FACCHINETTI, Nicolò (pseudonimo Alberto Silo)
Nacque a Treviso il 25 febbr. 1854 da Giovanni, muratore, e da Luigia De Donà. Dopo aver studiato architettura, si dedicò alla pittura, ma la mancanza di dati certi non consente di definire con precisione il suo tirocinio e in generale tutta la sua produzione, di cui rimangono poche opere oltre all'esiguo gruppo noto dalle fonti. La sua figura di artista sembra assumere contorni più precisi con il trasferimento a Verona nel 1883, quando, chiamato dal direttore del quotidiano L'Arena, D. Papa, a collaborare alla modernizzazione del suo giornale, alternò la militanza critica nella stampa locale alla vena narrativa di illustratore.
Tra il 1883 e il 1885 sulle pagine de L'Arena intervenne nel dibattito tra i fautori del nuovo assetto urbanistico e le istanze di conservazione e tutela delle memorie architettoniche cittadine dopo la disastrosa piena dell'Adige del settembre 1882; collaborò inoltre al giornale scrivendo recensioni di mostre locali, che presto suscitarono polemiche.
La partecipazione del F. nel 1884 a una mostra veronese con F. Carcano, B. Bezzi e A. Formis (Avanzi, Esp. Artistica, Carcano, Bezzi..., 1884) dimostra già un interesse paesaggistico che sembra costituire un momento importante nella sua produzione, parallelo alla sua pittura bozzettistica che lo avvicina all'attività dei coetanei V. Avanzi e V. De Stefani, con i quali espose nel dicembre dello stesso anno (Id., Esp. artistica. Nuovi quadri..., 1884).
Le fonti documentano a queste date i dipinti Ponte della Pietra (1884), Dominus Tecum (1885), una Veduta della basilica di S. Zeno (presentata nel 1886 alla esposizione veronese della Società di belle arti) e il Canale dell'Acquamorta (1887, Verona, Galleria d'arte moderna di palazzo Forti), dove si fa evidente l'influsso del naturalismo malinconico di V. Avanzi e dei trentino F. Danieli.
Al 1887 risalgono le illustrazioni per un numero speciale de L'Arena (15maggio), dedicato all'inaugurazione del monumento cittadino a Garibaldi (cfr. Romin Meneghello, 1986, p. 247), e probabilmente gli studi dal vero dei ricoverati dell'ospedale psichiatrico di S. Giacomo di Tomba (cfr. Marinelli, 1986, p. 48), da mettere in rapporto con il progetto, non realizzato, per il dipinto La preghiera dei pazzi, nella chiesa dell'ospedale in cui fu egli stesso degente.
Nell'immediatezza del tratto questi sono accostabili a certa grafica di A. Milesi, che con L. Novello aveva seguito N. Nani a Verona, contribuendo a radicarvi la freschezza cromatica "veneziana"; e se da un lato si sottraggono, per l'intensità emotiva, ad una lettura in chiave di semplice creatività deviata, restano dall'altro sostanzialmente estranei ad ogni più stretta adesione da realismo sociale, in parallelo con il contemporaneo interesse "veristico" e documentario di A. Dall'Oca Bianca per il mondo dei ricoveri e dei manicomi.
Membro dell'Accademia Cignaroli dal 1887, il F. fu nominato con V. De Stefani nel 1891 socio d'onore di quella di Venezia, negli anni di Dall'Oca Bianca e P. Fragiacomo.
Dal 1886 fino al 1896 fu presente alle esposizioni veronesi della Società di belle arti con lo pseudonimo Alberto Silo. Alla mostra del 1896 presentò la sua ultima opera documentata, Le speranze della patria, che inviò a Verona da Longarone (Belluno).
Alle sue opere note si aggiungono ora (Roma, collezione Palumbo-Lambranzi) una serie di disegni umoristici, al confine con un vignettismo più prossimo alla sua vena di illustratore, le piccole tavolette con Clelia Stefani di un anno (1885), dalla vivace freschezza di tocco del migliore Dall'Oca Bianca, e uno scorcio di Case all'Acquamorta (datato 14 giugno 1887) in evidente rapporto tematico con il dipinto di palazzo Forti, insieme con una Maternità, passata di recente sul mercato antiquario americano.
Il F. morì, celibe, il 18 dic. 1920 a Belluno, dove si era trasferito già da molti anni come risulta da una nota del 1905 nei registri della popolazione dell'Anagrafe di Treviso.
Fonti e Bibl.: Catalogo della Esposizione di belle arti, Verona 1883, pp. n.n.; Rivista della Esposizione 1883, in L'Arena, 8-9 dic. 1883; Linuccia [R. Avanzi], Esposizione artistica. Carcano, Bezzi, Formis e F., ibid., 1-2 dic. 1884; Id., Esposizione artistica. Nuovi quadri. F., De Stefani, Avanzi, ibid., 24-25 dic. 1884; Catalogo della Esposizione di belle arti promossa dalla Società di belle arti in Verona, Verona 1888, n. 118; Catalogo della Esposizione artistica biennale promossa dalla Società di belle arti in Verona, Verona 1896; Festa d'arte al teatro Romano (catal.), Verona 1921, p. 17 n. 19; Giornate mediche internazionali. Prima mostra dell'arte nella medicina (catal.), Verona 1950, pp. 19 s., nn. 158-164; Dalla Verona austriaca alla Verona italiana 1830/1900 (Accademia Cignaroli). Le grandi firme dell'800 italiano nella raccolta civica (catal. a cura di U. G. Tessari), Verona 1982, p. 58; S. Marinelli, in La pittura a Verona dal primo Ottocento a metà Novecento, a cura di P. Brugnoli, Verona 1986, I, pp. 45, 48, 54; L. Romin Meneghello, ibid., pp. 247 ss.; B. Meneghello, Annali d. Società di belle arti di Verona 1858-1921, Verona 1986, ad Indicem; S. Marinelli, Tra Lombardia e Veneto: la pittura dell'Ottocento a Mantova e a Verona, in La pittura in Italia. L'Ottocento, a cura di G. Briganti, Milano 1991, p. 166; G. Marini, ibid., p. 815.