. 1690 a proposito di un catalogo dei "medaglioni" del Correr), il B. non diede nulla alle stampe (tranne due lettere allo Spon e versi latini nella raccolta per la laurea di G. Macarini edita a Padova nel 1671). D'altra parte le sue conoscenze non riuscirono mai a realizzarsi in un'opera di sintesi né nella redazone di un catalogo analitico. Niente più che un'indicazione sommaria è, infatti, l'Indice delle medagliede' prencipiet huomini illustri, inviato manoscritto al Leibniz ed ora conservato alla Niedersächsische Landesbibliothek di Hannover (Mss. Leibniz, X3, ff. 27-32). Ed è indicativo che sia stato, inoltre, il Patin a compilare e pubblicare nel 1683 il Thesaurus delle monete d'oro, d'argento e di bronzo lasciate alla Repubblica dal Morosini e che pure il B. aveva precedentemente ordinate e schedate.
Accolto successivamente nelle Accademie dei Delfici, dei Dodonei, dei Ricovrati di Venezia, degli Stravaganti di Caridia, dei Gelatti di Bologna, degli Sventati di Udine, e nella Royal Society di Londra, il B. morì a Venezia all'età di settantasette anni il 12 luglio 1712.
Il Giornale de' Letterati d'Italia [XI (1712), pp. 422 ss.] nel darne notizia osservava che la sua morte veniva ad interrompere, oltre all'edizione, che il B. stava preparando, di tutte le opere del Vaillant, l'illustrazione, in stato avanzato di rielaborazione, della storia dei re di Siria attraverso le monete ed il completamento del trattato De Neocoris, di cui era già cenno presso il Patin e lo stesso Vaillant. Ma il fatto che il B. non abbia mai pubblicato nulla per tutta la vita rende improbabile l'ipotesi che si trattasse di opere prossime alla stampa. Più verosimile è credere che esse fossero ancora allo stato di progetti, o meglio, di tentativi di coordinare appunti ed abbozzi diversi: tanto più che di questi scritti (di cui il Giornale auspicava la pubblicazione sotto gli auspici del senatore Gian Domenico Tiepolo) nessuno ebbe poi a vedere la luce, e certo per la loro provvisorietà e frammentarietà.
Al B. l'abate Anton Giovanni Bonicelli, vicebibliotecario della Marciana fra il 1820 ed il 1830, attribuì una anonima Dissertatio de numismate aereo maximi moduli Lucillam... L. Veri uxoremreferente, che egli stesso pubblicò a Venezia nel 1828, annotandola ed aggiungendovi una prefazione.
Fonti e Bibl.: Due lettere di B. a J. Spon, una del 17 ott. 1676, l'altra senza data in Epistolae inter Sponiumet eruditos viros depraecedentibus inscriptionibus, in Thesaurus GraecarumAntiquitatum, a cura di J. Gronov, Venetiis 1735, coll. 257, 267; due lettere del B. a Leibniz del 15 aprile e del 15 ag. 1690, mentre risulta irreperibile quella che senz'altro il Leibniz gli inviò il 21 giugno dello stesso anno, in G. W. Leibniz, Allgemeiner politischer und historischerBriefwechsel, V, Berlin 1954, pp. 568-69, 650; una lettera del Patarol al B. del 12 sett. 1696, in L. Patarol, Opera omnia, Venetiis 1743, pp. 409-411. Vedi ancora J. Spon, Voyage..., II, Lyon 1678, p: 371; Id., Misc. eruditaeantiquitatis…, Lugduni 1685, p. 75; C. Patin, Natalitia Iovis innumismateImp. Antonini Caracallae expressa..., Patavii 1681, p. 133 (la num. dell'op. inizia da p. 117); J. F. Vaillant, Numismata aerea imperatorum... in coloniis,municipiis et urbibus, I, Parisiis 1695, pref. non numerata; V. Coronelli, Biblioteca universale, VI, Venezia 1706, col. 493; E. Noris, Annus et epochaeSyromacedonum in vetustisurbium Syriae nummis... expositae, in Opera omnia, II, Veronae 1729, col. 187 e passim; F. Mezzabarba, Imperatorum Romanorum numismata... ab Adolfo Occone olim congesta... nunc vero ab innumerismendis expurgata, Mediolani 1730, p. 622; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 3, Brescia 1762, p. 1674; E. A. Cicogna, Delle InscrizioniVeneziane, III, Venezia 1830, pp. 251, 401; V, ibid. 1842, pp. 115, 116; VI, ibid. 1853, p. 808; Id., Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1847, p. 693; M. Maylender, Storia delle Accademied'Italia, II, Bologna 1927, pp. 157, 218; V, ibid. 1930, p. 272.