NICOMACO (Νικόμαχος, Nicomachus)
Pittore greco, vissuto al tempo di Cassandro, re di Macedonia. Al pari di Apelle, di Echione e di Melanzio, è da Plinio ricordato tra i clarissimi pictores; egli usò i colori soliti a essere adoperati nel sec. IV, e cioè il bianco, il giallo, il rosso e il nero. Cicerone afferma che nell'arte di N. ogni elemento tecnico aveva raggiunto già la sua perfezione. N. fu velocissimo nel dipingere, senza che la sua tecnica pittorica perdesse mai di bellezza e di effetto. La sua personalità, come quella di molti altri pittori del suo tempo, rimane tuttavia non bene delineata.
L'elenco, certo non completo, delle sue opere ci è dato da Plinio. Sul Campidoglio si trovavano due suoi lavori: "il ratto di Proserpina" e "una Vittoria che guida nell'aria una quadriga", dedicata da L. Munazio Planco; nel tempio della Pace si ammirava il quadro con la rappresentazione del mito di Scilla. Dipinse alcune bellissime Baccanti con Satiri, e fu il primo pittore a porre il pileo sul capo di Ulisse.
Si dice che Aristide sia stato suo figlio; la critica odierna, riconosciuta una certa confusione nelle fonti scritte, è d'accordo ormai nel credere all'esistenza di un altro Aristide, avo del primo, che, unitamente a Filosseno di Eretria, fu ritenuto il rappresentante più brillante della scuola pittorica tebano-attica. A quest'ultimo, e tenendo principalmente conto dell'uso dei soli quattro colori, venne attribuita "la battaglia di Alessandro" riprodotta nel noto musaico della casa del Fauno di Pompei; ma tale attribuzione è tutt'altro che sicura, principalmente perché non si è in grado, allo stato attuale delle nostre conoscenze, di sapere "quanti e quali altri pittori in quel periodo di tempo abbiano saputo seguire la stessa tecnica" (G. E. Rizzo).
Bibl.: O. Schuchardt, Nikomakos, Weimar 1866; J. Overbeck, Ant. Schriftquell., Lipsia 1868, n. 1771 segg., n. 1777 segg.; P. Girard, Peinture antique, Parigi 1892, p. 228; H. Brunn, Gesch. d. griech. Künstl., 2ª ed., Stoccarda 1889, II, par. 168 segg.; E. Pfuhl, Malerei u. Zeichn. d. Griech., Monaco 1923, II, p. 755 segg.; G. E. Rizzo, Pittura ellenistico-romana, Milano 1929, p. 30; A. Springer e C. Ricci, Storia dell'arte, I, 3ª ediz., Bergamo 1927.