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FURIOSO, Nicolò

di Hélène Angiolini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998)
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FURIOSO, Nicolò (Nicolaus Furiosus)

Hélène Angiolini

Nacque verso la seconda metà del XII secolo. La sua città natale è tuttora ignota. Guglielmo da Pastrengo lo vuole nato a Reggio Emilia, mentre un'altra tradizione documentaria riconducibile ad Alberico da Rosciate accenna, per il periodo qui considerato, a un maestro di diritto, civilista e canonista, chiamato Niccolò da Cremona. L'ipotesi che in quest'ultimo sia da riconoscere lo stesso F. è stata proposta in primo luogo dal Savigny; a conferma di tale interpretazione deve essere considerato, fra l'altro, lo stretto legame culturale e ideale intercorso fra il F. e il suo maestro Giovanni Bassiano (m. nel 1197), anch'egli di origine cremonese.

Alla scuola e all'insegnamento del Bassiano, al rinnovamento perseguito da questo nello studio e nell'esegesi delle fonti di diritto, considerato dalla critica storica come una vera e propria inversione di tendenza, rispetto alla precedente supremazia culturale esercitata nel XII secolo dalla scuola di Martino Gosia e dei suoi discepoli - basti qui ricordare Enrico di Baila e il Piacentino - deve essere ricondotto l'apprendistato culturale del F., che - insieme con Carlo di Tocco, Iacopo Columbi e Ugolino de Presbiteriis - appartiene a pieno titolo alla schiera dei brillanti allievi del maestro cremonese. Azzone, che a tale insegnamento era profondamente legato, li ricorda in modo complessivo con il semplice appellativo di "nostri doctores", a testimonianza del comune procedimento culturale ed esegetico.

Rispetto ai suoi condiscepoli il F. era inoltre esperto e cultore di diritto canonico, in un'epoca nella quale erano molto più netti i confini fra le competenze e le specificità relative ai due diritti. Sappiamo ad esempio che il F. fu in competizione con il noto canonista Goffredo da Trani, prima che questi insegnasse diritto canonico presso l'ateneo napoletano. Le opinioni del F. in merito a una decretale di Lucio III (in seguito confluita nel titolo De bigamis non ordinandis del Liber Extra: c. 2, X, I, 21), circa l'impossibilità per un bigamo di accedere ai vertici della gerarchia ecclesiastica mediante dispensa papale, furono sempre ricordate dai suoi critici e oppositori, che sottolinearono spesso il loro disaccordo accompagnando il proprio commento con giochi di parole intorno al cognome del Furioso.

È il caso ad esempio di Enrico da Susa che nel suo commento al primo libro delle decretali affermava: "Quamvis Nicolaus Furiosus non sine furore scripserit, quod non possit bigamus ordinari plusquam asinus ordinari…" (cfr. Henrici de Segusio In primum Decretalium librum Commentaria, Venetiis 1581, p. 122).

Non sappiamo quando il F. iniziò a insegnare autonomamente presso lo Studium di Bologna distaccandosi sul piano formale dal suo maestro; l'unica testimonianza documentaria edita ricorda, per l'anno 1194, la sua scuola posta presso l'antico palazzo del Comune in piazza Maggiore, come recita un documento rogato in questa sede. Il F. insegnò sempre a Bologna, dove morì intorno al primo decennio del Duecento.

Opere: ancora una volta il F. deve essere considerato insieme con il suo maestro Giovanni Bassiano. Già Odofredo in diversi passi delle sue Lecturae aveva segnalato la stretta dipendenza fra il metodo esegetico del Bassiano e quello perseguito dal F. (Odofredus, Lectura supra Digesto veteri, Lugduni 1572, c. 9v), tale da ritenere, in diversi casi, che gran parte delle opere pervenuteci del Bassiano siano state rielaborate dallo stesso Furioso. È il caso, ad esempio, della Lectura Codicis conservata manoscritta presso la Biblioteca nazionale di Napoli (Branc. IV, D, 4), dove l'intera materia affrontata dal F. è confusa insieme con le annotazioni del Bassiano.

Un'altra Lectura di quest'ultimo, riguardante l'Infortiatum e il Novum, conservata in un manoscritto parigino, contiene nel suo interno una distesa lettura di alcuni titoli del Digesto, opera sicura del Furioso (Paris, Bibliothèque nationale, Fonds latin, 4601, cc. 46r-80r). Il testo, già segnalato dal Savigny e siglato con la lettera "N", benché citi spesso il Bassiano, non trascura di segnalare anche opinioni contrarie al suo maestro, e spesso dallo stesso F. preferitegli. Sempre al F. sono attribuite numerose glosse presenti in un codice contenente il Digestum novum, conservato presso la Universitätsbibliothek di Basilea (ms. C, J, 7). La peculiare conoscenza del F. in diritto canonico è stata, come già sottolineato, oggetto di brevi annotazioni da parte dei commentatori successivi, ma non abbiamo ulteriori testimonianze che illustrino più distesamente il suo lavoro di canonista.

Fonti e Bibl.: Baldus de Ubaldis, Tractatus de pace Constantiae, Lugduni 1536, c. 34v; Guilelmus Pastregicus, De originibus rerum libellus, Venetiis 1547, c. 52v; Godefridus de Trano, Summa, Venetiis 1564, p. 9; Iohannes Baptista de Caccialupibus, De modo studendi in utroque iuris tractatus, Lugduni 1568, p. 448; Odofredus, Lectura in primam Codicis partem, Lugduni 1572, p. 126; Id., Lectura supra Digesto veteri, ibid. 1572, c. 9v; Albericus de Rosciate, Commentaria in primam Codicis partem, Lugduni 1586, cc. 189v-190; G. Tiraboschi, Biblioteca modenese, II, Modena 1782, p. 369; V. Savioli, Annali di Bologna, II, 1, Bassano 1789, p. 159; F.C. von Savigny, Geschichte des römischen Rechts im Mittelater, Stuttgart 1834-1851, III, p. 572; IV, pp. 307 s.; V, pp. 69-72; M. Sarti - M. Fattorini, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus, I, Bononiae 1888, p. 93; F. Patetta, Sull'introduzione del Digesto a Bologna, in Riv. ital. per le scienze giuridiche, XIV (1892), pp. 6 s.; E.M. Meijers, Sommes lectures et commentaires, in Atti del Congresso internazionale di diritto romano, I, Bologna 1934, pp. 460-462; A. Sorbelli, Storia dell'università di Bologna, Bologna 1940, p. 69; E. Besta, Il primo secolo della scuola giuridica napoletana, in Scritti giuridici, Bari 1962, p. 455; S. Kuttner, Pope Lucius III and the bigamus archbishop of Palermo, in Medieval studies presented to A. Gwynn, a cura di J.A. Watt, Dublin 1961, pp. 428 s.; E. Cortese, Legisti canonistici e feudisti: la formazione di un ceto medievale, in Università e società nei secoli XII-XIV, Atti del Convegno, Pistoia 1983, p. 237; S. Mazzetti, Repertorio di tutti i professori… dell'Ateneo di Bologna, Bologna 1847, p. 134.

Vedi anche
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furióso
furioso furióso agg. [dal lat. furiosus, der. di furia «furore, furia»]. – 1. a. Di persona che, per grande collera, per impazienza o per temperamento facilmente eccitabile, è presa da furore e manifesta tale stato d’animo con parole e...
furiósa
furiosa furiósa s. f. [femm. sostantivato dell’agg. furioso]. – Manovra dell’equitazione d’alta scuola, consistente nel passare dal galoppo alla carriera, per richiamare poi il cavallo al galoppo e fare la mezza volta.
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