NICOPOLI del Ponto
Città fondata da Pompeo dopo la fine delle guerre mitridatiche. L'esercito di Domizio Calvino fu battuto sotto le sue mura da Farnace in quella riscossa del Ponto che Cesare soffocò in pochi giorni, appena si fu liberato dall'assedio in cui fu tenuto in Alessandria. Data da Antonio a Polemone, fu poi annessa col Ponto Polemoniaco all'impero da Nerone, e adottò un'era che comincia con l'anno 64 d. C. Fu visitata da Adriano, ebbe notorietà nei tempi cristiani per i suoi quarantacinque martiri condannati sotto Licinio e più tardi per il proprio vescovo della fine del sec. V, Giovanni il Silenziario (ὁ ‛Ησυχαστής), assai venerato nella chiesa orientale. Distrutta da un terremoto nel 499, fu ricostruita da Giustiniano, distrutta di nuovo da Cosroe. Fu città neocoros, ed ebbe templi a Zeus Nicephorus e alla Vittoria. Il luogo dell'antica città è stato identificato presso il villaggio di Purth poco lontano da Enderes, a sud del fiume Lycus (mod. Kelkit-Irmaǧ).
Bibl.: W.M. Ramsay, Hist. Geogr. of Asia Minor, Londra 1890, p. 57; F. Cumont, Voyage d'explor. dans le Pont et la Petite Armènie, in Studia Pontica, II, Bruxelles 1905.