DE STEFANI, Nicolò
Pittore sicuramente bellunese (Piloni, 1607), nato attorno al 1520. Non si hanno documentazioni sulla sua iniziale formazione artistica, tuttavia il Lanzi (1818) dice che a Belluno "a tempo de' Vecellj fiorì un Nicolò de Stefano pittor degno che si pregi e perché competé con la famiglia di Tiziano, e perché da lei non fu sempre vinto. I Vecellj competitori furon Francesco fratello e Orazio figlio di Tiziano".
Le prime opere certe, testimoniate dal Piloni (libro IV), furono per le chiese cittadine: dipinse infatti le portelle della pala di Paris Bordon per la chiesa di S. Lucano; una Vergine tra i ss. Lorenzo e Caterina per quella di S. Croce e infine, l'unica di queste giunta sino a noi, per la chiesa di S. Stefano, Vergine e Bimbo tra quattro santi ed il committente Ceccati. Il Miari (1842), facendo il nome del D., descrive due dipinti raffiguranti l'Eterno Padre e S. Giovanni Battista, già nella chiesa di S. Martino, oggi nella cripta della cattedrale bellunese.
Nel 1572 (Verci, 1775) egli concorse insieme con Fabrizio Vecellio e con Iacopo Dal Ponte detto Bassano per ottenere la commissione della pala di S. Lorenzo martire nel duomo di Belluno; la scelta del Consiglio dei nobili fu però per il Dal Ponte. Al 1578 (Buzzati, 1890) è assegnabile la paletta della chiesa di S. Antonio in Col a Bolzano Bellunese, con la Madonna e l'Infante in trono tra i ss. Antonio da Padova e Antonio abate. Il 15 nov. 1580 il D. venne pagato per aver decorato il tabernacolo, oggi perduto, della parrocchiale di Rocca Pietore (Belluno). L'anno dopo, da parte della Scuola della Madonna di Mel, gli venne parzialmente corrisposto il pagamento di un gonfalone da lui eseguito; il saldo avvenne in più riprese tramite versamenti documentati nel corso del 1582 e del 1584 (Claut, 1984).
Al 1594 (Buzzati, 1890) risalirebbe la pala con la Vergine tra i ss. Sebastiano e Rocco della chiesa di Vezzano (Belluno). Il 19 febbr. 1598 il Consiglio dei nobili di Belluno, per ornare la cappella del palazzo rettoriale, lo incaricò di eseguire la pala con la Madonna e il Bimbo tra le ss. Giustina e Caterina della quale oggi resta solo la descrizione (Miari, 1842; Da Borso, 1968).
Morì a Belluno il 22 ott. 1599 (F. Pellegrini, integr. ms. 514 senza titolo di F. Miari conservato nella Bibl. civica di Belluno, p. 86).
Altri dipinti eseguiti per le chiese della provincia di Belluno - ove il D. operò ampiamente (Cavalcaselle, 1878) -, sebbene non espressamente citati dalle fonti, sono tuttavia riconducibili al suo stile. Datato 1553 è il Compianto su Cristo con la Madonna e santi della chiesa suburbana di S. Liberale di Pedeserva: qui, accanto ai consueti moduli vecelliani, sono reperibili suggestioni derivate dalle opere che Paris Bordon aveva lasciato nel Bellunese (Lucco, 1983). Nella chiesa parrocchiale di Cavarzano, fuori Belluno, è custodita una pala a lui sicuramente riferibile con la Vergine ed il Bimbo tra i ss. Antonio abate e Michele arcangelo; nello pseudo cimiero è dipinto il Padre Eterno in una gloria angelica. L'insieme, che palesa influenze bordoniane, si contraddistingue per la cromia fluida e vivace.
Delicata è la costruzione cromatica della paletta con la Madonna e il Bimbo tra s. Giorgio e un santo martire (Vena d'Oro, Belluno) che si segnala anche per l'equilibrio formale. Ricalca schemi bordoniani la tela di Torch d'Alpago (Belluno) raffigurante la Vergine con il Bimbo tra i ss. Rocco e Sebastiano (Lucco, 1983).
Al catalogo del D. forse va ascritta la predella della cripta della cattedrale di Belluno con quattro Episodi della vita del Battista, nella quale ricorrono immagini e soluzioni figurative tipicamente destefaniane. Strettissimi legami con le opere documentate attesta l'apprezzabile pala della chiesa di S. Nicolò a Tisoi (Belluno), prossima a quella della parrocchiale di Polpet ove il gruppo con la Vergine assisa ed il Bimbo è praticamente sovrapponibile (ibid.). Non si distanzia affatto stilisticamente la piccola tela con la Vergine, Bimbo, quattro santi e committente del seminario Gregoriano di Belluno (Vizzutti, 1983).
Notevoli sono la bellezza paesaggistica e i penetranti ritratti dei committenti della tela con il Battesimo di Cristo della chiesa bellunese di S. Stefano, credibilmente assegnata al D. (Gover, 1983). Il Ticozzi (1817) ed il De Boni (1840) lodano inoltre un suo dipinto raffigurante la Deposizione di Cristo dalla croce, già nella cattedrale bellunese, oggi non più rintracciato.
L'attività del D. - attualmente ancora oggetto di indagini - certifica comunque il ruolo che la tradizione vecelliana e l'arte di Paris Bordon hanno avuto nella sua formazione. A queste fonti egli guardò costantemente per trarne ispirazione e spunti che profuse poi nella sua dignitosa pittura.
Fonti e Bibl.: G. Piloni, Historia ... [1607], a cura di L. Alpago Novello-R. Protti-A. da Borso, Belluno 1929, p. 288; G. B. Verci, Notizie intorno alla vita, alle opere de' pittori, scultori eintagliatoridella città di Bassano, Venezia 1775, p. 113; L. Doglioni, Notizie istoriche e geografiche della città di Belluno e sua provincia ... [1780], Belluno 1816, pp. 36 s.; S. Ticozzi, Vita dei pittori Vecellj di Cadore, Milano 1817, p. 275; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia..., III, Bassano 1818, p. 113; Belluno, Seminario Gregoriano, Fondo A. da Borso, ms. non inv.: A. Agosti, Giornale pittorico che contiene alcune Memorie dei quadri delle pitture e sculture... nella città e provincia di Belluno, 1821-1829, p. 15; Belluno, Bibl. civica, ms. 873: L. Doglioni, Elenco delle pitture pubbliche della città di Belluno, rettificato li 14 sett. 1831 da A. Tessari, pp. 3 s.; F. De Boni, Biografia degli artisti, Venezia 1840, pp. 975 s.; F. Miari, Un solo giorno a Belluno, Belluno 1842, pp. 4 s.; Id., Dizionario storico, artistico, letterario bellunese, Belluno 1843, p. 64; G. Alvisi, Storia di Belluno e sua provincia, Milano 1858, pp. 759 s.; P. Mugna, Delle scuole e degli uomini celebri di Belluno, Venezia 1858, p. 25; F. Miari, Cronache bellunesi inedite, Belluno 1865, p. 201; G. B. Cavalcaselle, Tiziano la sua vita e i suoi tempi, II, Firenze 1878, p. 451; A. Buzzati, Bibliografia bellunese, Venezia 1890, p. 463; F. Pellegrini, Catalogo dei pittori bellunesi dal sec. XIV in poi, Belluno 1892, p. 8; G. Mieville, Brevi cenni storici su Rocca Pietore antichissima magnifica comunità del Bellunese, Feltre 1939, p. 22; A. da Borso, Pittori bellunesi, in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, XXXIX (1968), p. 4; M. Dal Mas-A. Giacobbi, Chiese scomparse di Belluno, Belluno 1977, pp. 15 s.; M. Murer, Ruprecht Potsch scultore e pittore dell'altare e pala della chiesa di Rocca Pietore, Belluno 1977, p. 69; F. Tamis, Storia dell'Agordino, Belluno 1980, p. 191; F. Vizzutti, N. D. pittore bellunese del Cinquecento, in L'Amico del popolo (Belluno), 25 nov. 1983, p. 3; F. Gover, Per un probabile N. D., in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, LIV (1983), p. 104; M. Lucco, Avvio per N. D., in Eidos, I (1983), pp. 28 s.; S. Claut, Il pittore bellunese N. D., in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, LV (1984), pp. 96 s; F. Vizzutti, Breve storia della pittura bellunese dal sec. XV al sec. XIX, Belluno 1986, ad Indicem.